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Attualità - Crescono i crimini informatici e si investe poco in sicurezza

Attualità - Crescono i crimini informatici e si investe poco in sicurezza
Attualità - Crescono i crimini informatici e si investe poco in sicurezza

Interessanti i dati contenuti nel contributo di IDC Italia relativo a “Il mercato italiano della Sicurezza IT”, contenuto nella dodicesima edizione del rapporto sulla sicurezza Ict redatto da Clusit (Associazione Italiana per la sicurezza informatica), presentato in apertura della decima edizione del Security summit.

Secondo questo documento, a fronte di una ripresa economica tangibile, circa il 78% delle imprese prevede un budget stabile per gli investimenti in tema di innovazione e sicurezza, mentre il 16% ne ipotizza una crescita, e soltanto il 6% immagina una diminuzione della capacità di spesa.

Parrebbero, dunque, dati rassicuranti. Ma tra la previsione e il reale impegno di spesa, ne corre. Difatti, continua il report, il 47% delle imprese spende in modo del tutto saltuario per proteggere i propri sistemi, quasi il 48% spende esclusivamente nel budget generale dell’It, mentre meno del 5% delle imprese considera la sicurezza It una spesa necessaria a cui riservare una voce autonoma del budget.

Secondo il rapporto, nel 2016 l’Italia ha subito danni derivanti da attività di cyber crime per quasi 10 miliardi di euro, che rappresentano circa dieci volte il valore degli attuali investimenti in sicurezza informatica messi in campo dalle aziende (circa un miliardo di euro). Di conseguenza, risulta dall’analisi che circa il 30% delle imprese italiane imputa alla sicurezza meno dell’1% del budget complessivo, solo il 24% raggiunge il 3% e meno del 5% delle imprese supera tale soglia.

Gli attacchi informatici a livello mondiale, sottolinea il rapporto, sono in grande crescita: nel 2017 sono stati 1.127 quelli considerati come gravi, ovvero con impatto significativo per le vittime in termini di perdite economiche, di danni alla reputazione, di diffusione di dati sensibili. Di questi, il 21% è stato classificato di impatto critico, con una crescita di oltre il 240% rispetto al 2011 e del 7% rispetto al 2016.

Il cyber crime risulta essere dal rapporto la prima causa di episodi gravi a livello mondiale (76% degli attacchi complessivi, in aumento del 14% rispetto al 2016). Anche gli attacchi di Information Warfare (ovvero la guerra delle informazioni) crescono di circa il 20% mentre il Cyber Espionage (ovvero lo spionaggio con scopi geopolitici o di tipo industrial) si impenna del 46%.

La categoria dei c.d. Multiple Targets risulta, secondo il rapporto, la più colpita: rispetto al 2016, infatti, si registra un incremento esponenziale (+353%), mentre il sistema di attacco più utilizzato nel 2017, è risultato essere il malware (software c.d. cattivi che infettano i server aziendali per rubare informazioni, creare malfunzionamenti o oscurare dati), in crescita del 95% rispetto al 2016, anche per il fatto che si tratta del mezzo più facile da utilizzare e al costo più basso di realizzazione.

Rapporto Clusit 2018