L’OPS di MPS su Mediobanca

L’OPS di MPS su Mediobanca
Per Mediobanca l’offerta non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca.
“Mediobanca ritiene che l’OPS di MPS
- non abbia valenza industriale pregiudicando l’identità e il profilo di business del Gruppo Mediobanca focalizzato su segmenti di attività a elevato valore aggiunto e con evidenti traiettorie di crescita;
- distrugga valore per gli azionisti di Mediobanca e di MPS essendo facile prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attività (quali il Wealth Management e l’Investment Banking) che presuppongono l’indipendenza, la reputazione e la professionalità dei professionisti;
- sia negativamente caratterizzata dalla difficoltà a determinare il valore intrinseco dell’azione della Banca MPS che presenta un patrimonio netto che fronteggia rilevanti attività fiscali, attività deteriorate e rischi di contenzioso legale (3,3miliardi), indicatori di rischio peggiori rispetto alle altre banche italiane, rilevanti perdite pregresse, una marcata concentrazione geografica (70% filiali al centro-sud Italia) e di clientela (piccole media impresa), mancanza di fabbriche prodotto.” (Fonte: Comunicato stampa Mediobanca, 28.01.2025)
Attualmente l’azionista di maggioranza del Gruppo Montepaschi è lo Stato italiano che detiene, complessivamente, l’11,731% del capitale sociale, con la partecipazione diretta del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Il Ministro Giorgetti ha dichiarato, al riguardo, che “quello che ha fatto questo Governo è avere dato fiducia in assoluta autonomia ad un management che ha realizzato risultati, devo dire, eccezionali”.
Lo Stato, che persegue finalità generali, non deve fare il banchiere. Se il mercato risponderà saremo contenti e se il mercato non risponderà ne prenderemo atto.
Il problema è che l’azionista di maggioranza del Gruppo Montepaschi ha la golden power.
Al fine di salvaguardare gli assetti delle imprese operanti in ambiti ritenuti strategici e di interesse nazionale, con la legge n. 56/2012 è stata disciplinata la materia dei poteri speciali esercitabili dal Governo nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché in alcuni ambiti ritenuti di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti, delle comunicazioni.
Dal 1° gennaio 2023 la normativa sugli asset strategici, consente al Governo di intervenire anche nel caso di operazioni tra imprese italiane, in determinati settori compreso quello bancario. La norma di riferimento è contenuta nel Decreto energia del 2022.
Questo per dire che la scalata del Governo a Mediobanca è una operazione “anomala” dati gli ampi poteri riconosciuti dalla legge al Governo che, come detto più sopra, è l’azionista di maggioranza di MPS.
“Abbiamo una banca” lo abbiamo già sentito e non ha portato certo bene!