Erano le 21, ora del tramonto di una giornata di luglio, si mise all’ingresso del parchetto, in attesa che il sole venisse inghiottito dai filari della vite
Porta avanti quelle piume rosso arancio come un vessillo di speranza e procede con minuti balzelli fino al vetro per raccogliere nel becco le briciole cadute
Aveva ormai compilato una trentina di taccuini: disegni, citazioni, sensazioni, idee. Si lasciava ispirare da quello che le accadeva nel corso di una giornata
Dipendesse da me… Allora lui… Quando poi… Vorrei, ma… Sono solo alcune delle minuscole viti che costituiscono la nostra gabbia fatta di pensieri d’acciaio
La chiamano Dymo, si tratta di una piccola etichettatrice molto in voga negli uffici di quasi quarant’anni fa, con un semplice meccanismo di rotazione e scatto