Il marchio di fabbrica sulle armi da fuoco
Il fondo archivistico “Segreteria di Stato di Casa Reale” è una raccolta documentaria che ha subito, durante l’ultimo conflitto mondiale, danni ingentissimi. Si sono salvate però, carte di una sottoserie detta “Diversi”, che, munita di inventario solo cronologico, contiene una documentazione tra la più svariata e, naturalmente, interessante.
Tra queste un documento a stampa del 1760, firmato in nome del Re Pupillo Ferdinando IV dal Consiglio di reggenza.
Il Re, ancora minore, vede promulgato in suo nome il decreto che prevede l’apparizione sulle armi da fuoco di un marchio di fabbrica.
Le armi, prodotte dalla Real Fabbrica di Torre Annunziata, si vedono così tutelate da eventuali falsificazioni.
Il documento è ancora più interessante in quanto i modelli dei tre marchi sono stampati al centro del decreto stesso.
La motivazione di questa iniziativa va cercata nella tradizione, antichissima, dell’artigianato napoletano relativo alla fabbricazione di armi bianche e da fuoco.
Nella toponomastica cittadina è presente nel quartiere “Mercato” un vico Schioppettari e un vico Spadari.
Si conferma così la necessità, da parte dello Stato, di evitare confusione e rivendicare, quindi, una migliore qualità certificata del marchio.