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Gli Etruschi e la politica: Eracle e il passaggio dall’aristocrazia alla democrazia

Tagete
Tagete

Nel precedente breve contributo “Tagete: un bimbo anziano che insegna agli Etruschi – in sintesi, s’intende – mi sono occupato della religione degli Etruschi, menzionando Tagete, il bimbo con la saggezza del vecchio.

Con questo breve scritto mi soffermo sul regime di governo, facendo sempre riferimento ad alcuni eccezionali reperti esposti alla Mostra allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, prorogata fino al 29 novembre 2020.

Anfora attica trovata in Etruria con la raffigurazione di Atena ed Eracle, affiancati su un cocchio, nel loro viaggio verso l’Olimpo

Anfora attica trovata in Etruria con la raffigurazione di Atena ed Eracle, affiancati su un cocchio, nel loro viaggio verso l’Olimpo

Nonostante manchi una tradizione storica (c’erano storie degli etruschi, ma sono andate perdute) e nonostante quello che conosciamo degli Etruschi derivi quasi esclusivamente dalla documentazione archeologica, oggi siamo molto bene informati sulle grandi svolte storiche di questo popolo. In particolare sul passaggio da strutture di tipo aristocratico e strutture di tipo “democratico”.

Nel regime aristocratico (VIII e VII secolo) la trasmissione del potere e delle ricchezze era regolamentato dai vincoli di sangue. Si era aristocratici solo se si era figli di aristocratici. E quindi aveva grande importanza la discendenza.

Di qui l’invenzione della tomba a camera e dei tumuli per seppellire in continuità e per molte generazioni tutti i membri della stessa famiglia. Di qui l’invenzione del gentilizio o nome di famiglia che si trasmetteva di padre in figlio e che era conseguenza e/o premessa di una trasmissione ben più importante, cioè quella delle ricchezze e soprattutto dei beni immobili e delle proprietà.

Questo assetto entra in crisi agli inizi del VI secolo e viene sostituito da un sistema “democratico” nel quale contano l’isonomia (leggi uguali per tutti) e soprattutto la ricchezza e la capacità imprenditoriale con un nuovo soggetto politico che, con termine greco, chiamiamo “demos”. La sua capacità di essere classe politica dirigente deriva dalle sue ricchezze e dalla sua capacità imprenditoriale.

Può sembrare poco rispetto alla nostra concezione di democrazia ma è sicuramente un grande passo avanti rispetto alla situazione precedente perché la discendenza non si può acquisire mentre si possono acquisire ricchezza e capacità imprenditoriale. I capi della fase aristocratica sono tali per diritto divino e per vincoli di sangue; i capi della fase “democratica” sono tali solo si impegnano e compiono atti e imprese che la comunità riconosca come tali.

È un passaggio traumatico nella storia politica degli Etruschi, un passaggio nel quale ebbero un ruolo determinante i tiranni, cioè uomini “nuovi e senza lignaggio” che con le loro imprese posero fine a regime aristocratico, anche con atti violenti. E nell’immaginario collettivo questi tiranni o “uomini nuovi” si identificano con Eracle.

Terracotta Architettonica con Eracle, riconoscibile dalla clava, assistito da Atena (riconoscibile dall’egida sul petto) prima di intraprendere il loro viaggio verso l’Olimpo

Terracotta Architettonica con Eracle, riconoscibile dalla clava, assistito da Atena (riconoscibile dall’egida sul petto) prima di intraprendere il loro viaggio verso l’Olimpo

Figlio di una donna (Alcmena) e di un dio (Zeus) Eracle era solo un semidio e quindi non risiedeva nell’Olimpo. Ma grazie alle sue imprese (le famose fatiche), che sono tutte imprese di civilizzazione e di ripristino dell’ordine costituito si procurò tali benemerenze che venne introdotto all’Olimpo come se fosse una divinità. E questo suo ingresso all’Olimpo avviene con il sostegno e l’incoraggiamento di Atena.

 Terracotta architettonica con Atena che accompagna e introduce Eracle all’Olimpo

Terracotta architettonica con Atena che accompagna e introduce Eracle all’Olimpo

Ceramiche figurate e terrecotte architettoniche esposte in mostra raccontano questo ingresso di Eracle all’Olimpo che comporta una sua equiparazione agli dei. Diventa dio pur non essendo figlio di due divinità, così come i tiranni, uomini nuovi, diventano capi pur non essendo figli di capi, grazie alle loro imprese.