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Legge delega sui giochi

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Abstract

Bisogna porre l’attenzione nei confronti del gioco online, complice la pandemia il giocatore non sa con chi ha a che fare e il numero dei punti vendita è esploso.

Nella bozza di legge delega che sta circolando, e che viene alla luce con anni di ritardo, ci sono indicazioni positive: in particolare una maggiore consapevolezza su criticità del settore e carenze normative.

 

Una bozza condivisibile

Nella bozza di legge delega che sta circolando, e che viene alla luce con anni di ritardo, ci sono indicazioni positive: in particolare una maggiore consapevolezza su criticità del settore e carenze normative.

In materia di vigilanza non sono d’accordo sull’attribuzione all’Agenzia delle Dogane del ruolo di coordinamento delle strategie di controllo: la competenza regolamentare e ispettiva già ce l’ha, invece la repressione va affidata alle forze dell’ordine, a mio parere. Ci sono appesantimenti sulle nuove autorizzazioni e sulle licenze, mentre a mio avviso dovremmo responsabilizzare sempre più i concessionari, che per altro hanno già diversi oneri quando aprono punti di gioco.

Gli operatori devono verificare i requisiti antimafia e di correttezza dei gestori, oltre che la bontà dell’affiliato dal punto di vista aziendale. Il settore legale non è da criminalizzare.

Il termine “ludopatia” finalmente sparisce sostituito dalla definizione “disturbi da gioco d’azzardo”. È un fenomeno da non sottovalutare, che deve essere prevenuto con strumenti di informazione, già fornita dal sito dell’Agenzia delle Dogane e dai concessionari. Una riforma valida, in ogni caso, sarà necessaria per proteggere il settore da pseudo-esperti e associazioni che poco o nulla conoscono dei giochi.

 

Evasione Fiscale nei giochi

La regolazione asfissiante favorisce le mafie e il gioco illegale. Trovo assurda la previsione delle distanze e la pressione eccessiva sui punti vendita: l’imprenditore onesto saprà esercitare i controlli, anche lui ha tutto da perdere dalle infiltrazioni criminali.

In merito alla previsione dell’introduzione del reato di evasione fiscale nei giochi, servirà modificare l’impianto del decreto legislativo numero 74 del 2000, che già include tutti i reati fiscali. Chiunque evada le tasse è già assoggettato alla legge e alle relative sanzioni. Dovendo pensare a una riforma del settore, secondo me non è una priorità assoluta.

Chi vuole alterare una macchinetta o non pagare il prelievo o utilizzare strumenti illegali, lo farà a prescindere dai controlli in corso. Non basta un nuovo reato. Occorre incrementare gli strumenti di controllo nelle mani dei concessionari.

Infine molto c’è da fare nel gioco online: va monitorato il vulnus delle piattaforme da gioco. Complici la pandemia e la continua mortificazione del gioco legale, è cresciuto il fenomeno dell’apertura di sale da gioco abusive.