Il Signor Giudice

Ci conoscemmo per caso, lui uditore io appena avvocato.
Andò in Basilicata al suo primo incarico.
Tornò a Roma dopo svariati anni.
Viene in tribunale in bicicletta e va via sempre all’imbrunire.
Non è mai apparso sul giornale.
Non si intrattiene mai con gli avvocati ma in aula li ascolta con attenzione.
Non frequenta circoli, stadi e cene eleganti.
Ogni processo lo approfondisce e non trascura mai alcuna possibilità, le decisioni sono per lui un tormento.
Rispecchia l’Elogio che ne fece un grande:
“Il buon Giudice mette lo stesso scrupolo nel giudicar tutte le cause, anche le più umili; egli sa che non esistono grandi cause e piccole cause, perché l’ingiustizia non è come quei veleni di cui certa medicina afferma che presi in grandi dosi uccidono, ma presi in dosi piccole risanano. La ingiustizia avvelena anche in dosi omeopatiche”.