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Draghi a Versailles: Putin non vuole la pace

Il discorso di Draghi alla riunione di Versailles
Legge di Bilancio del governo Draghi
Legge di Bilancio del governo Draghi

Draghi parla a Versailles: Putin non vuole la pace, ma il conflitto non si allargherà

Per il Presidente del Consiglio, nonostante tutto, l'Italia sarà in grado di affrontare la crisi dopo una performance di crescita economica eccezionale

IIl Premier Mario Draghi in conferenza stampa da Versailles, 11 marzo 2022 - ANSA / Filippo Attili - Palazzo Chigi
IIl Premier Mario Draghi in conferenza stampa da Versailles, 11 marzo 2022 - ANSA / Filippo Attili - Palazzo Chigi

Il vertice di Versailles “è stato un successo, raramente ho visto l’Ue così compatta”. Lo ha dichiarato il premier Mario Draghi in conferenza stampa da Versailles.

“Noi dobbiamo mettere un tetto ai prezzi del gas, ma l’obiettivo è molto complesso. Su questo ci sono vari pareri. La Commissione al prossimo consiglio europeo presenterà un rapporto su come diminuire la dipendenza dal gas. La discussione ha toccato le insufficienze di materie prime, tra cui l’agro-alimentare. La risposta è che se ciò si aggreverà occorrerà importare da altri Paesi, come Usa, Canada o Argentina. Ciò determina una necessità di riconsiderare tutto l’apparato regolatorio e questo argomento lo ritroviamo sugli aiuti di Stato, sul Patto di Stabilità. C’è la convinzione che la Commissione debba rivisitare temporaneamente le regole che ci hanno accompagnato in questi anni”.

La tassazione degli extraprofitti delle società elettriche, dovuti al balzo dei prezzi energetici, è “certamente una fonte cui guardare attenzione”: secondo le stime della Commissione europea, una simile misura darebbe un gettito che in Europa potrebbe arrivare a 200 miliardi di euro. “Le sanzioni adottate contro la Russia sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese”.

“Questa situazione se non affrontata – continua Draghi – ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue, spingendolo verso il protezionismo. C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora” sull’adesione di Kiev all’Ue. “Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d’aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri precisa Draghi. “Non vedo il rischio di un allargamento della guerra, lo hanno detto anche i nostri Alleati. Più pesanti sono le sanzioni e minore è il rischio di un allargamento del conflitto”.

“Putin non vuole la pace – conclude – il suo piano sembra essere un altro. Io mi auguro che al più presto si arrivi ad uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell’Ucraina. Non ci saranno ripercussioni sul nostro debito dalle decisioni della Bce. L’Italia è in grado di affrontare la crisi dopo una performance di crescita economica che definirei eccezionale”.