William Shakespeare (1564-1616): Giulio Cesare
andate a far non sapete che cosa.
Sapete perché Cesare
ha tanto meritato il vostro affetto?…
Ahimè, m’accorgo che non lo sapete.
Dunque bisognerà che ve lo dica.
Il testamento di cui v’ho parlato
l’avete già dimenticato…
CITTADINI - È vero!
Sentiamo quel che dice il testamento.
ANTONIO - Eccolo qua: col sigillo di Cesare:
lascia pro capite a ciascun Romano,
settantacinque dramme.
2° CITTADINO - Cesare nobilissimo! Vendetta!
Della sua morte faremo vendetta!
3° CITTADINO - Oh, Cesare regale!
ANTONIO - Ascoltatemi ancora con pazienza.
CITTADINI - Silenzio, olà!
Silenzio!
ANTONIO - Inoltre vi ha lasciati tutti quanti
eredi dei giardini, delle vigne
e degli orti da lui fatti piantare
di là dal Tevere recentemente:
li lascia tutti a voi e ai vostri eredi,
in perpetuo possesso, perché siano
pubblici luoghi di divertimento
per passeggiate e per ricreazione.
Questo era, cittadini, il vero Cesare.
Quando ne verrà uno come lui?
[Traduzione di Goffredo Raponi, tratto da Liber Liber: http://www.liberliber.it]