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Kondrantiev: le onde lunghe della storia

Altezze
Ph. Paolo Panzacchi / Altezze

“Ciò che è stato è quello che sarà e ciò che si è fatto è quello che si farà: niente di nuovo avviene sotto il sole”

Ecclesiaste (1, 9)

Premessa

I Fenomeni ondulatori sono spesso diffusi in Natura, a partire dal mondo subatomico in cui le particelle elementari sono caratterizzate dalla “ funzione d’onda”, fino ai cicli di propagazione dei campi elettromagnetici.

Le dinamiche ondulatorie sono anche presenti all’interno di sistemi complessi socio-economici e sono oggetto di ricerca al fine di individuare delle tendenze su cui basare delle previsioni non sempre attendibili; nei mercati finanziari , per esempio, la caccia ad individuare ciclicità ricorsive ( come nel caso delle onde di Elliot ) può essere pericolosa perché porta con sé l’illusione di trovare ordine e regolarità e quindi anche prevedibilità, in un contesto in realtà del tutto instabile ed imprevedibile.

In campo economico un grosso contributo sulla teoria delle onde è da attribuire all’economista russo: Nicolaj Dimitrovich Kondratiev, che da vero “cacciatore di numeri” passò al setaccio una grande quantità di serie statistiche relative a produzioni agricole ed industriali ed ai relativi prezzi, a partire dal 1790 fino ai primi anni venti del ventesimo secolo. Infatti, alla fine degli anni ’20 lo studioso russo fu incaricato da Stalin di studiare le criticità del sistema capitalistico che, secondo la dottrina marxista, sarebbe dovuto collassare sotto il peso delle sue contraddizioni.

Le conclusioni a cui giunse lo studioso sovietico furono sorprendenti: il capitalismo porta con sé i germi della sua distruzione, come teorizzato da Marx, ma è in grado di autorigenerarsi assumendo nuove forme e dimensioni, seguendo un ciclo la cui durata è compresa tra i 50 e i 70 anni.

L’avversione del regime sovietico per i risultati di Kondrantiev , che contraddiceva la previsione del crollo capitalistico, ne determinò l’incarcerazione e la eliminazione nella grande purga staliniana del 1938.

Nicolaj Dimitrovich Kondratiev
Nicolaj Dimitrovich Kondratiev

Le onde k

Le “Onde di Kondratiev” , anche denominate “Onde K” , non sono altro che cicli regolari sinusoidali presenti nel mondo capitalistico moderno, misurate a partire dalla prima Rivoluzione Industriale.

La caratteristica principale di questi cicli di lunga durata è l’esser divisi in due fasi principali: la prima

denominata ascendente, è caratterizzata da un periodo di sviluppo rapido e altamente specializzato,

mentre la seconda, nota come discendente, corrisponde a un periodo di depressione. Secondo Kondratiev, le due fasi sono contraddistinte dal fatto di avere un periodo di rialzo dei prezzi all’interno della prima fase e uno di ribasso nella seconda, mentre i tassi di interesse seguono la relazione opposta (nella prima fase una diminuzione e nella seconda, invece, un aumento). Inoltre questo tipo di cicli è maggiormente osservabile se vengono presi in esame i dati riguardanti la produzione a livello internazionale, considerando più Paesi, o addirittura macroaree geografiche, mentre non forniscono esiti così puntuali se si osservano i dati delle singole economie nazionali.

I punti di inversione di tendenza si identificano in due categorie: La prima categoria concerne il passaggio da fase ascendente e discendente, riscontrabile con una crisi capitalistica o con una guerra tra più Stati, successiva a un periodo di prosperità. La seconda nasce all’inizio del secondo punto di inversione di tendenza (tra fase discendente e fase ascendente), coincidente con l’ingresso di nuove invenzioni, scoperte tecnologiche.

Da ciò si deduce che le onde lunghe di Kondratiev non riguardano unicamente la matrice economica, ma riflettono il comportamento del sistema socio-economico istituzionale, sia a livello nazionale che a livello internazionale, misurabile attraverso analisi statistiche in termini economici.

Anche se, precedentemente, sono state citate le diverse cause relative all’alternanza tra i vari cicli (passaggio da fase discendente ad ascendente), la principale è senza dubbio da attribuire alle innovazioni, poiché portano ad una vera propria rivoluzione delle relazioni socio economiche e alla conseguente riorganizzazione dei settori industriali con la nascita di un nuovo paradigma tecnologico (inteso come l’insieme di tutte le nozioni apprese all’interno del settore in seguito all’applicazione dell’innovazione con la nascita delle invenzioni). Quest’ultimo rappresenta la caratteristica distintiva fra un ciclo lungo da un altro.

Kondratiev, inizialmente, scompose l’onda lunga in tre fasi: espansione, stagnazione e recessione. Ognuna di esse era associata ai livelli di produzione.

Più comunemente i cicli vennero scomposti in quattro fasi dalla dottrina economia con l’aggiunta successiva di una quarta fase (collasso), posta temporalmente tra la seconda e la terza. Da ciò deriva l’associazione delle quattro fasi del ciclo K con le quattro stagioni dell’anno solare, con la successiva divisione in : periodi semplici (Primavera e Autunno) e periodi difficili (Estate e Inverno). Ai quattro periodi, sono associabili anche i cambiamenti sociali e gli “umori psicologici” delle popolazioni, fattori in grado di influenzare il mercato. La prima stagione presa in considerazione è la Primavera (durata di circa venticinque anni), a cui corrisponde una fase di crescita e espansione. È l’unico periodo di benessere sociale vero e proprio, poiché abbiamo un aumento della ricchezza, un miglioramento delle tecnologie presenti e una diffusione di nuovi prodotti. Da questa situazione derivano due conseguenze: una sul piano economico e una sul piano sociale. Infatti, da un lato serve una maggiore velocità di circolazione della moneta, causata dall’aumento della produzione dei beni, che sfocia in un rialzo dei livelli di prezzi e prepara a un imminente periodo di forte inflazione e dall’altro, a livello sociale, assistiamo a sconvolgimenti nel lavoro e alla ridefinizione del ruolo di ogni singolo individuo all’interno della società.

Al termine della prima fase inizia la seconda stagione, l’Estate (durata di quattro/cinque anni), che riguarda il periodo di recessione. In questa fase il capitale viene utilizzato per i consumi, anziché venir impiegato per investimenti o risparmi e i beni prodotti sono completamente distribuiti, dando origine alla saturazione del mercato. Questo periodo corrisponde a quello di massima inflazione (che erode parte dei profitti della Primavera), che raggiunge il culmine al termine di una “peak war”, come la Prima Guerra Mondiale o il periodo che vide la Guerra Civile Americana prima, e quella Franco-Prussiana poi. Sotto il punto di vista sociale, il benessere portato dalla precedente fase porta alla creazione di inefficienze lavorative.

La terza stagione, l’Autunno (durata che va dai sette ai dieci anni), è caratterizzata da una crescita deflazionaria, non paragonabile in termini di benessere a quella della Primavera. Si ha una nuova fase di innovazioni e lo sviluppo di settori che precedentemente venivano considerati secondari. Quindi dalla normalità e dall’isolamento in seguito alle politiche durante le “peak wars”, si passa alla riattivazione della giostra dell’euforia sociale, con il ritorno della voglia di consumo da parte della popolazione e un maggior ricorso all’indebitamento. Tutte queste condizioni fungono da terreno fertile per le bolle speculative, che danno il colpo finale all’economia.

Per concludere, si ha l’ultima stagione, l’inverno (costituito indicativamente da due periodi: fase del collasso di tre anni e fase della contrazione di quindici anni), che concerne la seconda depressione ed è caratterizzata da una contrazione dell’economia generale, maggiore rispetto a quella avvenuta durante l’estate. A livello sociale, il benessere accumulato nelle precedenti fasi si tramuta in unafase di austerity, che, secondo Kondratiev, è l’unica soluzione possibile per depurare l’economia dai mali accumulati fino a questa fase. In aggiunta si ha un’integrazione dei mutamenti sociali delle tre stagioni precedenti, che portano alla formazione del nuovo tessuto sociale. Da esso, attraverso nuove innovazioni e invenzioni, ripartiranno le quattro stagioni del ciclo economico di lunga durata. Dalla Rivoluzione industriale ad oggi abbiamo avuto quattro grandi onde di durata di circa 50 anni , oggi siamo agli albori della Quinta Onda che ha preso forma dalla Grande Recessione del 2008 , ma che ad oggi stenta ancora a decollare ma che probabilmente sarà caratterizzata dalla nuova “ Green Economy”.

I cicli di Kondrantiev non costituisco la semplice ripetizione di quelli precedenti. Ogni onda si sviluppa in condizioni storiche del tutto nuove in un nuovo livello di sviluppo delle forze produttive. La teoria di Kondrantiev fu poi ripresa dal famoso economista Schumpeter che ne fece l’icona delle forze innovative del capitalismo attraverso la sua “distruzione creativa” .

Purtroppo mentre l’opera di Schumpeter diventò la bandiera del capitalismo trionfante presente in tutti i manuali di economia, Kondrantiev venne quasi del tutto dimenticato.

Questo breve scritto oggi vuole ricordarne il valore.