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L’Eternité di Arthur Rimbaud

Acquario di Genova
Ph. Simona Balestra / Acquario di Genova

Il poeta maledetto diventa veggente: Arthur Rimbaud anticipa l’azione, cercando di raggiungere l’oltre al di là delle cose, l’ignoto.

Egli cerca di superare l’io attraverso il linguaggio che si libera dell’essenza materiale per poi restituirla slegata dal sé.

 

L'Eternità

di Arthur Rimbaud

È ritrovata.
Che? – L’Eternità.

È il mare andato
Con il sole.

Anima sentinella,
Mormoriamo la confessione
Della notte sì nulla
E del giorno di fuoco.

Dagli umani suffragi,
Dagli slanci comuni,
Là ti disciogli
E libera voli.

Da voi soli invero,
Tizzoni di raso,
Si esala il Dovere,
E non si dice: finalmente.

Là, niente speranza,
Nessun orietur.
Scienza e pazienza,
Supplizio sicuro.

È ritrovata.

Che? – l’Eternità
È il mare andato
Con il sole.

 

L’Eternité

Elle est retrouvée.
Quoi ? – L’Eternité.
C’est la mer allée
Avec le soleil.

Ame sentinelle,
Murmurons l’aveu
De la nuit si nulle
Et du jour en feu.

Des humains suffrages,
Des communs élans
Là tu te dégages
Et voles selon.

Puisque de vous seules,
Braises de satin,
Le Devoir s’exhale
Sans qu’on dise : enfin.

Là pas d’espérance,
Nul orietur.
Science avec patience,
Le supplice est sûr.

Elle est retrouvée.
Quoi ? – L’Eternité.
C’est la mer allée
Avec le soleil.

L'eternitè da "Opere" di Arthur Rimbaud - Feltrinelli economica - traduzione di Ivos Margoni