Variazione della speranza di vita, adeguamento dell’età pensionabile, sterilizzazione, costi e certezza delle regole

Variazione della speranza di vita, adeguamento dell’età pensionabile, sterilizzazione, costi e certezza delle regole
L’aggiornamento dei dati ISTAT sulla speranza di vita, può comportare un aumento dell’età pensionabile a partire dal 2027.
Lo ha denunciato la CGIL e lo ha confermato l’INPS, in audizione il 17.04.2025 alla Bicamerale di controllo degli Enti previdenziali.
«La normativa vigente prevede che i requisiti per la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata siano adeguati ogni due anni agli incrementi della speranza di vita. L’adeguamento è frutto di un processo amministrativo che recepisce le indicazioni contenute nel decreto direttoriale del Ragioniere generale dello Stato e del Direttore generale della previdenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il decreto direttoriale di adeguamento dei requisiti pensionistici agli incrementi della speranza di vita per il biennio 2027 – 2028 dovrà essere adottato entro il 31.12.2025 sulla base delle risultanze relative alla variazione della speranza di vita rese disponibili dall’ISTAT entro il 31 dicembre di ciascun anno. In attuazione di questo decreto, l’INPS adegua i requisiti per il riconoscimento dei trattamenti pensionistici.» (Fonte: memoria INPS del 17.04.2025).
L’elaborazione su dati ISTAT provvisori dell’andamento della speranza di vita a 65 anni è il seguente:
Sulla base di questi dati, provvisori, si parla di un aumento dell’età pensionabile di 3 mesi.
Il Governo, tramite il Ministro Giorgetti, si è già espresso per la sterilizzazione dell’aumento, che sarà adottata con apposito provvedimento non appena l’ISTAT pubblicherà il dato certo.
A questo punto si pongono però due problemi che debbono essere risolti e che sono:
- il primo, i costi economici conseguenti alla sterilizzazione;
- la certezza delle regole della previdenza che non possono cambiare di anno in anno.
Si tratta quindi di intervenire sull’art. 24, comma 13, della legge 22.12.2011, n. 214 che ha stabilito che gli adeguamenti dei requisiti pensionistici agli incrementi alla speranza di vita, siano effettuati, dal 1° gennaio 2019, con cadenza biennale.
Questo perché il lavoratore ha diritto, per tempo, di conoscere quando e come andrà in pensione.
Questa si chiama certezza delle regole della previdenza.
«La previdenza sociale costituisce notoriamente, per il legislatore, un’area elettiva di intervento. Tuttavia il dato normativo più volte appare incerto, al punto da giustificare l’opinione che il suo effettivo contenuto precettivo risulti definito dall’impatto con la realtà e dalla successiva verifica del giudice piuttosto che dalla chiarezza della sua enunciazione. Peraltro il succedersi, talvolta torrentizio, di norme non sempre coerenti con altre dà luogo ad una giurisprudenza oscillante e pure effimera, in quanto spesso inutilizzabile il giorno dopo.» (Fonte: Informazione Previdenziale INPS, 2000-2005).