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Intervista al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione

La città muta - Luci (II)
Ph. Anuar Arebi / La città muta - Luci (II)

Presidente Busia, di recente l’Authority che presiede ha pubblicato alcuni indirizzi diretti alle P.A. per garantire la partecipazione delle imprese in difficoltà alle gare d’appalto. Può illustrarcene il contenuto?

Con il comunicato dello scorso 13 aprile, l’A.N.AC. ha voluto garantire la massima partecipazione delle imprese alle gare pubbliche ed evitare che le medesime si trovassero a subire due volte le conseguenze dell’attuale crisi economica. Si è così operato sotto due profili: la verifica dei requisiti di capacità economico finanziaria dei partecipanti alle gare e i requisiti di capacità tecnica.

Per quanto concerne il primo aspetto, abbiamo invitato le stazioni appaltanti a riflettere sull’effettiva idoneità del fatturato minimo annuo come principale parametro per testare la capacità economico finanziaria dell’impresa. Nei casi di effettiva necessità, riteniamo sia comunque opportuno non portarlo al livello massimo, bensì a un grado inferiore che tenga conto della particolare situazione economica contingente.

Sul secondo aspetto, ossia i requisiti di capacità tecnica, si è suggerito alle stazioni appaltanti di tenere conto dei servizi offerti dai concorrenti anche oltre i tre anni precedenti la gara, posto che la crisi ha di fatto bloccato la fornitura di numerosi servizi, per dare un po’ di “ossigeno” alle imprese.

L’idea di fondo è che i contratti pubblici diventino strumento di rilancio e ripresa per le aziende, non invece un freno.

 

La digitalizzazione delle gare d’appalto è spesso presentata come strumento utile a velocizzare le procedure. Lei vede in questa trasformazione anche possibili rischi alla sicurezza ed alla riservatezza dei dati e delle informazioni?

La digitalizzazione è uno strumento necessario, sul quale A.N.AC. sta insistendo molto, perché equivale a maggiore trasparenza e facilita la verifica da parte delle istituzioni preposte e anche da parte della generalità dei cittadini. Consente poi una miglior capacità di governo della spesa e un più agevole accesso alle procedure di gara. Tra l’altro, ce lo chiede l’Europa, e sarà obbligatoria a partire dall’ottobre del 2023.

Abbiamo puntato molto sulla trasparenza, altro un elemento essenziale richiesto specificamente anche nell’ambito del Recovery Plan.

Naturalmente, la digitalizzazione va accompagnata da adeguate misure di sicurezza, che tutelino la riservatezza, soprattutto laddove debbano trattare dati personali, di persone fisiche. In questo ambito, tuttavia, nella maggior parte dei casi i soggetti interessati sono imprese, che non godono dello stesso livello di protezione in materia di privacy. In tale ambito prevale quindi la necessità di trasparenza.

 

Speditezza, efficienza e tutela dei diritti dei contraenti (pubblici e privati) sono principi che possono essere facilmente conciliabili senza sacrificarsi vicendevolmente? In quale modo?

Credo che speditezza, efficienza e tutela dei diritti di tutti i contraenti pubblici e privati siano valori che si possono facilmente conciliare. Chiaramente occorre trovare bilanciamenti ragionevoli. Ad esempio, procedure più veloci vanno compensate con maggiore trasparenza, senza rinunciare a un minimo di confronto concorrenziale, in fondo anche negli appalti più piccoli chiedere qualche preventivo non aggrava la procedura e permette di risparmiare. La digitalizzazione in molti casi si rivela fondamentale, assicura tracciabilità delle operazioni e facilita anche la trasparenza.

La speditezza è necessaria, soprattutto all’interno del PNNR, perchè nella gestione dei fondi straordinari il tempo sarà elemento essenziale, ma altrettanto importante sarà la qualità delle risorse impiegate nelle amministrazioni che dovranno gestire i progetti. E’ grazie a quelle che raggiungiamo l’obiettivo principale, cioè fare opere fatte bene e assicurare servizi che funzionano.

Non dobbiamo poi dimenticare l’esigenza del giusto controllo, delle verifiche e della tracciabilità di tutte le fasi, non possiamo permettere che i fondi vadano sprecati o finiscano nelle mani della criminalità.  

 

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