Thomas Stearns Eliot (1888 - 1965) ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE

Secondo Cavaliere

Mi darete atto che una simile interferenza da parte di un Arcivescovo offende i sentimenti di un popolo come il nostro. E fin qui so di avere la vostra approvazione, lo leggo sui vostri visi. Dunque il dissenso nasce solo sulle misure che abbiamo adottato per rimettere le cose a posto. Nessuno più di noi si rammarica di aver dovuto per necessità ricorrere alla violenza. Sfortunatamente vi sono tempi in cui la violenza è nella nostra società l’unico modo per assicurare giustizia. In tempi diversi da questi, l’Arcivescovo sarebbe stato condannato da un voto espresso dal Parlamento e poi giustiziato, quale traditore, nelle forme dovute, e nessuno si sarebbe accollato, come noi ora, il pesante appellativo di assassino. In seguito, neppure misure ponderate come questa sarebbero state necessarie. Ma se oggi siamo arrivati a una giusta subordinazione delle pretese della Chiesa al superiore interesse dello Stato, ricordatevi che siamo stati noi a fare il primo passo. Noi non fummo altro che degli strumenti per raggiungere quell’assetto politico che voi oggi approvate. Abbiamo servito i vostri interessi; meritiamo il vostro plauso; e se c’è una qualsiasi colpa in questo affare, voi dovete condividerla con noi.

[Traduzione di Tommaso Giglio e Raffalele La Capria, Biblioteca Universale Rizzoli, 2003, p.135-137]

Secondo Cavaliere

Mi darete atto che una simile interferenza da parte di un Arcivescovo offende i sentimenti di un popolo come il nostro. E fin qui so di avere la vostra approvazione, lo leggo sui vostri visi. Dunque il dissenso nasce solo sulle misure che abbiamo adottato per rimettere le cose a posto. Nessuno più di noi si rammarica di aver dovuto per necessità ricorrere alla violenza. Sfortunatamente vi sono tempi in cui la violenza è nella nostra società l’unico modo per assicurare giustizia. In tempi diversi da questi, l’Arcivescovo sarebbe stato condannato da un voto espresso dal Parlamento e poi giustiziato, quale traditore, nelle forme dovute, e nessuno si sarebbe accollato, come noi ora, il pesante appellativo di assassino. In seguito, neppure misure ponderate come questa sarebbero state necessarie. Ma se oggi siamo arrivati a una giusta subordinazione delle pretese della Chiesa al superiore interesse dello Stato, ricordatevi che siamo stati noi a fare il primo passo. Noi non fummo altro che degli strumenti per raggiungere quell’assetto politico che voi oggi approvate. Abbiamo servito i vostri interessi; meritiamo il vostro plauso; e se c’è una qualsiasi colpa in questo affare, voi dovete condividerla con noi.

[Traduzione di Tommaso Giglio e Raffalele La Capria, Biblioteca Universale Rizzoli, 2003, p.135-137]