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Editoriale Intelligence e sicurezza

n. 4/2022
Monica Iacono
Monica Iacono

Sicurezza nazionale e sicurezza sociale viaggiano insieme. La prima è un valore che ha rango costituzionale, ma che soprattutto deve essere percepita dai cittadini come un tutt’uno con la loro appartenenza ad uno stato democratico regolato. Intorno al concetto di sicurezza si rischia sempre di costruire interpretazioni fuorvianti. La maggior parte dei cittadini continua ad essere giustamente sensibile al problema della sicurezza cittadina e fisica, mentre lo è assai meno nei confronti di quella cibernetica. Una minaccia, quest’ultima, che il Copasir ha opportunamente colto e rivelato nell’ultima relazione presentata al Parlamento in agosto. Si è fatto tanto ma si deve fare di più in termini di coinvolgimento e disseminazione culturale, dei privati come del pubblico. La seconda osservazione riguarda il mutamento strategico, segnalato anch’esso dal Copasir, degli attori delle guerre in atto da anni nel mondo, non ultima quella della Russia contro l’Ucraina. Purtroppo le armi tradizionali continuano a tuonare. Ma stanno prendendo il sopravvento gli “armamenti informatici”, in una parola gli attacchi ai siti strategici e alla libera informazione del nostro paese. I nostri servizi di sicurezza, instancabilmente tra i migliori al mondo, anche in questo campo lavorano senza sosta per consegnarci un modello di sicurezza integrata, in uno con quella sapientemente gestita dalle forze dell’ordine, che credo ragionevolmente possa far stare tranquilli gli italiani circa la stabilità e la tenuta della nostra bellissima democrazia.

 

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