Robert Nozick (1938-2002) ANARCHIA, STATO E UTOPIA
Lo stato minimo è lo stato più esteso che possa essere giustificato. Qualsiasi stato più esteso viola i diritti delle persone. Eppure, molte persone hanno avanzato ragioni con cui pretendono giustificare uno stato più esteso. È impossibile, nell’ambito di questo libro, esaminare tutte le ragioni che sono state proposte. Mi concentrerò quindi su quelle generalmente riconosciute come più importanti e influenti, per vedere precisamente dov’è che non reggono. In questo capitolo consideriamo la tesi che uno stato più esteso è giustificato perché necessario (o migliore strumento) per conseguire la giustizia distributiva; nel capitolo successivo esamineremo diverse altre tesi.
"Giustizia distributiva" non è un’espressione neutra. Quando sente il termine "distribuzione", la maggior parte delle persone presume che qualche cosa o meccanismo usi un certo principio o criterio per distribuire una determinata quantità di cose. In questo processo di ripartizione può essersi insinuato qualche errore. Resta quindi una questione aperta se debba aver luogo una ridistribuzione, se dobbiamo fare di nuovo quello che è stato fatto una volta, sia pure sbagliando. Tuttavia, la nostra non è la posizione di bambini che hanno ricevuto alcune fette di torta da una persona, che ora, all’ultimo momento, prova a rettificare una spartizione imprecisa. Non esiste una distribuzione centrale, una persona o gruppo autorizzati a controllare tutte le risore a decidere congiuntamente come devono essere ripartite. Quel che ciascuna persona riceve, lo riceve da altri che glielo danno in cambio di qualcosa, oppure in dono. In una società libera, persone diverse controllano risorse differenti, e nuovi possessi sorgono dagli scambi dalle azioni volontari delle persone. Non c’è un’attività distributiva o una distribuzione di quote più di quanto ci sia una distribuzione di partner in una società in cui sono le persone a scegliere chi sposare. Il risultato totale è il prodotto di molte decisioni individuali che i differenti individui coinvolti sono autorizzati a prendere.
[Il Saggiatore, Milano 2000, 163-164]