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Il decennio francese nel Grande Archivio

Piazza Plebiscito (foto di Mario Laporta)
Piazza Plebiscito (foto di Mario Laporta)

Il Decennio Francese, per il Mezzogiorno d'Italia fu un'occasione preziosa e non perduta  perché in grandissima parte recuperata e sfruttata dalla dinastia borbonica dopo la seconda restaurazione.

L'Archivio di Stato di Napoli, che deve la propria fondazione proprio al Re Murat, ricorda in questi giorni quei formidabili anni con una mostra non solo documentaria, con esposizione di disegni, oggetti, stampe e dipinti. Il tutto accompagnato da cinque conversazioni che illustreranno il periodo e le sue eccellenze.

 

La Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli
La Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli

Il Decennio si presenta, nelle collezioni documentarie dell'Archivio di Stato di Napoli, nonostante le gravi distruzioni avvenute durante il secondo conflitto mondiale, ancora ricche di testimonianze di quegli anni.

La collezione delle leggi e dei decreti, i ministeri e infine gli uffici statali locali, le documentazioni antiche degli ordini monastici soppressi sono tra i fondi maggiormente studiati.

I rapporti internazionali, presenti nel Ministero degli Affari Esteri, ancorché sottoposti alla occhiuta sorveglianza imperiale, mostrano i tentativi effettuati, già con Giuseppe ma poi con Gioacchino, di affrancarsi dal giogo politico e militare francese.

Mostrina militare con decorazioni dorate
Mostrina militare con decorazioni dorate

Due sono le perdite più gravi da un punto di vista storico documentario: il Consiglio di Stato, che ci priva del dibattito avvenuto tra gli alti ufficiali che lo componevano e il re, per la stesura delle leggi e dei regolamenti e le carte del Ministero della Polizia. L'incendio avvenuto a San Paolo Belsito nel 1943 che, per mano di componenti dell'esercito tedesco, distrusse i documenti più preziosi in quel luogo portati per salvarli dai bombardamenti e il fuoco appiccato nel cortile di palazzo Serracapriola, sede del Ministero di Polizia, per ordine della regina Carolina Murat. Ordine dato alla immediata vigilia della caduta del regno per non far cadere in mani nemiche affari riservatissimi non solo di polizia ordinaria ma anche di "intelligence".

Gli Archivi privati di Giuseppe e di Gioacchino, di grande importanza per la storia del nostro Mezzogiorno, sono conservati a Parigi presso les Archives Nationales de France. 

Anche la storia della città di Napoli è eccezionalmente rappresentata dagli archivi degli uffici locali dello Stato: primo fra tutti l'intendenza della provincia di Napoli, nuovo istituto che rimarrà in funzione fino ai nostri giorni cambiando nome ma non funzione come Prefettura di Napoli. Il Catasto provvisorio di Napoli e provincia, detto comunemente francese, che riporterà senza piante ma con sommarie descrizioni il tessuto urbano, le sue trasformazioni e i nomi dei proprietari nell'impianto.

Piazza Plebiscito (foto di Mario Laporta)
Piazza Plebiscito (foto di Mario Laporta)

Col trascorrere degli anni saranno rappresentati i nomi dei successivi proprietari. La seconda copia dello Stato Civile di Napoli e della provincia (l'originale è conservato presso i rispettivi Comuni), che consentono un completo controllo su tutta la popolazione attraverso la certificazione dei nati, dei morti e dei matrimoni, mai prima di allora effettuato da nessuna autorità se non parzialmente dalla Chiesa.

Ma esaurire in breve la descrizione della eccezionalità di quegli anni é davvero impossibile e rimanda quindi necessariamente a visitare il Grande Archivio di Napoli.

 

Per sapere di più:

Documenti

  • ASNa, Inventari, n. 134 bis, Il Ministero degli Affari Esteri del Regno di Napoli durante il decennio francese, bb. 382-383
  • ASNa, Archivio delle Corporazioni religiose soppresse, b. 482
  • ASNa, Catasto provvisorio di Napoli, b. 522

Libri

  • A. Valente, Gioacchino Murat e l'Italia meridionale, Torino 1963
  • J. Tulard, Murat, Paris 1983
  • V. Amorosi-G. Damiano, Stemmi di Murat, titoli e nobiltà del Regno di Napoli, Torre del Greco 2016
  • L. Mascilli Migliorini, A passo di carica. Murat re di Napoli, Napoli 2015
  • N. Marini d'Armenia Murat,  Napoli e l'Europa, Napoli 2018
archivio di Stato di Napoli

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