La differenza la fa anche il piatto
La differenza la fa anche il piatto
quanto il supporto valga la pietanza
Maioliche decorate, ceramiche immacolate, legni di ulivo, metalli smaltati e molto altro. Il supporto, inteso come stoviglia, è sempre stato oggetto di attenzioni, ma negli ultimi anni i giochi si sono fatti interessanti.
Designer e creativi hanno realizzato piatti di svariate forme, ma anche gli stessi chef hanno rivisto elementi naturali come piatto vero e proprio.
Alinea ci aveva già stupito con il dolce in formato “palloncino” ed il gelato servito sulla tovaglia, ma negli ultimi anni la tendenza è stata molto rivolta al “naturale”. Stiamo dicendo che il Noma ha fortemente influenzato il come e in che cosa servire le proprie ricette.
Dall'utilizzo di cortecce, mirali, conchiglie, sino all’accostamento di sale, semi ecc come base, tutta l’esperienza del contatto (visivo e tattile) con il materiale entra a far parte del racconto della pietanza.
Si sono ripresi parti stesse dell’animale, come le ossa (so che alcuni di voi hanno arricciato il naso, ma l’ossobuco è un pilastro della cucina italiana). Sono entrati in gioco nidi, foglie, sassi, materiali più o meno porosi e anche lo spazio ha iniziato ad essere utilizzato con determinate accortezze.
Un piatto spezzato o una pietra, non fanno altro che dichiarare l’identità di quel piatto, che si potrà essere frammentato, ma in realtà viene valorizzato su ogni “isola a sè”.
Il classico è morto?
Non direi. Piuttosto trovo stimolante che, durante uno shooting, si possano progettare impiattamenti creativi, giocando con la materia prima e valorizzando così il ristorante o l’attività che richiede lo scatto fotografico.
Per tutti?
Assolutamente no. Non per un discorso elitario, bensì perché ognuno deve avere il proprio stile. Come abbiamo già detto negli scorsi articoli è importante, pur abbracciando una tendenza, trovare il modo di emergere e non uniformarsi agli altri.
Un sasso con un piccolo assaggio, non ci starà a dire nulla in un ristorante di carne alla brace, ma casomai tenderemo, nel caso in cui vogliamo avvicinarci a questo mood, ad utilizzare del legno o delle braci...o perchè no…il fuoco.
Possiamo dunque dire che non solo la pietanza fa gioco al piatto ma anche viceversa.