Riforma della legge sulle armi- Austria

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Riforma della legge sulle armi- Austria


Il 24.9.25 il “Nationalrat” austriaco ha approvato – con votazione nominale – la riforma del “Waffengesetz” (Legge sulle armi da fuoco), che, per una parte, è entrata in vigore l’1.11.25. Il “Waffengesetz”, è del 1996 e venne modificato, una sola volta, nel 2021.

Prima della riforma del 2025, la disciplina sulle armi da fuoco, quale prevista in Austria, era una delle (leggi) più “liberali” in Europa.

A “spingere” il legislatore a porre mano alla riforma, è stato un episodio, verificatosi a Graz nella prima metà di quest’anno, con ben 10 morti cagionati da un ventunenne, nonchè il numero dei femminicidi (consumati e tentati), perpetrati con uso di armi da fuoco, da parte degli autori di questi reati; in ben il 62% dei casi, il ricorso ad arma da fuoco, ha condotto alla morte di una donna.

Nella perpetrazione di omicidi, nel 46,7% dei casi, l’arma da fuoco usata, era detenuta legittimamente.

Nel decennio passato, in Austria, erano state acquistate circa 1.500.000 armi soggette a registrazione, con un aumento pari al 70% rispetto al decennio precedente.

Si sono rivelate carenti le “waffenrechtlichen Verlässlichkeitsprüfungen”, con le quali è stata accertata l’”affidabilità” di coloro, che avevano chiesto il rilascio di una “Waffenbesitzkarte” (di un’autorizzazione a possedere un’arma da fuoco). È stata sentita anche l’esigenza, di modificare le norme concernenti la “conservazione” delle armi da fuoco a domicilio, nel senso di prevedere “standards” più elevati per i contenitori di armi da fuoco, tali da rendere molto difficile l’apertura da parte di chi non dispone della chiave.

La legge di riforma prevede un aumento dell’età minima per il possesso di armi da fuoco; per quelle di categoria B, l’età minima sale da 21 a 25 anni e per quelle di categoria C, da 18 a 21 anni di età.

Altra innovazione importante, riguarda il “klinisch-psychologische Gutachten”, richiesto, non soltanto in occasione dell’acquisto di un’arma da fuoco, ma al quale ci si dovrà sottoporre anche dopo la “fünfjährigen Probephase” (una specie di periodo di prova di durata quinquennale).

Il “Gutachten” è rilasciato a seguito di test attitudinale, il cui accesso, ripetuto, dopo una “bocciatura”, sarà reso più arduo.

È da notare, che la “Verschärfung” della normativa in materia di armi da fuoco, in Austria, è avvenuta anche per adeguare la legislazione austriaca a quella comunitaria.

È stata “abolita” la categoria D delle armi da fuoco, con inserimento delle stesse, nella categoria C.  Ciò comporterà, la registrazione delle armi, giá classificate D, di modo che le stesse risultino dallo “zentralen Waffenregister – ZWR” (Registro centrale delle armi).

Sono vietate, in futuro, caricatori contenenti più di 10 cartucce – per quanto riguarda le armi lunghe (“Langwaffen”) - e con più di 20 cartucce, se si tratta di “Faustfeuerwaffen” (per esempio, pistole). Ovviamente vietate, sono le armi, che possono utilizzare caricatori suddetti. Tuttavia, i possessori di armi e di caricatori di questo tipo, possono richiedere un’ ”Ausnahmegenehmigung” (un’autorizzazione in via di eccezione).

Gli organi di polizia hanno facoltà, di disporre un “vorläufiges Waffenverbot” (un divieto provvisorio di possedere armi) a carico di chi ha manifestato un comportamento aggressivo, violento o irascibile, anche qualora non siano state sequestrate armi (a soggetti del genere) a seguito dell’intervento. Agli irascibili e a chi agisce con brutalità, qualcuno dice, mancherebbe… una rotella. Mi viene in mente quanto scritto da Blaise Pascal (1623-1662) - Pensieri: “Si vantano di sapere la sola cosa, che non è stata loro insegnata”. Stranamente, i deboli di mente, spesso, solidarizzano apertamente (ed entusiasticamente) con individui del genere, di solito della stessa “Kulturstufe”….

L’approvata riforma, non si esaurisce soltanto in meri inasprimenti della normativa, in quanto, alcune armi (carabine e fucili), già classificate come armi semiautomatiche, verranno comprese tra le armi di categoria B.

Inoltre, va notato, che armi da fuoco di categoria B, prodotte prima dell’anno 1900, non saranno “incluse” nel numero delle armi comprese nella “Waffenbesitzkarte”.

Porti d’arma da fuoco saranno rilasciati, non soltanto ad appartenenti alla “Polizei”, ma anche alla “Justizwache” (Polizia Penitenziaria) e alla Polizia Militare.

Coloro, che praticano la caccia, non necessitano più- se si trovano nella loro riserva e se sono in possesso di una “gültigen Jagdkarte” (valido permesso di caccia) – di un porto d’armi; basta la “Waffenbesitzkarte” per chi reca con sè un’arma di categoria B.

I titolari di un valido permesso di caccia, sono autorizzati a portare (e a utilizzare), un silenziatore, sempre chè ciò avvenga nel rispetto del regolamento di caccia.

Non è stata accolta, dal legislatore, la proposta, avanzata da più parti, di vietare il conseguimento di una “Waffenbesitzkarte” da parte di chi è stato condannato per un reato di violenza (specie, se si è trattato di violenza domestica), perpetrato con brutalità.

Parimenti, la legge di riforma, non contiene disposizione, secondo la quale, coloro, che consegnano (spontaneamente) armi non registrate, sarebbero andati esenti da sanzione.

Altro “punto dolente”, non “risolto” dalla legge di riforma, è la vendita di armi da fuoco tra privati. Non è prescritta, tuttora, alcuna verifica, da parte della PA, se l’acquirente sia titolare di un’autorizzazione a possedere armi da fuoco (come avviene, invece, nella RFT - § 34 WaffG).

La riforma è stata criticata pure per il fatto, che tuttora, ”non sono previsti, anche per i cacciatori, “verpflichtende Gutachten” (tests psicologici obbligatori).

Neppure è stata accolta la proposta, di comminare un “dauerhaftes Waffenverbot” (divieto permanente di possedere armi da fuoco) a carico di “Gefährder” (soggetti, di cui si presume la comminazione di gravi reati nel futuro). È rimasto soltanto il divieto temporaneo a carico di chi è stato oggetto di un divieto di avvicinamento o di un “Betretungsverbot”.

Nel corso della “Begutachtungsfrist”, sono pervenute, al “Nationalrat”, ben 460 “Stellungnahmen” (prese di posizione), anche da parte di semplici cittadini. L’80 % si è espresso per la riforma del “Waffengesetz”.

Tra le voci critiche, ha fatto spicco quella, secondo la quale, il riformato “Waffengesetz”, comporterebbe un aumento notevole di adempimenti burocratici a carico della “Polizei”, che sarebbe tenuta a controllare “onesti cittadini”, anzichè dare la caccia ai delinquenti. È stato però osservato, che, al fine di evitare la morte di una persona, nessun adempimento burocratico può essere ritenuto superfluo.

Non è stata accolta la proposta, di vietare – in modo assoluto – il possesso di un’arma da fuoco a chi non ha cittadinanza austriaca.

È stato poi anche sostenuto, che nessuno dovrebbe possedere un’arma, a meno che non debba disporne per un motivo valido (se non per una necessità); dovrebbe esserci un “tatsächlicher Bedarf”.

Non è stata accolta la proposta, secondo la quale, una persona, non dovrebbe poter conseguire la “Waffenbesitzkarte”, se condannata per uno dei seguenti reati:

  1. delitto contra la vita o l’incolumità personale, per il quale è prevista la reclusione superiore a tre anni
  2. gravi reati contro il “Verbotsgesetz”
  3. associazione per delinquere.

Perchè dare in mano un’arma da fuoco a un individuo, incapace di controllarsi e di provata capacità criminale? Magari poi anche di livello culturale (e sociale) non proprio eccelso, per non dire, basso (o molto basso), che agisce d’istinto e senza neppure riflettere? Non di rado, si tratta di individui sofferenti di mania di grandezza o che hanno sofferto di questa malattia; individui, che reputano, di potersi comprare tutto (e tutti). Non sono pochi, che si vantano della loro amicizia con  (indovinate con chi).

Tra i “compiti” primari dello Stato, rientra anche quello di proteggere tutte le persone, che vivono sul suo territorio. Per individui del genere, si dovrebbero aprire subito (in flagranza di reato) le porte del carcere, con un “soggiorno” non troppo breve, specie se si tratta di chi non ha brillato in precedenza…..per il suo livello culturale (o sociale)….Trattandosi di soggetti socialmente pericolosi, la comminazione di una misura di sicurezza, sarebbe più che necessaria.

Neppure ha trovato accoglimento la proposta, di rilasciare la “Waffenbesitzkarte” per un periodo determinato (8 anni, con eventuale rinnovo a seguito di test), anzichè a tempo indeterminato.

Alla fine, ancora qualche breve accenno a dati statistici in materia di possesso si armi da fuoco da parte di privati.

L’Austria figura al 14.mo posto – su scala internazionale – per quanto concerne armi da fuoco in possesso di privati: 30 su 100 abitanti.

Il numero delle armi da fuoco illegali, viene stimato in circa 1.000.000. Le “legalen Waffen” (registrate) sono circa 1.500.000. Totale: 2.500.000 armi da fuoco; un bell’arsenale, si potrebbe ben dire.