Food stylist e colore
Nel 1810 Johann Wolfgang von Goethe scrive il saggio: La teoria dei colori.
L’attenzione di Goethe si concentra su colori e piante in modo attentissimo, tanto da diventare un importante stimolo sia per considerazioni filosofiche sul colore sia per lo sviluppo della scienza della colorimetria.
Ma il colore nel piatto?
Se facciamo un piccolo sforzo mentale e cerchiamo di ricordare ciò che è successo al cibo negli ultimi 40 anni, visualizzeremo piatti interamente nei toni del marrone (pollo arrosto e ripieno o bolliti), pietanze coloratissime tanto da avvicinarsi alla “percezione chimica” (ketchup, big babol e gelati al gusto puffo), per non parlare del total green (avocado, bietole, ecc).
Come già trattato in altri articoli, la reazione del nostro cervello in merito a ciò che sta nel piatto può delineare una passione trascendentale o un amore stroncato ancor prima di nascere.
Cosa dicono i colori al nostro cervello?
La percezione di ciò che vediamo non è nient'altro che l'elaborazione che il nostro cervello compie in seguito ad impulsi nervosi. Tale percezione può generare reazioni emotive differenti in ogni singolo individuo. Ed è per tale ragione che possiamo parlare di psicologia del colore.
"Nella società delle immagini il colore informa come nelle mappe. Seduce, come in pubblicità. Narra, come al cinema. Gerarchizza, come nelle previsioni del tempo. Organizza, come nell'infografica. Valorizza, come nei cosmetici. Distingue, come negli alimenti. Oppone, come nella segnaletica stradale. Si mostra, come nei campionari. Nasconde, come nelle tute mimetiche. Si ammira, come nelle opere d'arte. [...]" Riccardo Falcinelli · Cromorama
Ciascun colore ha di conseguenza un “significato”, o meglio, ci riporta a determinate sensazioni:
- bianco: purezza, neutralità.
- rosso: amore ed emozioni intense, ma viene anche associato al dolore e all’emergenza.
- giallo: colore dell’ottimismo porta con sé energia, ottimismo, entusiasmo.
- arancione: felicità e allegria
- blu: stabilità, fiducia, spazio infinito, ricorda gli abissi marini
- verde: speranza, natura, ecologia e relax
- marrone: nelle tinte più chiare denota eleganza e luminosità mentre nelle tinte scure trasmette durezza
- nero: potere, forza, disciplina, lusso, eleganza
Curiosità
Il giallo spento è associato all'infedeltà, al tradimento, alla gelosia e alle malattie. Quando su una nave dilaga un'epidemia viene issata una bandiera gialla.
In pubblicità i brand (marche) usano sapientemente tali informazioni e anche chi si occupa di food stylist DEVE sapere cosa accade quando una persona si immerge in un vortice cromatico.
Tutte queste immagini sono valorizzate dalla scelta dei colori che appaiono nella composizione.
Ma nel piatto?
Che succede però, in un ristorante, quando seduti attendiamo la portata che abbiamo ordinato e ci arriva qualche cosa di poco armonioso?
Facciamo un esempio:
Ordino un piatto vegano (voi direte “perchè”. I piatti che contengono verdure sembrano più semplici ma non lo sono. Mantenere i colori vivi degli alimenti non è così scontato e non creare un patchwork non pè così semplice).
Vorrei una cosa simile:
...e invece mi ritrovo questo:
Badate bene, non ho scelto due piatti con ingredienti tanto differenti. Certamente la prima immagine ha una luce più accattivante, ma guardate i colori. Ciascun alimento è vivido e VIVO! Ti viene voglia di mangiarlo subito.
Il secondo, purtroppo, è ciò che accade in molte attività di ristoranti.
Alcuni consigli
- scegliete alimenti freschi
- i colori devono essere vivaci ma naturali
- non fate un piatto monocolore ma nemmeno un piatto baby (dedicato ai bambini dove solitamente si mettono più colori)
- cercate di rimanere nel mood stagionale
La stagione... quanto conta
I colori sono anche intrinsecamente legati alla stagionalità.
In estate abbiamo colori più brillanti mentre in autunno ci coccoliamo con colori caldi per poi andare verso l’inverno con colori pieni.
Essendo in autunno facciamoci trasportare da arancioni, marroni e verdi.
Cosa accade con il colore giusto?
- proviamo più gusto
- ci sorprendiamo quindi siamo piacevolmente coccolati
- il piatto appare più curato quindi voi più attenti alle esigenze del cliente
Sfida
Invece che darvi suggerimenti di accostamenti, lascerò a voi la sperimentazione, anzi potete scattare foto dei vostri test e taggarmi @tinafoodstylist su Instagram. Sarò felice di confrontarmi con voi su come poter migliorare le vostre sperimentazioni.
Ispirazioni
Per concludere vi lascio un elenco di libri e film che a mio avviso stimolano la cultura dell’immagine e del colore. Buona visione/lettura.
Libri:
- L'arte del colore. Guida pratica all'uso dei colori
- Semiotica dei colori di Marialaura Agnello
- Grammatica dei sapori e delle loro infinite combinazioni
- L'arte e la scienza del foodpairing. 10.000 combinazioni per reinventare il modo di abbinare i sapori in cucina
Film:
La ragazza con l'orecchino di perla (Girl with a Pearl Earring) è un film del 2003 diretto da Peter Webber.
Vertigo – Alfred Hitchcock (1958)
Il Cielo sopra Berlino – Wim Wenders (1987)
In the mood for love – Wong Kar-wai (2000)
Antiporno – Sion Sono (2016)