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La “Question prioritaire de constitutionnalité”

Il sistema di controllo costituzionale diffuso nel diritto francese

Invocato per anni, il controllo diffuso di costituzionalità delle leggi e degli atti aventi forza di legge è entrato in vigore nell’Ordinamento giuridico Francese.

Ormai, il giudice di merito potrà sollevare, solo su istanza di parte, una “questione prioritaria di costituzionalita1 (di seguito QPC) per far accertare al Conseil Constitutionnel la compatibilità tra una legge ordinaria (od un atto avente forza di legge) ed un diritto, o libertà fondamentale, contenuti nel Blocco di costituzionalità2.

Di questo nuovo strumento si introdurranno i lineamenti principali della disciplina (I), per proseguire con una breve disamina della procedura della QPC (II) e degli effetti della declaratoria di costituzionalità (III).

I. I quadro normativo e tratti generali del dispositivo in vigore

La Legge costituzionale numero 724, del 23 luglio 20083, ha modificato il Titolo VII della Costituzione Francese del 4 ottobre 1958, inserendo un nuovo articolo 61-14 che conferisce ai cittadini la possibilità di porre al giudice di merito, nel corso di un dibattimento, una “questione”, sulla compatibilità di una legge, o di un atto avente forza di legge, con uno dei diritti fondamentali contenuti in una delle disposizioni del citato Blocco di costituzionalità.

Il dispositivo normativo è completato dalla Legge quadro numero 1523 del 10 dicembre 20095, che modifica alcuni Codici6 nonché il Decreto 1067 del 7 novembre 19587 inerente il regolamento interno ed il funzionamento del Conseil Constitutionnel. Quest’ultimo testo riporta oggi, agli articoli da 23-1 a 23-12, l’intera disciplina della QPC, facendo ufficio di norma di riferimento.

Infine, due decreti, il 148 ed il 149 del 16 febbraio 20108, completano il complesso sistema normativo. Il primo modifica il Codice di procedura civile introducendovi riferimenti ai nuovi articoli del Decreto del 1958, il secondo estende il patrocinio a spese dello Stato anche alle procedure davanti al Conseil Constitutionnel9.

Chiaramente, tutta la nuova disciplina è sottomessa alle regole riguardanti il giusto processo come riportate all’articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (di seguito CEDU). Infatti se, da un lato, i principi del giusto processo non trovavano applicazione nella procedura preventiva di controllo della costituzionalità, che rimane comunque in vigore, dall’altro, essi rappresentano il tratto essenziale del nuovo dispositivo di controllo ex post.

In effetti, l’analisi della compatibilità di una legge al dettato costituzionale, solo sistema in vigore, prima della modifica del 2008, era preventiva rispetto all’entrata in vigore dell’atto normativo e non richiedeva, ovviamente, l’applicazione di norme di diritto processuale10. Il Conseil Constitutionnel poteva unicamente essere adito da sessanta deputati o sessanta senatori, dal Primo ministro, dal Presidente della Repubblica e dai presidenti delle due assemblee parlamentari. Viceversa, il carattere contraddittorio della nuova procedura di controllo della costituzionalità rende automaticamente applicabile le disposizioni sul giusto processo.

 

II. La procedura della Questione prioritaria di costituzionalità

Le condizioni per l’esercizio dell’azione si differenziano a seconda delle differenti fasi della procedura. Si distinguono dunque, il sollevamento della questione prioritaria davanti ai giudici di merito, amministrativi o giudiziari (2.1); l’analisi della questione da parte della Corte di Cassazione o del Consiglio di Stato (2.2.) ed infine il dibattimento davanti al Conseil constitutionnel. (2.3.)

2.1. Il sollevamento della questione di legittimità costituzionale davanti alle giurisdizioni di merito.

La Questione prioritaria di costituzionalità può essere sollevata sono su istanza di parte davanti al giudice di merito sia in primo grado che in appello11.

La parte che intenda sollevare la QPC deve presentare una memoria, distinta dagli atti relativi al processo in corso12, i cui motivi riportino la o le incompatibilità tra la norma dalla cui applicazione dipende l’esito del contenzioso (ovvero una norma di diritto processuale applicabile al caso di specie) ed un diritto o una libertà fondamentale contenuti nel Bloc de constitutionnelité13.

Per le procedure che rilevano della competenza della Corte di cassazione, il Procuratore della Repubblica presso il tribunale in cui la QPC è stata sollevata, dovrà comunque essere informato.

Questo schema è seguito per la maggioranza delle procedure (civile, societaria, del lavoro ecc..), tuttavia, la presentazione di una QPC nell’ambito di un processo d’assise presenta alcune particolarità.

La QPC, infatti, non potrà essere sollevata per la prima volta davanti alla Corte d’Assise, ma solo davanti alla Corte d’Assise d’Appello14. Lo stesso dicasi per le Questioni sollevate durante la fase istruttoria che potranno essere esaminate solo dal giudice di secondo grado.

Comunque, una volta depositata la memoria contenente la QPC presso la cancelleria del Tribunale, questo deve esaminarla “senza ritardo15, prioritariamente rispetto all’oggetto del litigio, confrontando ad essa i diritti costituzionali che la Parte ricorrente reputi lesi16 rigettando le questioni manifestamente infondate

La manifesta infondatezza, nel silenzio della Giurisprudenza del Conseil Constitutionnel, sarà ritenuta, seguendo il dettato del Decreto del 2010, qualora la norma adita:

1. Non faccia abbia alcun riferimento con il litigio in corso;

2. Non sia già oggetto di una sentenza del Conseil Constitutionnel che l’abbia dichiarata conforme alla Costituzione, salvo cambiamento di circostanze17

3. Non sia contenuta in una domanda manifestamente infondata (ad esempio saranno ritenute manifestamente infondate le richieste senza alcun rapporto all’oggetto concreto del litigio, ovvero in funzione pro-futuro oppure meramente dilatoria)

4. Non sia già oggetto di una QPC pendente presso una suprema magistratura (Corte di cassazione o Consiglio di Stato) ovvero davanti al Conseil Constitutionnel.

La decisione del giudice di rigettare la QPC, sottoposta alle regole ordinarie di procedura, potrà tuttavia fare oggetto di appello, come sarà illustrato infra.

Invece, qualora il Giudice ritenga che la QPC risponda ai requisiti sovresposti, è tenuto a trasmetterla, entro otto giorni, alla Suprema Giurisdizione giudiziaria o amministrativa. La Cancelleria del tribunale sarà obbligata ad informare dell’avvenuto trasferimento le parti ed il Pubblico ministero del tribunale “di provenienza” della domanda. Contro la decisione di ammissione e trasferimento della QPC non è ammesso ricorso né in appello né in Cassazione, tuttavia, come si vedrà in seguito, le parti che intendano opporsi alla QPC potranno far pervenire le loro osservazioni alle Supreme Magistrature.

2.2. L’analisi della questione prioritaria di costituzionalità’ da parte dei giudici di legittimità’

Il Decreto 1067/1958 novellato disciplina la procedura di controllo e “filtro” davanti alle supreme giurisdizioni giudiziaria ed amministrativa, agli articoli da 23-4 a 23-7.

Inoltre il Legislatore ha regolamentato specificamente ciascuna procedura di ricorso tramite il Decreto 2010-148 del 16 febbraio 2010 recante applicazione della Legge organica modificativo del Codice della giustizia amministrativa (di seguito Cga), del Codice di procedura civile e del Codice di procedura penale, nonché con il Decreto 2010-1216 del 15 ottobre 2010, relativo all’esame delle questioni prioritarie di costituzionalità davanti alla sola Corte di Cassazione.

Il Decreto 1067/1958 novellato prevede all’articolo 23-4 che la Corte di cassazione o il Consiglio di Stato analizzino la domanda di controllo costituzionale entro il termine di tre mesi decidendo se trasmetterla o meno al Conseil Constitutionnel.

Tuttavia, ai sensi dell’Articolo 23-5 del testo in parola, ciascuna delle parti è autorizzata, qualora non lo abbia fatto in precedenza, a sollevare una QPC direttamente davanti alle Supreme giurisdizioni, tramite una Memoria distinta e motivata riportante la menzione “Question prioritaire de constitutionnalité”, ovvero, sempre con atto distinto e motivato, a contestare il contenuto della QPC.

Più specificamente, ai sensi dell’Articolo R. 771-15 del Cga, la Suprema Giurisdizione amministrativa dopo aver ricevuto la decisione dei giudici di merito di rinvio di una QPC, è competente per conoscere la memoria distinta e motivata contro tale decisione.

Qualora ritengano la memoria contraria alla QPC non manifestamente infondata, i Giudici del Supremo collegio amministrativo saranno tenuti a trasmetterne copia al ministro competente per materia ed al Primo Ministro affinché producano le loro osservazioni.

La memoria distinta e motivata dovrà essere depositata presso la cancelleria del Consiglio di Stato entro i termini di ricorso di diritto comune (trenta giorni).

Infine, la parte che introduce la memoria di fronte al Consiglio di Stato sarà dispensata dal patrocinio obbligatorio di un avvocato qualora l’oggetto del litigio di merito non prevedeva la presenza necessaria del legale (Art. R. 771-19 Cga).

Per le QPC per cui è competente la Corte di cassazione procedure specifiche sono previste agli articoli 126-8 a 126-12 del Codice di procedura civile18 e da R 49-30 a 49-33 e R 461-1 a R.461-5 del Codice di procedura Penale19.

Il già citato Decreto del 15 ottobre 2010 prevede che le parti potranno presentare proprie “osservazioni” tramite memorie distinte e motivate (con una procedura in tutto e per tutto simile a quella applicabile di fronte al Consiglio di Stato) in caso di decisione di trasferimento della QPC alla Suprema Corte20, entro il termine di un mese dal deposito della sentenza di merito21. Il Procuratore generale, rappresentante dell’autorità pubblica all’istanza, è avvisato del deposito della QPC può’ produrre proprie osservazioni22.

Le Alte giurisdizioni disporranno, ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 23-5 del Decreto 1067/58, di tre mesi per rendere la propria decisione di rigetto della QPC o di accoglimento e rinvio davanti al Conseil Constitutionnel.

 

2.3 La procedura davanti al Conseil constitutionnel

La procedura davanti al Conseil Constitutionnnel è descritta agli articoli da 23-8 a 23-12 del Decreto del 1958.

Una volta ricevuta la QPC, il Conseil avvisa “immediatamente” il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro ed i Presidenti dei due rami del Parlamento affinché questi possano produrre le loro osservazioni in merito, alla questione di costituzionalità23.

Se la questione riguarda anche la Nuova Caledonia, oltre alle istituzioni succitate saranno anche avvisati dal Conseil il Presidente del Governo autonomo e i Presidenti delle assemblee regionali di questa Provincia Autonoma24.

Il Conseil constitutionnel dispone di tre mesi di tempo per analizzare la questione ed emettere la sentenza. Tuttavia, la decisione non è presa sulla base dei meri atti ed allegazioni prodotte dalle parti ma è previsto un dibattimento, in una pubblica udienza (salvo le eccezioni disposte dal Regolamento interno del Conseil), nel pieno rispetto del principio contraddittorio25. Il Conseil è obbligato, comunque, ad esprimersi sulla questione di costituzionalità indipendentemente da tutti i motivi di estinzione della causa26 (ad esempio morte di una delle parti, abrogazione della legge in itinere, ecc..).

La sentenza, ai sensi dell’articolo 23-11, è trasmessa, oltre che alle parti in causa, alla Suprema giurisdizione di provenienza della domanda, nonché al Presidente della Repubblica, Primo Ministro, Presidenti delle Assemblee parlamentari ed eventualmente anche ad altre autorità interessate (Governatore della Nuova Caledonia ecc..).

 

III. Gli effetti dell’accoglimento della richiesta.

La declaratoria di incostituzionalità ha come effetto immediato di radiare dall’ordinamento giuridico la norma in questione. Tuttavia, la recente attribuzione al Conseil Constitutionnel del controllo “a posteriori” della costituzionalità delle legge non ha, per ora, permesso lo sviluppo di un’attività interpretativa articolata quale quella della Corte Costituzionale Italiana.

In altri termini, non si riscontrano, per il momento sentenze interpretative o di parziale incostituzionalità, come è prassi corrente presso la Consulta italiana.

 

Conclusioni

La Question prioritarie de constitutionnalité ha segnato l’entrata del diritto costituzionale nel certame giudiziario transalpino dopo decenni di allontanamento. Tuttavia, tale pratica, tendente invero ad una sempre maggior banalizzazione, ha dovuto vincere le iniziali resistenze, sia di ampi settori dell’avvocatura, sia delle alte magistrature giudiziaria ed amministrativa.

Difatti, i giudici della Corte di cassazione e del Consiglio di Stato, detenevano seppur informalmente e nel proprio ambito di competenza, un vero e proprio ruolo di controllo della costituzionalità delle Leggi e altri atti aventi forza di leggi alla Costituzione. L’azione delle supreme istanze transalpine de facto fungeva da meccanismo di verifica, ex post, della compatibilità tra la legge e un dato principio costituzionale.

Con tali premesse, risulta evidente come la modifica della Carta costituzionale del 1958 tramite la Loi organique del 2009 abbia provocato più di un malumore sull’Ile de la Cité (Sede della Corte di cassazione) e al Palais Royal (sede del Consiglio di Stato), tanto più che, il Conseil Constitutionnel è ancora oggi un organo alquanto particolare, molto più “politico” che “giudiziario”27.

La procedura attuale del “doppio stadio” di controllo è dunque figlia delle tensioni in fase di gestazione del nuovo dispositivo tra le alte istituzioni giudiziarie ed il Legislatore. Il quale ha preferito optare per una soluzione salomonica confidando alla Corte di cassazione ed al Consiglio di Stato il ruolo di “filtri” supplementari per le domande di conformità costituzionale.

Si può avanzare, seppur cautamente, che il processo di volgarizzazione del diritto costituzionale francese iniziato con la Question prioritarie de constitutionnalité, proseguirà nel senso di una mutazione del Conseil in un organo più “tecnico” che l’avvicini a tutte quelle istituzioni di controllo costituzionale, quali la nostra Consulta, rappresentanti la sintesi tre i tre poteri custodi delle garanzie repubblicane.

 

1 In Francese, Question prioritaire de constitutionnalité o QPC

2 L’espressivo Blocco di costituzionalita`(Bloc de constitutionnalite) deve essere ricondotta alla Dottrina costituzionalista transalpina. Con essa si suole identificara l’insieme di norme aventi forza di costituzione. formato dalla Costituzione del 4 ottobre 1958, dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789, dal Preambolo alla Costituzione del 1946 ed, infine, dalla Carta dell’Ambiente (Charte de l’Environnement) del 2005.

3Legge del pubblicata nel Journal officiel de la République Française (JORF) il 24 luglio 2008, texte 2.

4 Il testo in parola prevede che : “Quando, durante un’istanza in corso di fronte ad una giurisdizione, viene sostenuto che una disposizione legislativa arreca pregiudizio ad una libertà o diritto fondamentale contenuti nella Costituzione, il Conseil Constitutionnel puo’ essere chiamato a decidere su tale ricorso su rinvio della Corte di cassazione o del Consiglio di Stato, che si pronunciano entro un termine determinato”. L’articolo in parola entrato in vigore il 1 marzo 2010.

5 In Francese Loi organique. Pubblicata sul JORF il 12 dicembre 2009, Texte 1.

6 Sono stati modificati il Codice della Giustizia amministrative (Code de la justice administrative): articoli LO 771-1 e LO 771-2; il Codice dell’ordinamento giudiziario (Code de l’Organisation judiciaire): articoli LO 461-1 e LO 461-2; il Codice di procedura penale (Code de procédure pénale) : Articolo LO 630; infine il Codice delle giurisdizioni finanziarie (Code des juridictions financières): Articolo LO 142-2. Tutti questi testi rinviano, quanto alla disciplina applicabile, al citato decreto del 1958.

7 Traduzione del termine Ordonnance

8I testi di legge relativi alla sola Corte di cassazione creati o modificati dal Decreto 148/2010 del 16 febbraio 2010, sono stati successivamente parzialmente mofidicati da un ulteriore decreto il 1216 del 2010 del 15 ottobre 2010, il cui peso nella definizione della nuova normativa è tuttavia marginale.

9 In Francese: Aide juridictionnel

10 Si veda a tale proposito Guillaume Marc « Le règlement intérieur sur la procédure suivie devant le Conseil Constitutionnel pour les question de priorité de constitutionnalité » La Gazette du Palais, anno 130, numeri 52-54 Ed. Lexestenso Parigi.

11 Articolo 23-1 Decreto 1067/58

12 Solo per il Processo civile, il giudice di merito ha la possibilità di rilevare d’ufficio la manifesta infondatezza della QPC, negli altri casi saranno le parti, processuali a dover presentare apposita istanza, come si vedrà più in dettaglio infra.

13Tuttavia si ricorda che La QPC non può’ applicarsi ai regolamenti siano essi emanati dallo Stato o da un ente locale.

14 Articolo 23-1, comma 4, del Decreto 1067/58.

15 Articolo 23-2, comma 1, del Decreto 1067/58.

16 La stessa procedura si applica anche al caso in cui una delle parti indenda far dichiarare l’incompatibilita’ di una norma interna con un accordo internazionale di cui faccia parte lo Stato Francese.

17L’espressione changement des circonstances (Cambiamento di circostanze) é, invero, piuttosto criptica In questa sede si potrà ritenere il cambiamento delle circostanze come una modifica delle condizioni fattuali e/o del quadro giuridico-interpretativo nel quale si trova la norma sottomessa a controllo.

18Articoli cosi aggiunti dall’articolo 3 del Decreto 2010-148 del 16 febbraio 2010 recante applicazione della Legge costituzionale (Loi Organique) 2009-1523 del 10 dicembre 2009 presa in applicazione dell’Articolo 61-1 della Costituzione del 1958Successivamente modificati dall’articolo 2 del Decreto 2010-1216 del 15 ottobre 2010 Relativo all’esame delle questioni prioritarie di costituzionalità davanti alla Corte di Cassazione.

19Articoli cosi aggiunti dagli articoli 5 e 6 del Decreto 2010-148 del 16 febbraio 2010, recante applicazione della Legge costituzionale (Loi Organique) 2009-1523 del 10 dicembre 2009 presa in applicazione dell’Articolo 61-1, della Costituzione del 1958. Successivamente modificati dall’articolo 3 del Decreto 2010-1216 del 15 ottobre 2010, relativo all’esame delle questioni prioritarie di costituzionalità davanti alla Corte di Cassazione.

20Il termine « osservazioni » è stato scelto di proposito dal Legislatore delegato poiché ai sensi degli articoli 126-7 c.p.c e R 49-31 cpp, le decisioni del giudice di merito di trasferimento o non trasferimento della QPC alla Corte di cassazione, non sono suscettibili di ricorso.

21Cosi gli articoli 126-9 del c.p.c e R. 49-31 del c.p.p.

22Cosi gli articoli 126-11 del cpc e R 49-32 del c.p.p. I testi in parola non prevedono un termine preciso per il deposito delle « Osservazioni » del Procuratore Generale, tuttavia la pratica vuole che queste siano depositate entro il termine ragionevole e che non pregiudichi il diritto delle parti processuali di prenderne visione.

23Articolo 23-8, comma 1, Decreto 1067/1958.

24Articolo 23-8, comma 2, Decreto 1067/1958.

25Articolo 23-10, Decreto 1067/1958.

26Articolo 23-9,ultimo comma, Decreto 1067/1958.

27 I nove membri che compongono il Conseil Constitutionnel sono esclusivamente di nomina “politica”: tre vengono scelti dal Presidente della Repubblica e gli altri sei dai presidenti delle due ali del Parlamento. A questi si aggiungono gli ex-presidenti della Repubblica, membri di diritto. Il potere giudiziario dunque, non ha, almeno per il momento, alcuna rappresentanza diretta nella Consulta transalpina.

Invocato per anni, il controllo diffuso di costituzionalità delle leggi e degli atti aventi forza di legge è entrato in vigore nell’Ordinamento giuridico Francese.

Ormai, il giudice di merito potrà sollevare, solo su istanza di parte, una “questione prioritaria di costituzionalita1 (di seguito QPC) per far accertare al Conseil Constitutionnel la compatibilità tra una legge ordinaria (od un atto avente forza di legge) ed un diritto, o libertà fondamentale, contenuti nel Blocco di costituzionalità2.

Di questo nuovo strumento si introdurranno i lineamenti principali della disciplina (I), per proseguire con una breve disamina della procedura della QPC (II) e degli effetti della declaratoria di costituzionalità (III).

I. I quadro normativo e tratti generali del dispositivo in vigore

La Legge costituzionale numero 724, del 23 luglio 20083, ha modificato il Titolo VII della Costituzione Francese del 4 ottobre 1958, inserendo un nuovo articolo 61-14 che conferisce ai cittadini la possibilità di porre al giudice di merito, nel corso di un dibattimento, una “questione”, sulla compatibilità di una legge, o di un atto avente forza di legge, con uno dei diritti fondamentali contenuti in una delle disposizioni del citato Blocco di costituzionalità.

Il dispositivo normativo è completato dalla Legge quadro numero 1523 del 10 dicembre 20095, che modifica alcuni Codici6 nonché il Decreto 1067 del 7 novembre 19587 inerente il regolamento interno ed il funzionamento del Conseil Constitutionnel. Quest’ultimo testo riporta oggi, agli articoli da 23-1 a 23-12, l’intera disciplina della QPC, facendo ufficio di norma di riferimento.

Infine, due decreti, il 148 ed il 149 del 16 febbraio 20108, completano il complesso sistema normativo. Il primo modifica il Codice di procedura civile introducendovi riferimenti ai nuovi articoli del Decreto del 1958, il secondo estende il patrocinio a spese dello Stato anche alle procedure davanti al Conseil Constitutionnel9.

Chiaramente, tutta la nuova disciplina è sottomessa alle regole riguardanti il giusto processo come riportate all’articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (di seguito CEDU). Infatti se, da un lato, i principi del giusto processo non trovavano applicazione nella procedura preventiva di controllo della costituzionalità, che rimane comunque in vigore, dall’altro, essi rappresentano il tratto essenziale del nuovo dispositivo di controllo ex post.

In effetti, l’analisi della compatibilità di una legge al dettato costituzionale, solo sistema in vigore, prima della modifica del 2008, era preventiva rispetto all’entrata in vigore dell’atto normativo e non richiedeva, ovviamente, l’applicazione di norme di diritto processuale10. Il Conseil Constitutionnel poteva unicamente essere adito da sessanta deputati o sessanta senatori, dal Primo ministro, dal Presidente della Repubblica e dai presidenti delle due assemblee parlamentari. Viceversa, il carattere contraddittorio della nuova procedura di controllo della costituzionalità rende automaticamente applicabile le disposizioni sul giusto processo.

 

II. La procedura della Questione prioritaria di costituzionalità

Le condizioni per l’esercizio dell’azione si differenziano a seconda delle differenti fasi della procedura. Si distinguono dunque, il sollevamento della questione prioritaria davanti ai giudici di merito, amministrativi o giudiziari (2.1); l’analisi della questione da parte della Corte di Cassazione o del Consiglio di Stato (2.2.) ed infine il dibattimento davanti al Conseil constitutionnel. (2.3.)

2.1. Il sollevamento della questione di legittimità costituzionale davanti alle giurisdizioni di merito.

La Questione prioritaria di costituzionalità può essere sollevata sono su istanza di parte davanti al giudice di merito sia in primo grado che in appello11.

La parte che intenda sollevare la QPC deve presentare una memoria, distinta dagli atti relativi al processo in corso12, i cui motivi riportino la o le incompatibilità tra la norma dalla cui applicazione dipende l’esito del contenzioso (ovvero una norma di diritto processuale applicabile al caso di specie) ed un diritto o una libertà fondamentale contenuti nel Bloc de constitutionnelité13.

Per le procedure che rilevano della competenza della Corte di cassazione, il Procuratore della Repubblica presso il tribunale in cui la QPC è stata sollevata, dovrà comunque essere informato.

Questo schema è seguito per la maggioranza delle procedure (civile, societaria, del lavoro ecc..), tuttavia, la presentazione di una QPC nell’ambito di un processo d’assise presenta alcune particolarità.

La QPC, infatti, non potrà essere sollevata per la prima volta davanti alla Corte d’Assise, ma solo davanti alla Corte d’Assise d’Appello14. Lo stesso dicasi per le Questioni sollevate durante la fase istruttoria che potranno essere esaminate solo dal giudice di secondo grado.

Comunque, una volta depositata la memoria contenente la QPC presso la cancelleria del Tribunale, questo deve esaminarla “senza ritardo15, prioritariamente rispetto all’oggetto del litigio, confrontando ad essa i diritti costituzionali che la Parte ricorrente reputi lesi16 rigettando le questioni manifestamente infondate

La manifesta infondatezza, nel silenzio della Giurisprudenza del Conseil Constitutionnel, sarà ritenuta, seguendo il dettato del Decreto del 2010, qualora la norma adita:

1. Non faccia abbia alcun riferimento con il litigio in corso;

2. Non sia già oggetto di una sentenza del Conseil Constitutionnel che l’abbia dichiarata conforme alla Costituzione, salvo cambiamento di circostanze17

3. Non sia contenuta in una domanda manifestamente infondata (ad esempio saranno ritenute manifestamente infondate le richieste senza alcun rapporto all’oggetto concreto del litigio, ovvero in funzione pro-futuro oppure meramente dilatoria)

4. Non sia già oggetto di una QPC pendente presso una suprema magistratura (Corte di cassazione o Consiglio di Stato) ovvero davanti al Conseil Constitutionnel.

La decisione del giudice di rigettare la QPC, sottoposta alle regole ordinarie di procedura, potrà tuttavia fare oggetto di appello, come sarà illustrato infra.

Invece, qualora il Giudice ritenga che la QPC risponda ai requisiti sovresposti, è tenuto a trasmetterla, entro otto giorni, alla Suprema Giurisdizione giudiziaria o amministrativa. La Cancelleria del tribunale sarà obbligata ad informare dell’avvenuto trasferimento le parti ed il Pubblico ministero del tribunale “di provenienza” della domanda. Contro la decisione di ammissione e trasferimento della QPC non è ammesso ricorso né in appello né in Cassazione, tuttavia, come si vedrà in seguito, le parti che intendano opporsi alla QPC potranno far pervenire le loro osservazioni alle Supreme Magistrature.

2.2. L’analisi della questione prioritaria di costituzionalità’ da parte dei giudici di legittimità’

Il Decreto 1067/1958 novellato disciplina la procedura di controllo e “filtro” davanti alle supreme giurisdizioni giudiziaria ed amministrativa, agli articoli da 23-4 a 23-7.

Inoltre il Legislatore ha regolamentato specificamente ciascuna procedura di ricorso tramite il Decreto 2010-148 del 16 febbraio 2010 recante applicazione della Legge organica modificativo del Codice della giustizia amministrativa (di seguito Cga), del Codice di procedura civile e del Codice di procedura penale, nonché con il Decreto 2010-1216 del 15 ottobre 2010, relativo all’esame delle questioni prioritarie di costituzionalità davanti alla sola Corte di Cassazione.

Il Decreto 1067/1958 novellato prevede all’articolo 23-4 che la Corte di cassazione o il Consiglio di Stato analizzino la domanda di controllo costituzionale entro il termine di tre mesi decidendo se trasmetterla o meno al Conseil Constitutionnel.

Tuttavia, ai sensi dell’Articolo 23-5 del testo in parola, ciascuna delle parti è autorizzata, qualora non lo abbia fatto in precedenza, a sollevare una QPC direttamente davanti alle Supreme giurisdizioni, tramite una Memoria distinta e motivata riportante la menzione “Question prioritaire de constitutionnalité”, ovvero, sempre con atto distinto e motivato, a contestare il contenuto della QPC.

Più specificamente, ai sensi dell’Articolo R. 771-15 del Cga, la Suprema Giurisdizione amministrativa dopo aver ricevuto la decisione dei giudici di merito di rinvio di una QPC, è competente per conoscere la memoria distinta e motivata contro tale decisione.

Qualora ritengano la memoria contraria alla QPC non manifestamente infondata, i Giudici del Supremo collegio amministrativo saranno tenuti a trasmetterne copia al ministro competente per materia ed al Primo Ministro affinché producano le loro osservazioni.

La memoria distinta e motivata dovrà essere depositata presso la cancelleria del Consiglio di Stato entro i termini di ricorso di diritto comune (trenta giorni).

Infine, la parte che introduce la memoria di fronte al Consiglio di Stato sarà dispensata dal patrocinio obbligatorio di un avvocato qualora l’oggetto del litigio di merito non prevedeva la presenza necessaria del legale (Art. R. 771-19 Cga).

Per le QPC per cui è competente la Corte di cassazione procedure specifiche sono previste agli articoli 126-8 a 126-12 del Codice di procedura civile18 e da R 49-30 a 49-33 e R 461-1 a R.461-5 del Codice di procedura Penale19.

Il già citato Decreto del 15 ottobre 2010 prevede che le parti potranno presentare proprie “osservazioni” tramite memorie distinte e motivate (con una procedura in tutto e per tutto simile a quella applicabile di fronte al Consiglio di Stato) in caso di decisione di trasferimento della QPC alla Suprema Corte20, entro il termine di un mese dal deposito della sentenza di merito21. Il Procuratore generale, rappresentante dell’autorità pubblica all’istanza, è avvisato del deposito della QPC può’ produrre proprie osservazioni22.

Le Alte giurisdizioni disporranno, ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo 23-5 del Decreto 1067/58, di tre mesi per rendere la propria decisione di rigetto della QPC o di accoglimento e rinvio davanti al Conseil Constitutionnel.

 

2.3 La procedura davanti al Conseil constitutionnel

La procedura davanti al Conseil Constitutionnnel è descritta agli articoli da 23-8 a 23-12 del Decreto del 1958.

Una volta ricevuta la QPC, il Conseil avvisa “immediatamente” il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro ed i Presidenti dei due rami del Parlamento affinché questi possano produrre le loro osservazioni in merito, alla questione di costituzionalità23.

Se la questione riguarda anche la Nuova Caledonia, oltre alle istituzioni succitate saranno anche avvisati dal Conseil il Presidente del Governo autonomo e i Presidenti delle assemblee regionali di questa Provincia Autonoma24.

Il Conseil constitutionnel dispone di tre mesi di tempo per analizzare la questione ed emettere la sentenza. Tuttavia, la decisione non è presa sulla base dei meri atti ed allegazioni prodotte dalle parti ma è previsto un dibattimento, in una pubblica udienza (salvo le eccezioni disposte dal Regolamento interno del Conseil), nel pieno rispetto del principio contraddittorio25. Il Conseil è obbligato, comunque, ad esprimersi sulla questione di costituzionalità indipendentemente da tutti i motivi di estinzione della causa26 (ad esempio morte di una delle parti, abrogazione della legge in itinere, ecc..).

La sentenza, ai sensi dell’articolo 23-11, è trasmessa, oltre che alle parti in causa, alla Suprema giurisdizione di provenienza della domanda, nonché al Presidente della Repubblica, Primo Ministro, Presidenti delle Assemblee parlamentari ed eventualmente anche ad altre autorità interessate (Governatore della Nuova Caledonia ecc..).

 

III. Gli effetti dell’accoglimento della richiesta.

La declaratoria di incostituzionalità ha come effetto immediato di radiare dall’ordinamento giuridico la norma in questione. Tuttavia, la recente attribuzione al Conseil Constitutionnel del controllo “a posteriori” della costituzionalità delle legge non ha, per ora, permesso lo sviluppo di un’attività interpretativa articolata quale quella della Corte Costituzionale Italiana.

In altri termini, non si riscontrano, per il momento sentenze interpretative o di parziale incostituzionalità, come è prassi corrente presso la Consulta italiana.

 

Conclusioni

La Question prioritarie de constitutionnalité ha segnato l’entrata del diritto costituzionale nel certame giudiziario transalpino dopo decenni di allontanamento. Tuttavia, tale pratica, tendente invero ad una sempre maggior banalizzazione, ha dovuto vincere le iniziali resistenze, sia di ampi settori dell’avvocatura, sia delle alte magistrature giudiziaria ed amministrativa.

Difatti, i giudici della Corte di cassazione e del Consiglio di Stato, detenevano seppur informalmente e nel proprio ambito di competenza, un vero e proprio ruolo di controllo della costituzionalità delle Leggi e altri atti aventi forza di leggi alla Costituzione. L’azione delle supreme istanze transalpine de facto fungeva da meccanismo di verifica, ex post, della compatibilità tra la legge e un dato principio costituzionale.

Con tali premesse, risulta evidente come la modifica della Carta costituzionale del 1958 tramite la Loi organique del 2009 abbia provocato più di un malumore sull’Ile de la Cité (Sede della Corte di cassazione) e al Palais Royal (sede del Consiglio di Stato), tanto più che, il Conseil Constitutionnel è ancora oggi un organo alquanto particolare, molto più “politico” che “giudiziario”27.

La procedura attuale del “doppio stadio” di controllo è dunque figlia delle tensioni in fase di gestazione del nuovo dispositivo tra le alte istituzioni giudiziarie ed il Legislatore. Il quale ha preferito optare per una soluzione salomonica confidando alla Corte di cassazione ed al Consiglio di Stato il ruolo di “filtri” supplementari per le domande di conformità costituzionale.

Si può avanzare, seppur cautamente, che il processo di volgarizzazione del diritto costituzionale francese iniziato con la Question prioritarie de constitutionnalité, proseguirà nel senso di una mutazione del Conseil in un organo più “tecnico” che l’avvicini a tutte quelle istituzioni di controllo costituzionale, quali la nostra Consulta, rappresentanti la sintesi tre i tre poteri custodi delle garanzie repubblicane.

 

1 In Francese, Question prioritaire de constitutionnalité o QPC

2 L’espressivo Blocco di costituzionalita`(Bloc de constitutionnalite) deve essere ricondotta alla Dottrina costituzionalista transalpina. Con essa si suole identificara l’insieme di norme aventi forza di costituzione. formato dalla Costituzione del 4 ottobre 1958, dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789, dal Preambolo alla Costituzione del 1946 ed, infine, dalla Carta dell’Ambiente (Charte de l’Environnement) del 2005.

3Legge del pubblicata nel Journal officiel de la République Française (JORF) il 24 luglio 2008, texte 2.

4 Il testo in parola prevede che : “Quando, durante un’istanza in corso di fronte ad una giurisdizione, viene sostenuto che una disposizione legislativa arreca pregiudizio ad una libertà o diritto fondamentale contenuti nella Costituzione, il Conseil Constitutionnel puo’ essere chiamato a decidere su tale ricorso su rinvio della Corte di cassazione o del Consiglio di Stato, che si pronunciano entro un termine determinato”. L’articolo in parola entrato in vigore il 1 marzo 2010.

5 In Francese Loi organique. Pubblicata sul JORF il 12 dicembre 2009, Texte 1.

6 Sono stati modificati il Codice della Giustizia amministrative (Code de la justice administrative): articoli LO 771-1 e LO 771-2; il Codice dell’ordinamento giudiziario (Code de l’Organisation judiciaire): articoli LO 461-1 e LO 461-2; il Codice di procedura penale (Code de procédure pénale) : Articolo LO 630; infine il Codice delle giurisdizioni finanziarie (Code des juridictions financières): Articolo LO 142-2. Tutti questi testi rinviano, quanto alla disciplina applicabile, al citato decreto del 1958.

7 Traduzione del termine Ordonnance

8I testi di legge relativi alla sola Corte di cassazione creati o modificati dal Decreto 148/2010 del 16 febbraio 2010, sono stati successivamente parzialmente mofidicati da un ulteriore decreto il 1216 del 2010 del 15 ottobre 2010, il cui peso nella definizione della nuova normativa è tuttavia marginale.

9 In Francese: Aide juridictionnel

10 Si veda a tale proposito Guillaume Marc « Le règlement intérieur sur la procédure suivie devant le Conseil Constitutionnel pour les question de priorité de constitutionnalité » La Gazette du Palais, anno 130, numeri 52-54 Ed. Lexestenso Parigi.

11 Articolo 23-1 Decreto 1067/58

12 Solo per il Processo civile, il giudice di merito ha la possibilità di rilevare d’ufficio la manifesta infondatezza della QPC, negli altri casi saranno le parti, processuali a dover presentare apposita istanza, come si vedrà più in dettaglio infra.

13Tuttavia si ricorda che La QPC non può’ applicarsi ai regolamenti siano essi emanati dallo Stato o da un ente locale.

14 Articolo 23-1, comma 4, del Decreto 1067/58.

15 Articolo 23-2, comma 1, del Decreto 1067/58.

16 La stessa procedura si applica anche al caso in cui una delle parti indenda far dichiarare l’incompatibilita’ di una norma interna con un accordo internazionale di cui faccia parte lo Stato Francese.

17L’espressione changement des circonstances (Cambiamento di circostanze) é, invero, piuttosto criptica In questa sede si potrà ritenere il cambiamento delle circostanze come una modifica delle condizioni fattuali e/o del quadro giuridico-interpretativo nel quale si trova la norma sottomessa a controllo.

18Articoli cosi aggiunti dall’articolo 3 del Decreto 2010-148 del 16 febbraio 2010 recante applicazione della Legge costituzionale (Loi Organique) 2009-1523 del 10 dicembre 2009 presa in applicazione dell’Articolo 61-1 della Costituzione del 1958Successivamente modificati dall’articolo 2 del Decreto 2010-1216 del 15 ottobre 2010 Relativo all’esame delle questioni prioritarie di costituzionalità davanti alla Corte di Cassazione.

19Articoli cosi aggiunti dagli articoli 5 e 6 del Decreto 2010-148 del 16 febbraio 2010, recante applicazione della Legge costituzionale (Loi Organique) 2009-1523 del 10 dicembre 2009 presa in applicazione dell’Articolo 61-1, della Costituzione del 1958. Successivamente modificati dall’articolo 3 del Decreto 2010-1216 del 15 ottobre 2010, relativo all’esame delle questioni prioritarie di costituzionalità davanti alla Corte di Cassazione.

20Il termine « osservazioni » è stato scelto di proposito dal Legislatore delegato poiché ai sensi degli articoli 126-7 c.p.c e R 49-31 cpp, le decisioni del giudice di merito di trasferimento o non trasferimento della QPC alla Corte di cassazione, non sono suscettibili di ricorso.

21Cosi gli articoli 126-9 del c.p.c e R. 49-31 del c.p.p.

22Cosi gli articoli 126-11 del cpc e R 49-32 del c.p.p. I testi in parola non prevedono un termine preciso per il deposito delle « Osservazioni » del Procuratore Generale, tuttavia la pratica vuole che queste siano depositate entro il termine ragionevole e che non pregiudichi il diritto delle parti processuali di prenderne visione.

23Articolo 23-8, comma 1, Decreto 1067/1958.

24Articolo 23-8, comma 2, Decreto 1067/1958.

25Articolo 23-10, Decreto 1067/1958.

26Articolo 23-9,ultimo comma, Decreto 1067/1958.

27 I nove membri che compongono il Conseil Constitutionnel sono esclusivamente di nomina “politica”: tre vengono scelti dal Presidente della Repubblica e gli altri sei dai presidenti delle due ali del Parlamento. A questi si aggiungono gli ex-presidenti della Repubblica, membri di diritto. Il potere giudiziario dunque, non ha, almeno per il momento, alcuna rappresentanza diretta nella Consulta transalpina.