Tra filosofia e archivistica. Un nuovo studio di Paolo Franzese ricorda Filippo Valenti
Tra filosofia e archivistica. Un nuovo studio di Paolo Franzese ricorda Filippo Valenti
Dopo le celebrazioni di una ricorrenza, legata a un fatto o a una persona, generalmente, si teme che alle varie attività segua un periodo, più o meno lungo di oblio. La figura di Filippo Valenti sembra essersi sottratta a questa regola. Nel febbraio dell’anno scorso, appena un anno fa (sì, “appena”, perché nel campo della ricerca i tempi si dilatano), annunciavamo l’uscita del terzo volume dedicato a Valenti, ed ecco arrivare il quarto: Filippo Valenti, tra filosofia e archivistica, opera di Paolo Franzese.
Franzese è stato il primo studioso a consultare le carte di Filippo Valenti, lasciate dallo stesso all’Archivio di Stato di Modena. Come suggerisce già il titolo dell’opera, emerge una figura nuova e meno conosciuta di Valenti, quella del filosofo dilettante. Questa è la definizione che egli dava di sé, conscio dei suoi limiti e forse amplificandoli egli stesso. Dal saggio di Franzese, infatti si ricava come il Nostro fosse estremamente perfezionista, ricercato nel pensiero e nella sua esposizione. Sembra questo lo scrupolo che lo ha portato a limitare in uno spazio privato il suo interesse per la filosofia. La passione per questa materia, sorta già sui banchi del liceo, lo aveva spinto a intraprendere un percorso che lo vide, ancora giovane, partecipare come relatore a due congressi di filosofia: il nazionale del 1953 e l'internazionale del 1958. Qui cessò il suo impegno pubblico, dal momento in cui iniziò ad occuparsi di archivi.
Dopo il pensionamento, Valenti riprese a dedicarsi alla filosofia, con riflessioni sistematiche e producendo anche una serie di contributi, rimasti inediti e conservati nel suo archivio. Tra questi due momenti restano, testimoni di una passione mai spenta, le centinaia di volumi di soggetto filosofico presenti nella biblioteca personale, anch'essa donata all'Archivio della sua città di cui fu direttore. Un altro riflesso della sua attenzione per la filosofia può essere ben rintracciato nel suo metodo espositivo dei concetti che sono alla base dell'archivistica, frutto maturo di tante elaborazioni filosofiche. Grazie alla ricerca di Franzese, riusciamo quindi a scoprire come il filosofo (davvero solo dilettante?) sia stato in realtà sempre ben presente in tutta la carriera di Valenti.
Questo volume, in definitiva, svolge un'indagine sull'uomo Valenti, condotta attraverso l'esame del suo pensiero, che scaturisce in pagine dense e colte, le quali restituiscono la figura di un intellettuale solidamente dotato di un proprio pensiero ma al contempo sempre aperto alla critica, al confronto e alla revisione delle proprie posizioni. Il volume, completato dalla pubblicazione di alcuni testi inediti, è scaricabile gratuitamente qui dal sito del Ministero della Cultura, Direzione Generale Archivi