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Art. 248 - Accertamento giudiziario dello stato di insolvenza

1. Se un’impresa, non sottoposta a liquidazione coatta, si trova in stato di insolvenza, il tribunale del luogo dove l’impresa ha la sede legale, su richiesta di uno o più creditori ovvero su istanza del pubblico ministero o d’ufficio, sentito l’IVASS e i rappresentanti legali dell’impresa, dichiara lo stato di insolvenza con sentenza in camera di consiglio. Quando l’impresa sia sottoposta ad amministrazione straordinaria, il tribunale dichiara l’insolvenza anche su ricorso dei commissari straordinari, sentiti i commissari stessi, l’IVASS e i cessati rappresentanti legali. Si applicano le disposizioni dell’articolo 195, primo, secondo periodo, terzo, quarto, quinto e sesto comma, della legge fallimentare.

2. Se un’impresa si trova in stato di insolvenza al momento dell’emanazione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa e l’insolvenza non è stata dichiarata ai sensi del comma 1, il tribunale del luogo in cui l’impresa ha la sede legale, su ricorso dei commissari liquidatori o su istanza del pubblico ministero o d’ufficio, sentiti l’IVASS, i cessati rappresentanti legali dell’impresa e i commissari se nominati, accerta tale stato con sentenza in camera di consiglio. Si applicano le disposizioni dell’articolo 195, terzo, quarto, quinto e sesto comma, della legge fallimentare.

3. Nel caso dell’impresa di assicurazione o di riassicurazione lo stato d’insolvenza si manifesta, oltre che nei modi indicati nell’articolo 5, secondo comma, della legge fallimentare, anche nella situazione di notevole, evidente e non transitoria insufficienza delle attività patrimoniali necessarie per far fronte agli impegni relativi ai crediti di assicurazione o di riassicurazione.

4. La dichiarazione giudiziale dello stato di insolvenza produce gli effetti indicati nell’articolo 203 della legge fallimentare.

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