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Irlanda, piattaforme off-shore e nuove tecnologie per produrre energia elettrica dal mare

Irlanda piattaforme offshore
Irlanda piattaforme offshore

Irlanda, piattaforme off-shore e nuove tecnologie per produrre energia elettrica dal mare

  1. L’approvvigionamento energetico in Italia e in Irlanda
  2. Utilizzo e stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili con la produzione di vettori energetici
  3. Il ruolo delle piattaforme off-shore nella produzione di energia elettrica dal moto ondoso
  4. Tecnologie in campo e obiettivi in Italia e in Irlanda

 

1.L’approvvigionamento energetico in Italia e in Irlanda

 

L’Irlanda, come l’Italia, non ha giacimenti di petrolio o di gas nel proprio territorio se non in quantità limitata e ha necessità di importare combustibili per colmare il proprio fabbisogno energetico.

In ragione della difficoltà di approvvigionamento di gas determinata dalla guerra tra Russia e Ucraina, molti Paesi guardano alle energie pulite e rinnovabili come la soluzione a due ordini di problemi, quello del garantire il fabbisogno energetico interno e quello di ridurre l’impatto sull’ambiente. Queste fonti energetiche, pulite e rinnovabili, sono l’energia idroelettrica, eolica, solare, e del moto ondoso.
 

2.Utilizzo e stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili con la produzione di vettori energetici

Il problema dell’energia elettrica è che, una volta prodotta, la si deve utilizzare, e non può essere immagazzinata o conservata in una modalità che non sia antieconomica. Le pale eoliche, piuttosto che i pannelli solari, sono normalmente collegati all’utilizzazione immediata o alla rete elettrica nazionale in modo che il surplus di energia sia portato alle abitazioni, agli impianti, alle fabbriche, ovunque sia di fatto utilizzabile. Il surplus di energia prodotta dalla natura (sole, vento, correnti marine), se non utilizzato sul momento, è destinato a perdersi. 

Una delle soluzioni per evitare che ciò accada, è l’utilizzo di questa energia al fine di ricavare idrogeno dall’acqua del mare attraverso celle elettrolitiche in grado scindere la molecola di acqua (H2O) in idrogeno e ossigeno.

Il processo chimico-fisico che avviene nelle celle di elettrolisi è conosciuto da generazioni, ma soltanto in questi ultimi anni la ricerca ha reso possibile l’assorbimento di quantità di energia sempre maggiori, rendendo questo processo industriale economicamente sostenibile.

Nella terminologia della transizione energetica, l’idrogeno prodotto dall’elettrolisi dell’acqua è definito “idrogeno verde” in quanto proveniente da una fonte non inquinante e, una volta dissociato dall’ossigeno che pure ha un largo utilizzo industriale, di fatto non ha impatto a livello ambientale. Diversamente accade per il processo di isolamento dell’“idrogeno grigio” da gas naturale e/o petrolio, dal quale si ottiene anidride carbonica (CO2) che invece ha un impatto ambientale. L’idrogeno, comunque ricavato, ha il vantaggio di poter essere stoccato sia in forma gassosa che in forma liquida e pertanto conservato e utilizzato al bisogno.
 

3.Il ruolo delle piattaforme off-shore nella produzione di energia elettrica dal moto ondoso  

Un interessante sviluppo nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili è quello dello sfruttamento del moto ondoso nelle piattaforme off-shore, e che sta assumendo un ruolo chiave nello sfruttamento dei mari e del vento per produrre energia pulita.

Si tratta di quelle piattaforme originariamente nate per estrarre petrolio e gas dai giacimenti esistenti al di sotto i fondali marini. L’energia per il funzionamento delle piattaforme è sempre in passato stata prodotta attraverso l’utilizzo di combustibili tradizionali.

Il futuro consiste nel modificare queste piattaforme off-shore attraverso l’installazione di turbine e generatori e l’introduzione di tecnologie innovative che riescano a convertire l’energia del moto ondoso del mare in energia elettrica.

Tale energia elettrica, oltre ad alimentare le attrezzature di estrazione e il funzionamento della piattaforma stessa, sarebbe convogliata sulla terraferma attraverso cavi sottomarini, immessa in rete per l’utilizzo immediato oppure trasformata in idrogeno attraverso l’uso di celle di elettrolisi dell’acqua.
 

4.Tecnologie in campo e obiettivi in Italia e in Irlanda

In Italia, l’Eni ha già scommesso su una nuova tecnologia, la ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter), mettendo a disposizione la piattaforma off-shore di Ravenna con l’obiettivo di raggiungere una produzione di energia elettrica dal moto ondoso che sia utilizzabile su scala industriale.

In Irlanda dal 2018 è presente Ocean Energy, un gruppo americano che ha realizzato il più grande generatore di energia dal moto ondoso ad oggi esistente – 1,75 MW. Enterprise Ireland, agenzia di Stato e primo venture capital in Europa, ha supportato l’ingresso di Ocean Energy in Irlanda, che al momento è alla guida del progetto europeo WEDUSEA (Wave Energy Demonstration at Utility Scale to Enable Arrays). Gli obiettivi sono ambiziosi e consistono nella costruzione di un impianto al largo delle coste scozzesi in grado di produrre 1GW (un milione di chilowattora) di energia entro il 2030.