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Studi legali 2.0

Studi legali 2.0
Studi legali 2.0

Anche per gli avvocati l’era 2.0 è arrivata. Cosa intendiamo con essa? La necessità di coltivare tutti i canali di comunicazione che da tempo i propri clienti, persone fisiche e giuridiche, utilizzano. Rientrano in essi il Web innanzitutto. Il punto cruciale non è più, tuttavia, se usare o meno il web, cosa oramai necessaria, ma come e a che fine servirsi degli strumenti e opportunità da questo offerte.

Esattamente come il web ha affrontato la sua fase 1.0, in cui gli utenti vivevano “da spettatori” i contenuti in esso immessi (esattamente come un tempo si viveva la televisione), così anche la professione ha vissuto una sua fase (lunghissima) 1.0, in cui i clienti (o potenziali tali) fruivano dei servizi offerti dai propri consulenti legali senza interagire più di tanto con essi.

Come per il web la situazione si è evoluta nelle forme che oggi ci paiono “normali” del 2.0, quindi di una interazione attiva tra chi produce e chi fruisce dei contenuti e delle informazioni, così anche per la professione forense il passaggio dalla prima alla seconda fase è avvenuto.

Cosa intendiamo con fase 2.0 della professione?

Che oggi il cliente partecipa attivamente alla consulenza offerta dal legale: si informa, confronta, chiede, dà indicazioni. Come per i medici, che spesso si vedono arrivare in studio pazienti che snocciolano diagnosi scaricate da Google, così anche per i legali oggi la relazione col cliente passa sempre di più dal web sia nella fase di engagement, sia nella fase informativa.

Le aziende e i privati sempre di più cercano notizie, informazioni e spiegazioni sul web. Interrogare Google per avere chiarimenti e soluzioni è sempre di più nelle abitudini dell’utente.

È dunque qui, in questo processo di ricerca dell’utente, che deve inserirsi il professionista, mediante informazioni e contenuti che contemporaneamente forniscano soluzioni e indicazioni al potenziale cliente. È in questa fase che si forma il processo decisionale del nostro potenziale cliente. È qui che sempre di più il passaparola agisce.

Non esserci e, soprattutto, non esserci in modo consapevole, di qualità e mirato, vuol dire perdere occasioni e competitività.

Nonostante il web viaggi veloce, costruire una propria web reputation e un proprio brand richiede tempo e cura.

Buon lavoro a tutti, dunque, e siate strategici nelle vostre scelte comunicative.

A presto.