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In Europa i controlli si fanno così

Da "Guida agli Enti locali" de "Il Sole 24 Ore" del 4/7/1998.

IN EUROPA I CONTROLLI SI FANNO COSI’

Gli organi di controllo dovranno adeguare la struttura e la metodologia di lavoro alla nuova dimensione europea", anche perchè, per esempio il controllo preventivo di legittimità non è previsto negli altri ordinamenti.

Ma come funziona negli altri Paesi? Ecco un quadro di confronto europeo.

Dopo la riunificazione, nella Repubblica federale tedesca è nata una Corte dei conti federale che si aggiunge a quella di ciascuno dei 16 Stati federati. Le Corti dei conti di ognuno dei nuovi Laender sono situazioni completamente nuove e solo parzialmente collegate con l’ex revisore delle finanze dello Stato che era un organo di controllo appartenente al ministero delle Finanze della repubblica Democratica di Germania.

In Austria ciascuno dei 9 Stati federati ha una propria istituzione di controllo.

La Spagna è strutturata costituzionalmente su 17 comunità autonome, 9 delle quali, dal 1984 in poi, esercitando le proprie facoltà di autogoverno, hanno creato organi di contorllo per rendere possibile un controllo esterno del settore pubblico delle comunità autonome. Nelle altre comunità, il controllo delle finanze pubbliche regionali e locali, si è svolto direttamente dalla Corte dei conti dello Stato.

Dal 1982 in Francia esistono 26 Camere regionali dei conti: un organo di controllo per ciascuna delle 22 regioni metropolitane, uno per ciascuno dei due dipartimenti d’oltremare e uno per ciascuno dei territori della Nuova Caledonia e della Polinesia francese. La creazione di queste camere di inscrive nel quadro di un movimento generale di decentramento del quale la legge 2 marzo 1982 relativa ai diritti e alle libertà dei municipi, dipartimenti e regioni che costituiscono le entità territoriali a pieno diritto, è stata una pietra miliare.

Il controllo delle amministrazioni locali nella Repubblica d’Irlanda è espletato dal Servizio di auditing delle amministrazioni locali, il Local Government Audit Service, il quale, agli effetti amministrativi, è una sezione del Ministero dei Beni ambientali. A ciascun controllore delle amministrazioni locali viene assegnato un "distretto". Attualmente ci sono in tutto 27 distretti di "auditing": ciascuno comprende un numero determinato di controlli raggruppati, nei limiti del possibile, per zone geografiche. In termini organizzativi, queste zone sono raggruppate a loro volta in 5 regioni.

Per quanto riguarda il Regno Unito, in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord ci sono delle istituzioni che si occupano del controllo esterno del settore pubblico locale. Ciascuno di questi organi, sia la commissione di auditing per le amministrazioni locali e per il servizio nazionale della sanità in Inghilterra e in Galles (The Audit Commission for Local Authorities and the National Health Service in England and Wales), che la Commissione dei conti delle amministrazioni locali in Scozia (Commission for Local Authory Accouns in Scotland) che il Sevizio di Auditing per i governi locali in Irlanda del Nord (Northern Ireland Local Government Audit Service) ha le proprie caratteristiche legali e funzionali.

Una particolarità del sistema di controllo del settore pubblico locale in Inghilterra, Galles e Scozia è che il controllore di ciascun ente locale è designato dalla relativa commissione, che lo sceglie fra i controllori del proprio servizio di auditing (in Inghilterra e Galles, il servizio di auditing del distretto, District Audit Service) e fra aziende private di auditing.

In Irlanda del Nord, i controllori vengono designati direttamente dal ministero dei Beni ambientali, mentre le aziende private non partecipano all’auditing esterno degli Enti locali.

Nella Confederazione Elvetica ci sono organi di controllo in ciascuno dei 20 cantoni e dei 6 semi-cantoni.

In Portogallo, nelle Isole Azzorre e a Madeira operano le sezioni regionali della Corte dei conti dello Stato. Per finire, in Svezia, in modo simile a quanto succede nel resto de Paesi scandinavi, ciascun Parlamento regionale e municipale nomina come minimo tre controllori che vengono coadiuvati nel proprio lavoro dalle sezioni di auditing delle amministrazioni stesse, dalla Sezione di Auditing dell’associazione Svedese delle amministrazioni locali o da aziende di auditng private.

Già questo sintetico confronto con talune esperienze di Paesi europei, pur nelle diverse configurazioni giuridiche, propone dunque una "diversità" dell’Italia, che può essere letta come ritardo culturale e come approccio inadeguato a una moderna concezione della finanza pubblica.

Converrà dunque riflettere, in chiave ulteriormente evolutiva, e fatte salve le ovvie differenziazioni in funzione dei diversi assetti istituzionali, sulla circostanza che l’Europa propone nitidamente un sistema di controlli inteso come auditing, nell’ottica di una concezione dinamica della finanza pubblica. Da "Guida agli Enti locali" de "Il Sole 24 Ore" del 4/7/1998.

IN EUROPA I CONTROLLI SI FANNO COSI’

Gli organi di controllo dovranno adeguare la struttura e la metodologia di lavoro alla nuova dimensione europea", anche perchè, per esempio il controllo preventivo di legittimità non è previsto negli altri ordinamenti.

Ma come funziona negli altri Paesi? Ecco un quadro di confronto europeo.

Dopo la riunificazione, nella Repubblica federale tedesca è nata una Corte dei conti federale che si aggiunge a quella di ciascuno dei 16 Stati federati. Le Corti dei conti di ognuno dei nuovi Laender sono situazioni completamente nuove e solo parzialmente collegate con l’ex revisore delle finanze dello Stato che era un organo di controllo appartenente al ministero delle Finanze della repubblica Democratica di Germania.

In Austria ciascuno dei 9 Stati federati ha una propria istituzione di controllo.

La Spagna è strutturata costituzionalmente su 17 comunità autonome, 9 delle quali, dal 1984 in poi, esercitando le proprie facoltà di autogoverno, hanno creato organi di contorllo per rendere possibile un controllo esterno del settore pubblico delle comunità autonome. Nelle altre comunità, il controllo delle finanze pubbliche regionali e locali, si è svolto direttamente dalla Corte dei conti dello Stato.

Dal 1982 in Francia esistono 26 Camere regionali dei conti: un organo di controllo per ciascuna delle 22 regioni metropolitane, uno per ciascuno dei due dipartimenti d’oltremare e uno per ciascuno dei territori della Nuova Caledonia e della Polinesia francese. La creazione di queste camere di inscrive nel quadro di un movimento generale di decentramento del quale la legge 2 marzo 1982 relativa ai diritti e alle libertà dei municipi, dipartimenti e regioni che costituiscono le entità territoriali a pieno diritto, è stata una pietra miliare.

Il controllo delle amministrazioni locali nella Repubblica d’Irlanda è espletato dal Servizio di auditing delle amministrazioni locali, il Local Government Audit Service, il quale, agli effetti amministrativi, è una sezione del Ministero dei Beni ambientali. A ciascun controllore delle amministrazioni locali viene assegnato un "distretto". Attualmente ci sono in tutto 27 distretti di "auditing": ciascuno comprende un numero determinato di controlli raggruppati, nei limiti del possibile, per zone geografiche. In termini organizzativi, queste zone sono raggruppate a loro volta in 5 regioni.

Per quanto riguarda il Regno Unito, in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord ci sono delle istituzioni che si occupano del controllo esterno del settore pubblico locale. Ciascuno di questi organi, sia la commissione di auditing per le amministrazioni locali e per il servizio nazionale della sanità in Inghilterra e in Galles (The Audit Commission for Local Authorities and the National Health Service in England and Wales), che la Commissione dei conti delle amministrazioni locali in Scozia (Commission for Local Authory Accouns in Scotland) che il Sevizio di Auditing per i governi locali in Irlanda del Nord (Northern Ireland Local Government Audit Service) ha le proprie caratteristiche legali e funzionali.

Una particolarità del sistema di controllo del settore pubblico locale in Inghilterra, Galles e Scozia è che il controllore di ciascun ente locale è designato dalla relativa commissione, che lo sceglie fra i controllori del proprio servizio di auditing (in Inghilterra e Galles, il servizio di auditing del distretto, District Audit Service) e fra aziende private di auditing.

In Irlanda del Nord, i controllori vengono designati direttamente dal ministero dei Beni ambientali, mentre le aziende private non partecipano all’auditing esterno degli Enti locali.

Nella Confederazione Elvetica ci sono organi di controllo in ciascuno dei 20 cantoni e dei 6 semi-cantoni.

In Portogallo, nelle Isole Azzorre e a Madeira operano le sezioni regionali della Corte dei conti dello Stato. Per finire, in Svezia, in modo simile a quanto succede nel resto de Paesi scandinavi, ciascun Parlamento regionale e municipale nomina come minimo tre controllori che vengono coadiuvati nel proprio lavoro dalle sezioni di auditing delle amministrazioni stesse, dalla Sezione di Auditing dell’associazione Svedese delle amministrazioni locali o da aziende di auditng private.

Già questo sintetico confronto con talune esperienze di Paesi europei, pur nelle diverse configurazioni giuridiche, propone dunque una "diversità" dell’Italia, che può essere letta come ritardo culturale e come approccio inadeguato a una moderna concezione della finanza pubblica.

Converrà dunque riflettere, in chiave ulteriormente evolutiva, e fatte salve le ovvie differenziazioni in funzione dei diversi assetti istituzionali, sulla circostanza che l’Europa propone nitidamente un sistema di controlli inteso come auditing, nell’ottica di una concezione dinamica della finanza pubblica.