La mia attività professionale è ubicata in Matera.
Mi sono laureato nel 2004 discutendo una tesi in diritto costituzionale dal titolo “LA MAGISTRATURA, SEPARAZIONE DELLE CARRIERE ED INDIPENDENZA DEL PUBBLICO MINISTERO”, riportando una votazione di 108/110.
Successivamente ho iniziato la pratica professionale in uno studio legale che si occupa prevalentemente di tematiche privatistiche.
Ho conseguito l’abilitazone alla professione forense nel 2009 e sono iscritto all’ordine degli Avvocati del Foro di Matera dal 2011.
Sono titolare di uno studio legale che si occupa di problematiche giuridiche in ambito privatistico: diritto civile e commerciale con attenzione particolare alle materie di confine come ad esempio la responsabilità penale delle persone giuridiche ex Decreto Legislativo n. 231/2001.
In particolare quest’ultima competenza l’ho acquisita frequentando “con merito” un master di II livello presso l’Università degli Studi Bari dal titolo “DIRITTO PENALE DELL’IMPRESA” nell’anno 2014.
Amo l’approfondimento, soprattutto dottrinale, del diritto privato sia sostanziale che processuale ed ho in cantiere la composizione di un testo che raccolga dei saggi sulle tematiche più dibattute.
Gestisco una pagina facebook “Studio legale Olivieri” è sono proprietario della pagina del sito internet: www.olivieristudiolegale.com.
Articoli dell'autore
L’annullamento straordinario del Governo a tutela dell’unità dell’ordinamento: il caso dell’Ordinanza
La Prescrizione delle azioni di responsabilità esercitate dal curatore fallimentare per fatti di mala gestio nelle società di capitali
L’evoluzione dei controlli sulle società bancarie tra norme nazionali e regole europee
L’istituto della rinuncia con riferimento ai diritti indisponibili del lavoratore
L’arbitro bancario finanziario nell’ambito dei sistemi A.D.R. a contenuto decisorio
L’autotutela doverosa: ambito e limiti
L’oggetto del giudizio di appello ed il requisito della specificità dei motivi: novum iudicium o revisio priois instantiae?
L’evoluzione della disciplina dei rapporti tra banca e cliente: la tutela del contraente “debole”
