L'assurda morte di Dimebag Darrell
L'assurda morte di Dimebag Darrell
Capita ogni anno, in tutto il mondo, nell’universo condiviso dei social, sui giornali, nelle trasmissioni radio. Arriva l’8 dicembre, ed è un florilegio di celebrazioni, di ricordi, di canzoni per ricordare l’assassinio di John Lennon.
Qualcuno, timidamente, prova a proporre un lutto alternativo. Darby Crash, ad esempio, morto nello stesso giorno in cui Mark Chapman estraeva la pistola davanti al Dakota Building. Un po’ come quando arriva l’11 settembre, e i social si riempiono di ricordi di aerei e grattacieli in fiamme, ma qualcuno rievoca sempre Allende e il Cile.
Ecco: allo stesso modo, c’è una minoranza combattiva che cerca di non far dimenticare l’8 dicembre del 2004.
L’assurda morte di Dimebag Darrell
Di certo un musicista meno famoso di John Lennon. E allora spieghiamo chi è.
Dimebag Darrell Abbott vive nella musica fin dall’infanzia. Suo padre possiede degli studi di registrazione, nei quali passano musicisti blues, sì, ma soprattutto Ace Frehley. I fratelli Abbott guardano suonare lo Spaceman dei Kiss, e decidono di cominciare a suonare a loro volta.
Il padre regala a entrambi una batteria, ma Darrell si accorge subito di essere molto meno dotato del fratello rispetto a questo strumento. Così, sempre nell’intento di seguire le orme di Ace Frehley, passa alla chitarra.
Nel 1981 ai due fratelli Abbott si aggiungono il cantante Terry Glaze e il bassista Rex Brown: sono nati i Pantera.
Con sonorità glam metal che spaziano tra i prevedibili (viste le influenze) Kiss o certi momenti dei Van Halen, esordiscono nell’83 con Metal Magic. Darrell si fa ancora chiamare Diamond Darrell, in questa fase iniziale.
Altri due dischi e poi, nel 1988, arriva Power Metal: il cantante adesso è Phil Anselmo, e il glam non c’è più. Ora le influenze principali sono i Metallica, gli Slayer, i Megadeth. E nel 1990 arriva una pietra miliare come Cowboys from Hell.
Il loro genere viene battezzato groove metal, una derivazione del thrash metal. E Vulgar Display of Power, del ’92, del groove metal è il manifesto.
Poi, be’, le storie delle band sembrano tutte uguali, no? Con dovute eccezioni.
Cosa succede quando si arriva in cima al mondo? Si comincia a scendere.
Phil Anselmo inizia a comportarsi in modo incomprensibile con i suoi compagni. Depressione dovuta a droghe e alcolismo, pare. Eroina e alcool accompagnano la vita delle band ancor più delle groupie o dei fedelissimi fan.
Nel 1996, poco dopo l’uscita di The Great Southern Trendkill, Anselmo va in coma per un’overdose. Si riprende per miracolo, e deve giurare davanti ai suoi compagni di non fare più ricorso a droghe. La pena per la trasgressione è l’uscita dal gruppo.
Negli anni successivi, la divisione tra i membri della band è evidente anche nella partecipazione separata a progetti esterni ai Pantera. Il che non impedisce l’uscita di un live e di un nuovo disco del gruppo, Reinventing the Steel, che però darà vita a nuovi litigi relativi al sound dell’album.
La scissione con Phil Anselmo è ormai totale, e nel 2003 i fratelli Abbott annunciano lo scioglimento dei Pantera.
La nuova vita artistica degli Abbott si chiama Damageplan: nuovo cantante, nuovo bassista, un album del 2004 chiamato New Found Power.
E poi arriva l’8 dicembre.
Il locale si chiama Alrosa Villa, la città è Columbus. Può ospitare 600 spettatori, ma ce ne sono soltanto 250. Il biglietto costa otto dollari.
Ci sono due band in apertura del concerto. Mentre suonano, un uomo alto e grosso si trova nel freddo del parcheggio. Indossa occhiali, una maglia da hockey dei Columbus Blue Jackets, una felpa col cappuccio.
Un fan gli chiede perché non sta guardando le band suonare.
“Non voglio vedere nessuna merda di band locale” risponde.
“Puoi almeno entrare e stare al caldo, no?” dice il fan.
“No, amico. Aspetterò i Damageplan.”
Chi è quest’uomo? Il gestore del locale dirà: “Sembrava un innocuo fan senza biglietto, uno di quelli che cerca di attaccare bottone con i musicisti. Gli abbiamo detto di andarsene.”
L’uomo si chiama Nathan Gale. Un ex militare grande fan dei Pantera.
Quando i Damageplan salgono sul palco, Gale salta una recinzione ed entra nel club da una porta laterale. Passa davanti ai tavoli da biliardo, al bar, al mixer.
Tutti pensano: ecco, questo fan dalla testa rasata vuole buttarsi nelle prime file per iniziare a pogare e a fare casino. E invece no.
I Damageplan stanno suonando da novanta secondi la prima canzone in scaletta, New Found Power.
Il cantante dei Volume Dealer, uno dei gruppi spalla, dice: “Camminava come uno che sta andando in battaglia.”
Gale sale sul palco. Ed estrae una pistola, una Beretta 9mm.
Non ci sono dubbi su chi sia il suo bersaglio: è Dimebag Darrell.
Gale urla qualcosa, ma con la musica alta nessuno lo sente.
Dimebag è totalmente immerso in quel che sta suonando e sta facendo headbanging, quindi ha i capelli davanti alla faccia.
Qualcuno al bar dice “Stanno facendo esplodere dei petardi?”
Non sono petardi: sono i cinque colpi che Gale ha sparato contro Dimebag.
Il fratello di Dimebag scatta in piedi dietro la sua batteria. La chitarra inizia a emettere uno stridulo feedback.
Il folle fa in tempo a uccidere anche uno spettatore, un impiegato del locale e l’addetto alla sicurezza dei Damageplan, oltre a ferire un tecnico e il tour manager.
Nel pubblico c’è un’infermiera, Mindy Reece. Si precipita su Dimebag e prova a rianimarlo con compressioni toraciche per quindici minuti. “Resta con me”, gli ripete “Resta con me!”
Ma è tutto inutile.
Nathan Gale ha preso in ostaggio un tecnico, nel frattempo, ma nel locale è arrivato un poliziotto con un Remington calibro 12. Mira alla testa di Gale da venti metri di distanza e lo uccide.
Vinnie Abbott sale sul tour bus, si accascia sulla cuccetta del fratello e piange.
Perché Nathan Gale, come sostengono le ricostruzioni, è salito sul palco mirando all’istante il chitarrista dei Damageplan? Cos’aveva contro Dimebag Darrell, descritto da tutti come una persona gentile, ospitale, amichevole?
Forse, come sostengono alcuni, era un fan estremo dei Pantera e riteneva che Dimebag fosse l’artefice del loro scioglimento?
Forse, a causa dei suoi problemi psichici, era convinto che Dimebag gli avesse plagiato delle canzoni?
La risposta è sepolta insieme all’assassino.
“Dimebag” Darrell Abbott riposa per sempre al Moore Memorial Gardens Cemetery di Arlington.
Sulla sua lapide c’è scritto:
«Egli venne per fare rock….
e lo fece come nessun altro
con un cuore due volte la
misura del Texas, il nostro amato
fratello, compagno, guida,
idolo e amico…
Noi ti amiamo Dime…
finché non ci incontreremo ancora.»