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Il Recovery Plan degli studi legali in Irlanda

Irlanda
Irlanda

Indice:

1. Il meccanismo delle surveys della Law Society of Ireland

2. Il Business Recovery Report per gli studi legali

3. Conclusioni

 

1. Il meccanismo delle surveys della Law Society of Ireland

Negli ultimi cinque anni, da quando mi sono qualificata come solicitor irlandese, ho notato che la Law Society of Ireland regolarmente acquisisce dati sulla professione, sia dal punto di vista dei numeri e della redditività della professione nelle diverse aree del diritto, sia delle condizioni ambientali in cui gli avvocati svolgono la professione.

Recentemente la Law Society ha incaricato Crowe, multinazionale che offre servizi professionali, di acquisire dati e predisporre un piano di interventi per i prossimi 12-18 mesi, con l’obiettivo di aiutare gli studi legali a risollevarsi dagli effetti negativi della pandemia.

Le indagini della Law Society sono in buona parte condotte attraverso delle surveys, acquisendo le informazioni dai diretti interessati, gli avvocati.

In questo caso, circa 2.350 avvocati appartenenti a studi legali di varie dimensioni e competenze sono stati selezionati per rispondere a una serie di domande oppure per brevi colloqui. Considerata la risposta media di almeno un avvocato per ogni singolo studio legale, questo significa una platea di potenziali interlocutori di circa 1.672 avvocati dei quali un terzo ha effettivamente risposto e fornito informazioni utili al sondaggio

Le informazioni sono state acquisite in un momento in cui gli studi legali erano tornati a operare in presenza per l’85%.

 

2. Il Business Recovery Report per gli studi legali

Il sondaggio ha confermato che gli ambiti di “sofferenza” degli studi legali irlandesi durante la pandemia sono stati quelli dell’operatività – non potendo gli avvocati recarsi al lavoro e/o svolgere attività legate alla presenza – e del profilo economico-finanziario.

Una nota positiva è quella della flessibilità che il sistema ha dimostrato, avviando prassi lavorative nuove sia a livello di studi sia a livello di uffici giudiziari. Il remote-working che tutti conosciamo ovviamente, ma anche l’interazione col cliente da remoto, le udienze virtuali, la conversione in digitale dei documenti cartacei (c.d. going paperless).

Il governo ha messo in campo una serie di interventi per sostenere gli studi legali ed evitare i licenziamenti. Gli studi legali ne hanno usufruito in larga maggioranza – il 74% - quindi è ragionevole pensare di prolungarne la durata. La Law Society farà richiesta al governo irlandese affinché questo tipo di aiuti sia confermato per il prossimo anno, oltre a sostenere anche la necessità della riduzione dei costi del Practising Certificate, che al momento ha un costo medio di € 2.000 euro per il professionista. Il Practising Certificate è una sorta di “licenza” che consente al professionista che ha conseguito l’abilitazione come solicitor di svolgere la professione legale (lo stesso accade in Inghilterra e Galles). In qualche modo una sorta di equivalente alla nostra iscrizione all’albo degli avvocati.

La Law Society già da due anni garantisce che i crediti formativi obbligatori (20/anno) possano essere acquisiti attraverso formazione online – e questo era prevedibile con la pandemia – e gratuita. I corsi sono molto interessanti e ben strutturati, con speaker mediamente coinvolgenti oltre che preparati.

 

3. Conclusioni

Gli irlandesi cavalcano l’onda, non si fanno trasportare.

L’alto livello di informatizzazione del Paese ha consentito con l’avvento della pandemia di lavorare da remoto, senza discontinuità rilevanti, dall’oggi al domani.

Questo digitisation trend con ogni probabilità è destinato a durare, in quanto il sistema si è adattato con facilità e la trasformazione di determinate prassi lavorative e iter procedurali si sono rivelate più efficienti rispetto al passato.

Le surveys servono a fare il punto della situazione per essere poi in grado, tirando le conclusioni, di pianificare in modo intelligente il futuro.