L’Archivio di Stato di Modena in ricordo di Angelo Spaggiari

L’Archivio di Stato di Modena in ricordo di Angelo Spaggiari
Come definire Angelo Spaggiari? Un grande direttore, un grande uomo, un grande studioso… un grande e basta. Sono stato suo allievo alla Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Modena, lo ho ritrovato come direttore nel medesimo Archivio ai tempi delle mie prime ricerche storiche, lo ho incontrato più volte a Reggio Emilia, città di entrambi, condividendone chiacchierate e opinioni, lo ho disturbato per avere consigli sulla preparazione del concorso per funzionario archivista, e lo ho infine rivisto, a parti invertite, da funzionario dell’Archivio di Stato di Modena quando il professore si recava lì per svolgere le sue ricerche. Ci dividevano l’età, in quanto Spaggiari era della generazione nata durante il secondo conflitto mondiale, generazione dei miei genitori, mentre ci accomunavano gli studi giuridici e la precedente dipendenza dal Ministero dell’interno (il professore come archivista, prima della creazione del Ministero per i beni culturali, il sottoscritto in un precedente impiego in ruolo amministrativo).
Il professor Spaggiari, scomparso improvvisamente la scorsa estate, è stato ricordato a Modena il 21 marzo con un convegno di studi, organizzato da tre Istituti cittadini che hanno avuto l’onore di essere parte della sua carriera: l’Archivio di Stato, presso il quale fu prima funzionario archivista e quindi (per quasi trent’anni) direttore, la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, che presiedette autorevolmente dal 2005 alla morte, e l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, che lo annoverava tra i soci emeriti. A questi si sono affiancati altri enti, che hanno dato il loro patrocinio all’iniziativa: il Comune di Modena, l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana e la Società Reggiana di Studi Storici. La giornata è stata ospitata dall’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, ed era significativamente intitolata Angelo Spaggiari: un viaggio tra Reggio, Modena e la storia, condensando in poche parole alcune grandi passioni del nostro: le sue due città, natale ed elettiva, la storia e il viaggio, momento - questo - essenziale ed imprescindibile per tutta la sua vita.

Come relatori si sono avvicendate diverse e note personalità appartenenti al mondo accademico o comunque inserite in istituti storici: Gilberto Zacché, Stefano Vitali, Enrico Angiolini, Alberto Menziani, Mauro Calzolari, Olga Raffo, Alberto Attolini, Carmelo Elio Tavilla, Gabriele Fabbrici, Matteo Al Kalak, Giuseppe Bertoni, Federica Collorafi, Miles Nerini, Alberto Palladini, Riccardo Pallotti, Chiara Pulini. Con lo stesso criterio sono stati scelti i presidenti delle sezioni nelle quali sono stati suddivisi i lavori: Euride Fregni, Stella Leprai, Pierpaolo Bonacini e Patrizia Cremonini.
Gli interventi hanno coniugato l’impianto scientifico con momenti di ricordo personale, inevitabili, stante il fatto che i relatori erano tutti colleghi, allievi, collaboratori, amici (parecchi ascrivibili contemporaneamente a più tra queste categorie) del professor Spaggiari. Appare scontato, quindi, l’emergere di aneddoti, memorie, rievocazioni di tante passate consuetudini. E queste sopravvenienze sono assolutamente inevitabili, perché il tratto umano era parte imprescindibile dello Spaggiari: naturalmente affabile e signorile, era anche molto empatico e i suoi rapporti professionali tendevano a divenire soprattutto personali. Altro suo pregio era il mettere a proprio agio gli interlocutori, dote, questa, ottima in un docente, necessaria per superare il timore reverenziale (innato in ogni studente) e consentire una trasmissione più immediata ed efficace del sapere. Solo sotto tale luce si può comprendere questo evento, che ha annoverato momenti di studio uniti a ricordi spesso commossi e che ha ricostruito, parzialmente, una grande personalità. Una lunga giornata colma di stima e affetto, in ricordo di un grande.