Di Maio e Raggi, scuse post assoluzione: buon segno?
Luigi Di Maio chiede scusa a Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, per averlo aggredito mediaticamente dopo l’arresto per turbativa d’asta.
Virginia Raggi chiede scusa al suo predecessore Ignazio Marino per aver fatto intendere che avrebbe amato portargli le arance in carcere dopo il suo coinvolgimento in un’indagine che gli contestava di avere ottenuto rimborsi indebiti.
Entrambe le scuse arrivano dopo, nel secondo caso molto dopo, l’assoluzione degli accusati.
Scuse postume, quindi, che sembrano dovute a un riallineamento social dei grillini, del tipo anche noi siamo teneri in fondo, più che a una riflessione critica sull’orrore della gogna mediatica.
Scuse d’occasione che neanche sfiorano i tanti prodotti velenosi di questi anni forcaioli e i mantra del penale come panacea di ogni male, del giudizio come scempio pubblico del nemico di turno e della pena come mezzo del suo annientamento definitivo.
Non un grande spettacolo, in definitiva. Anzi, decisamente patetico.