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L’authority europea

gioco e authority
gioco e authority

Agenzia europea

Le affermazioni del Procuratore nazionale antimafia sull’istituzione di un’Agenzia europea sui giochi sono illuminanti, poiché finalmente mettono l’accento sul vero problema che riguarda il settore: l’illegalità diffusa sulle piattaforme online che non sono situate nel territorio italiano.

Un’authority europea non dovrebbe costituire l’ennesima burocratizzazione del settore, ma, anzi finalmente spingerebbe gli stati che si trovano all’interno della Ue e non solo ad adottare regole uniformi contro il gioco illegale.

Le mafie si stanno arricchendo nel settore del gioco, ma certamente l’infiltrazione nel settore legale è inferiore a quello che guadagnano nel gioco illegale, soprattutto quando quest’ultimo viene favorito da provvedimenti come i divieti di pubblicità e i distanziometri che non hanno funzionato e hanno semmai spostato i giocatori dalle agenzie e dai punti scommesse verso i più facilmente raggiungibili e disponibili corner della criminalità. Inoltre in questo periodo, favorire l’online a discapito dei punti gioco fisici, incrementa la possibilità di evadere le regole.

 

Il nuovo provvedimento

Va salutato positivamente in tal senso anche il ritorno al limite dei due mila euro per i contanti. Una decisione che non ci pone ancora all’avanguardia in Europa ma, quantomeno, ci evita la figuraccia di essere gli ultimi al mondo per trattamento della moneta fisica l’unica ammessa nel sistema ufficiale europeo in quanto coniata dalla Banca Centrale, che ha iniziato il progetto sull’euro digitale, per disintermediare e fare concorrenza alle più pericolose criptovalute.

Un provvedimento di civiltà giuridica quello che è passato alla Camera e quantomeno ripristina un minimo di legalità, perché di legalità si tratta: consentire ai cittadini italiani di utilizzare la propria moneta è principio costituzionale e non è automaticamente generatore di evasione e di riciclaggio, anche perché le statistiche ci dicono l’esatto contrario.