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Il Giorno dei Morti, Geopolitica

Giorno dei morti
Giorno dei morti

Il Giorno dei Morti, Geopolitica


Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni, che più ne scrivi e più sei bravo e fai danè … luci a San Siro non ne accenderanno più.

Così uno dei grandi cantautori italiani nel 1971, anno della mia nascita.

Ieri, 31 ottobre, vigilia di Ognissanti (o notte di Halloween, obbedendo alla nostra sudditanza di cultura popolare) il Wall Street Journal riportava che illuminare San Siro per una partita di calcio in notturna consuma 25.000 kWh: dieci volte il consumo annuo di una famiglia italiana. Il Po intanto è in secca peggio che in estate, e l’acqua del mare ha la stessa temperatura di inizio luglio (23°-24°).

Ieri, con uno scarto minimo, L. I. Lula da Silva ha vinto le elezioni presidenziali in Brasile. Sarà anche un misero 1%, ma pur sempre di due milioni di elettori si tratta, dopo la fallimentare presidenza di J. Bolsonaro, segnata dalla scellerata gestione del Covid e dal massacro della foresta amazzonica.

Intanto in Turchia, Paese il cui presidente si sta riguadagnando una verginità nel panorama internazionale ponendosi come “mediatore” (sia politico che commerciale) tra Russia e quello che continuiamo a chiamare “blocco occidentale”, l’inflazione ha raggiunto l’83,45%.

Intanto moriva di distrofia muscolare Alex Favero, 28 anni, appassionato di storia e geopolitica, senza fare in tempo a tagliare il traguardo della laurea magistrale. La sua Università, quella di Padova, gliel’ha conferita alla memoria.

La tesi di primo livello di Ales si intitolava “Libia, un puzzle da ricomporre”.

Un puzzle: luci a San Siro, Brasile, Turchia, conflitto Russo-Ucraino; in realtà tutto si tiene: l’energia elettrica che sprechiamo, e che paghiamo a prezzo di rapina; lo sperpero di ossigeno, legno, biodiversità e vite umane che avviene in Amazzonia; un dittatore che ricatta l’Europa perché governa uno Stato che geograficamente è la serratura tra Europa ed Asia; una guerra che nella probabile inconsapevolezza dell’opinione pubblica stiamo anche noi combattendo più per principio che per convinzione.

Alex sarebbe stato certamente in grado di ricomporre quel puzzle, di mettere a fuoco cause ed effetti.

Io sono solo un avvocato di mezza età, che si nasconde sotto lo pseudonimo di un personaggio dei romanzi della sua infanzia. Come cantava Vecchioni l’anno della mia nascita, hanno ragione, hanno ragione, mi han detto ‘è vecchio tutto quello che lei fa’.