Il diario spagnolo del conte Forni - parte terza

Il diario spagnolo del conte Forni
parte terza
Cessato il 18 agosto 1829 il lutto stretto per il decesso della regina Maria Giuseppa Amalia (nata di Sassonia), riprendono gli spettacoli a teatro e la corrida. Quest’ultima, come si è detto, era una vera e propria passione per il conte Forni che non perdeva occasione per assistervi. Questo ritorno alla normalità è una sorta di prologo a una serie di festeggiamenti legati alla Casa reale: Ferdinando VII decide di risposarsi per la quarta volta, non avendo avuto eredi dalle precedenti unioni. La scelta cade su una sua cugina, la principessa Maria Cristina di Borbone Due Sicilie, figlia del re Francesco I. Un primo evento che coinvolge Forni accade il 5 novembre, quando viene siglato il contratto di matrimonio tra re di Spagna e futura consorte: il nostro vi assiste assieme al corpo diplomatico. Il giorno seguente vi è il baciamano a corte, cerimonia che fungeva da atto di omaggio e sottomissione al sovrano e allo Stato, in quanto si baciava l’anello con il sigillo, simbolo del potere. Il conte Forni descrive entrambi gli avvenimenti in una lettera allo zio, il marchese Giuseppe Molza, ministro degli Esteri di Francesco IV, della quale ci è rimasta una minuta:
«Madrid, 5 novembre 1829.
Quest’oggi alle 8 pomeridiane è stato firmato nel Palazzo reale il contratto di matrimonio del Re colla Principessa Maria Cristina di Napoli. Già eransi riuniti nella Sala del trono, magnificamente illuminata, tutti i membri del Corpo diplomatico, i Ministri e tutte le principali cariche del Regno dimoranti in Madrid. Il Re è entrato preceduto dai gentiluomini di settimana e altri impiegati di Corte e si è assiso sul trono. A suoi lati, in piedi e un po’ addietro stavano il Marchese di Albudeite, capitano della guardia, e il Marchese di S. Martin, gran maggiordomo. L’Infante D. Carlos colla Serenissima Infanta sua sposa e la principessa di Beira si sono seduti alla diritta. Le dame hanno preso il loro posto alla sinistra. Alla sinistra pure, e precisamente in faccia ai Serenissimi Infanti era collocata una tavola presso alla quale il Ministro di Grazia e Giustizia, il signor Calomarde, in qualità di primo Notaio del Regno, ha letto ad alta voce i capitoli del Contratto di matrimonio, finita la quale lettura si è passato alla sottoscrizione. Dapprima ha firmato il Re, quindi gli Infanti, e poi il Principe Pastauna Ministro e in seguito il Ministro di Grazia e Giustizia. Terminata questa funzione il Re si è alzato (i testimoni e assistenti che erano tutti delle principali famiglie di Spagna forse avranno sottoscritto dopo, per non rendere troppo lunga la cerimonia, perché il loro numero era grandissimo) ed è partito collo stesso corteggio col quale era entrato. La dote della Regina è stata fissata in 100.000 pezze colonnate, il Re le passerà 30.000 pezze colonnate annue per le spille [piccole spese, voce derivata dall’istituto dello spillatico. NdA]. Il contento e la soddisfazione brillavano sul volto dell’augusto monarca nel tempo di tale cerimonia e il tutto formava una vista imponente. Frattanto la musica militare facevasi sentire nella sottoposta piazza, ingombra di popolo, che riempiva a un tempo il cortile e gli spaziosi atrii del Palazzo. Tutte le case di Madrid ed i teatri furono illuminati tre giorni.
6 novembre.
Questa mattina ci è stato baciamano generale a Corte. Il Re è entrato alle 11 nella Sala del trono, sul quale si è seduto e il baciamano ha cominciato. L’Infante D. Carlos coll’Augusta sua sposa e la Principessa di Beira Sì sono seduti alla sua destra, ma in basso. Il corpo diplomatico tenendosi in piedi in faccia al trono. Assistevano il Consiglio di Stato, la Deputazione di Regno, i Grandi di Spagna, i Titoli di Castiglia, i Generali, i Magistrati, gli ufficiali di diversi corpi d’armata, molti gentiluomini ed altre cariche di corte. Terminato il baciamano che ha durato un’ora e mezza, il Re si è alzato, è disceso dal trono, ha parlato qualche poco colle persone del corpo diplomatico, e dipoi è rientrato ne’ suoi appartamenti, seguito dagli Infanti».
In un punto cassato, Forni annota che 928 persone in tutto hanno reso omaggio al sovrano.
Il successivo 2 dicembre il conte si reca a palazzo reale, per vedere il corredo della regina. Egli considera che, malgrado la quantità, una gran parte di capi di abbigliamento non siano «del miglior gusto per le stoffe». Resta invece assolutamente colpito dai gioielli, specialmente dalle parure di diamanti. Nei giorni seguenti proseguono gli appuntamenti legati ai festeggiamenti per le nozze reali. Tra i vari momenti vale la pena di ricordare l’incontro di Forni con i sovrani di Napoli, ai quali è presentato assieme al resto del corpo diplomatico. Il re si sofferma a conversare con lui su Modena mentre sua figlia, la nuova regina di Spagna, lo gratifica ricordando come poco tempo prima avesse incontrato, sempre nella capitale estense, i suoi familiari. La successiva cerimonia del baciamano vede la partecipazione di ben 2.234 persone, mentre l’esultanza collettiva prosegue con spettacoli teatrali, corride e fuochi d’artificio, oltre al lancio di palloni aerostatici illuminati.