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Carmine Della Sala: un esempio silenzioso

Carmine Della Sala
Carmine Della Sala

Carmine Della Sala: un esempio silenzioso

Cinquant’anni fa, l’11 gennaio 1973, l’Appuntato dei Carabinieri Carmine Della Sala mise la propria vita davanti a quella di adulti e bambini, per cercare di sventare una rapina. Era in servizio a Pontelagoscuro, una frazione di Ferrara, quando vide una macchina col motore acceso, ferma davanti ad una banca che si trovava vicino ad una scuola frequentata da tanti adolescenti. Originario di Atripalda (Avellino), il nostro Carmine prestava servizio da dieci anni alla locale Stazione dell’Arma. Conosceva bene quel territorio, dove viveva con la moglie e i loro tre bambini. Pensò che quella vettura potesse celare un pericolo, anche per i piccoli scolari. Era un controllo come tanti che sono svolti quotidianamente da migliaia di appartenenti alle Forze dell’Ordine. Il suo senso del Dovere lo spinse a controllare subito, ordinando al giovane collega di andare ad avvertire la centrale.

Decise di dare solo una rapida occhiata. Appena entrato in banca, però, fu colpito all'addome da un colpo d’arma da fuoco. Un criminale non aveva esitato a sparargli, senza neanche guardarlo in faccia. Aveva sparato contro quell'uniforme. Benché ferito, l’eroico Militare ingaggiò una dura colluttazione con quel rapinatore. Compreso il pericolo, non volle affrontare i malviventi usando l'arma in dotazione per non mettere a repentaglio l’incolumità dei presenti. Il colpo in banca era fallito proprio grazie al suo intervento, ma Carmine non si fermò: voleva bloccare i rapinatori. Non voleva dargliela vinta: voleva far prevalere la Legge! Li inseguì, avvinghiandosi ad uno di loro che, però, riuscì a trascinarlo fin dentro la macchina. Furono momenti di tremenda violenza perché la lotta era diventata impari. Il nostro Eroe venne colpito da numerosi proiettili e percosso con i calci delle pistole, fino a quando fu lasciato esanime sulla strada, dopo pochi metri.

Il destino era stato particolarmente crudele, se si pensa che Carmine Della Sala non doveva essere di servizio quel triste 11 gennaio 1973.

Un collega si ammalò e il suo superiore lo richiamò in servizio. Il Carabiniere, come sempre, fu pronto a rispondere al comando e ad andare in strada per uno dei tanti pattugliamenti del territorio. È questa la dedizione al Dovere che hanno tantissimi servitori dello Stato in uniforme, Uomini che spesso incontriamo silenziosi nel loro servizio. Proprio come silenzioso fu l'eroismo dell'Appuntato Della Sala. Dopo cinquant'anni il suo eroismo ci indica in modo chiaro cosa è, ancora oggi, lo sprezzo del percolo e la dedizione al dovere, fino all'estremo sacrificio.

Alla Memoria dell’Appuntato Carmine della Sala, il 12 gennaio 1973 il Presidente della Repubblica concesse subito la Medaglia d’Oro al Valor Civile, con la seguente motivazione:

Appuntato dei Carabinieri, in ordinario servizio di pattuglia, intuito che ,in un Istituto di Credito, era in corso una rapina, non esitava, con eroica determinazione, ad introdursi immediatamente nei locali della Banca per affrontare malviventi, coi quali ingaggiava un violento conflitto a fuoco. Benché ferito in più parti, tentava disperatamente di trattenere uno dei malfattori, ma veniva sopraffatto e trascinato su di una autovettura. Colpito spietatamente con i calci delle pistole e crivellato di colpi, proseguiva, all'interno della macchina, nella impari lotta con i feroci banditi, fino a quando cadeva esanime e veniva, con barbaro cinismo, gettato sulla strada. Fulgido esempio di altissimo senso del dovere e di assoluto sprezzo del pericolo, spinti fino al supremo olocausto”.

Dopo pochi mesi, con D.P.R. 29 maggio 1973, alla sua memoria, fu concessa anche la Medaglia d’Oro al Valor Militare, per la seguente motivazione:

Nell'intento di sventare una rapina, consapevole del grave rischio cui si esponeva, irrompeva nei locali d'una banca ed affrontava i malviventi senza far uso delle armi per non porre a repentaglio l'incolumità dei cittadini presenti. Benché ferito all'addome dal fuoco di un rapinatore, ingaggiava con questi una violenta colluttazione e penetrava nell'automezzo dei banditi avviatosi per la fuga. Proseguiva l'impari lotta nell'interno della vettura finché, colpito da numerosi proiettili e percosso con i calci del!e pistole, veniva lasciato esanime sulla strada. Luminoso esempio di consapevole sprezzo del pericolo, d'incondizionata dedizione al dovere e di altissime virtù civiche”.

La doppia concessione della massima onorificenza al Valore è un fatto rarissimo nella nostra storia militare, che rende ancora più onore al Carabiniere, che ancora oggi, come recita la motivazione al Valor Militare, è un “luminoso esempio di consapevole sprezzo del pericolo, d’incondizionata dedizione al dovere e di altissime virtù civiche”. È un Esempio per tutti gli appartenenti alla Forze dell’Ordine che, ogni giorno, lavoravano silenziosamente in centinaia di comuni italiani. Oggi come ieri ci sono Carabinieri, Finanzieri, Agenti di P.S. o della Polizia Locale che, ad ogni ora del giorno e della notte, vigilano per garantire la sicurezza dei cittadini. Sono Eroi silenziosi, che spesso dimentichiamo, ma sono sempre pronti ad intervenire, anche ora mentre stiamo leggendo quest'articolo.

Gli autori dell'omicidio furono poi catturati e condannati all'ergastolo. Auspichiamo, come in tutti questi tragici fatti, che i nomi dei criminali siano dimenticati, condannati all'oblio. Il ricordo del nostro Carmine, invece, deve essere sempre vivo. Nei mesi successivi a Lui sono state intitolate le Scuole elementari di Pontelagoscuro e le caserme dei Carabinieri di Arezzo e di Pontelagoscuro. A Carmine Della Sala sono state dedicate due strade, una ad Avellino e una a Ferrara. Quando camminiamo per strada o cerchiamo una via sul nostro navigatore, proviamo a ricordarne i nomi, scopriremo spesso eroi silenziosi, che, proprio come il nostro Carmine, meritano di essere ricordati.