Cybercrime e riciclaggio: società e piattaforme di gaming a rischio
Gli attacchi cyber
Neanche le società e le piattaforme di gaming sono immuni dagli attacchi del cybercrime. Secondo quanto risulta la vulnerabilità dei sistemi di gioco online è stata messa a dura prova dall’inserimento di finti giocatori che volevano lucrare su vincite mai ottenute.
L’altra minaccia che non si può escludere è il furto di identità dei giocatori, utilizzando così i dati comunicati dall’utente per l’accesso alla piattaforma ai fini di riciclaggio. Anche i wallet utilizzati dai consumatori per partecipare alle sessioni di gioco sono vulnerabili agli attacchi del crimine informatico.
La funzione della normativa adottata dall’Italia per contrastare il crimine informatico è tutelare tutte le imprese, come sta già facendo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Alle imprese raccomando di adeguare i sistemi di sicurezza informatica, focalizzandosi non solo su Gdpr e privacy ma anche sulla protezione delle utenze e sull’accesso ai siti.
Il nuovo tetto
Commentando l’entrata in vigore del nuovo tetto di utilizzo del contante, non avrà nessun impatto effettivo, se non la riduzione del pagamento vincite a persone che se le sono guadagnate. Il tetto non è utile al contenimento di evasione e riciclaggio.
Al contrario: la pratica è più facile con micro giocate e frazionamenti. La realtà è che nel settore giochi, il riciclaggio è ben contenuto: non si fa il contante se non nei punti vendita nei quali i gestori però dovrebbero essere complici, e ciò non può mai presumersi in assoluto. Le regole imposte dai concessionari sono molto rigide, non è con il ribasso del tetto del cash che possiamo vincere la battaglia.