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Educazione finanziaria: 50% dei nativi digitali senza nozioni base

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Educazione finanziaria
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Educazione finanziaria: 50% dei nativi digitali senza nozioni base

Vengono definiti "nativi digitali" coloro che sin da giovanissimi sono abituati a interfacciarsi con le tecnologie digitali, essendo nati nell'era di internet. Ci sono tre tipi di nativi digitali, che vengono classificati in relazione alla fascia d'età durante la quale è avvenuta la transizione dall’analogico al digitale: i nativi digitali puri (tra gli 0 e 12 anni); i Millenials (tra i 14 e i 18 anni) e i nativi digitali spuri (coloro che hanno vissuto la transizione tra i 19 ed i 25 anni).
 

Tasso d’interesse, rendimento e non solo: le nozioni che mancano ai giovani

I nuovi mezzi che i ragazzi hanno a disposizione per garantirsi informazioni costanti e accessibili dovrebbero implicare una maggior consapevolezza degli stessi circa il mondo della finanza, del risparmio e dell'economia. L'intervista dell'Osservatorio sull'Educazione Finanziaria (condotta su 2500 ragazzi under 30), ripresa dal quotidiano Il Sole 24 Ore, ha però dimostrato il contrario, ottenendo risultati molto preoccupanti: 6 ragazzi su 10 non sanno calcolare un rendimento bancario, 7 su 10 non sono in grado di convertire un tasso d'interesse in somme reali. Infine, 1 ragazzo su 2 non ha nemmeno le nozioni base circa la “financial literacy”, cioè risparmio, interessi, potere d’acquisto della moneta, ed è quindi molto esposto a eventuali truffe online.
 

I consigli per educare i giovani alla finanza

Come insegnare ai ragazzi cosa significano risparmio e interesse? Di seguito alcuni utili suggerimenti che i genitori possono considerare

  • Aprire un conto corrente per minorenni: questo permette ai ragazzi, tra le altre cose, di gestire un budget prestabilito dai genitori, ricevere paghetta settimanale, emettere e ricevere bonifici. Uno strumento molto utile per avvicinare i più giovani al mondo della finanza.
  • Fare informazione sull'economia domestica: dunque parlare con i propri figli del proprio lavoro, quanto si guadagna in relazione al lavoro, quanto si spende per far fronte alle necessità quotidiane e per le utenze di cui si usufruisce.
  • Educare all'investimento: è fondamentale per dare ai ragazzi prospettive reali sulle possibilità di ottimizzare il proprio capitale sul lungo termine. Sarà quindi importante analizzare le alternative disponibili e spiegarne il funzionamento. BPT, PAC etc. sono investimenti molto diversi tra loro e non sempre facilmente intuibili.
  • Sfruttare le iniziative rivolte all’educazione finanziaria dei giovani: al giorno d'oggi sono diverse le iniziative che garantiscono la possibilità di fornire nozioni finanziarie di base ai giovani. Tra queste una delle più valide è "Io Penso Positivo - Educare alla Finanza", nato nel 2019 grazie al Ministero dello Sviluppo Economico.