La relazione della corte dei conti europea sul dispositivo per la ripresa e la resilienza

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La relazione della corte dei conti europea sul dispositivo per la ripresa e la resilienza
 

La relazione è scaricabile dal sito ufficiale della Corte dei Conti Europea.

In risposta alla pandemia di Covid-19, è stato istituito un fondo per la ripresa da oltre 800 miliardi di euro a prezzi correnti, meglio noto come Next Generation EU.

Il fulcro di tale fondo è il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF – Recovery and Resilience Facility), istituto nel febbraio 2021, dal valore complessivo massimo di 723,8 miliardi di euro a prezzi correnti.

La relazione della Corte dei Conti Europea ha concluso che l’assorbimento dei fondi RRF progredisce a rilento e, quindi, che il conseguimento degli obiettivi dell’RRF rimangono a rischio.

La Corte dei Conti Europea ha costatato che il regolamento RRF non prevede la possibilità di recuperare i fondi se le misure non sono completate e che i finanziamenti erogati agli Stati membri non riflettono necessariamente il numero e l’importanza dei traguardi e degli obiettivi conseguiti.

L’Italia ha ottenuto 102,5 miliardi, ne ha già chiesti altri 8,5 ma ne ha spesi 52,2.

La situazione dei vari Stati è ben descritta nella figura 10 del Rapporto che qui trascrivo:

Figura 10 – Erogazioni a titolo dell’RRF per il conseguimento soddisfacente di traguardi e obiettivi a fine 2023

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Fonte: Corte dei conti europea, sulla base degli accordi operativi e del quadro di valutazione della ripresa e della resilienza della Commissione.

 

La Corte dei Conti Europea raccomanda quindi alla Commissione Europea, in collaborazione con gli Stati membri, di:

  1. Individuare le misure che rischiano maggiormente di non essere completate entro il 31.08.2026;
  2. Monitorare in modo sistematico tali misure e concordare azioni per superare i ritardi;
  3. Attenuare il rischio che siano finanziate misure non completate.

Trento, 3 settembre 2024