Nel Paese delle Meraviglie tra Food e tanto altro!
“Come mi confondono tutti questi cambiamenti! Non so mai di preciso cosa potrei diventare da un momento all’altro.”
Tratto da Alice nel Paese delle Meraviglie
Lo stupore, l’imprevisto che ci sorprende, il decontestualizzato che ci fa sorridere o riflettere: anche con un piatto e con la fotografia di food possiamo giocare con le emozioni.
Grandi chef nella storia della cucina hanno rivisitato e trasformato le proprie ricette per creare un effetto “WOW” che potesse portare il cliente ad innamorarsi dell’esperienza gastronomica e non solo del piatto.
Oggi vi racconto di una professionista molto interessante che non solo decontestualizza il cibo ma lo utilizza, nella fotografia di food, come vero e proprio accessorio.
Ana Gutman: colore, eleganza, pulizia
Ana Gutman, Designer, Creative Director di yacaniaca, Food Designer and Photography, mi è apparsa come del succo di sambuco fresco in questa estate calda, grazie all’online school of food design.
Un paio di anni fa ho frequentato un workshop presso Scuola di Gusto a Bologna tenuto da Francesca Zampollo. Un’illuminazione: fresco, complesso, dinamico, creativo e stimolante, mi ha mostrato un millesimo di quello che realmente può dare il food sotto ogni sfaccettatura. Se siete curiosi qui trovate la sua pagina instagram.
Da allora la mia testa ha preso letteralmente il largo, cercando di capire come poter spingere la comunicazione del food verso una creatività nuova, fresca e divertente (perché in fondo diciamolo...di sorridere ce n’è un gran bisogno).
Ma torniamo a noi… pochi giorni fa mi balza agli occhi una mail (appunto dell’online school) in cui veniva presentato un corso di Ana Gutman. Dopo aver visto ciò che fa, mi sono detta... perché non parlarne!
Italy vs Mondo
Il panorama della comunicazione in Italia è abbastanza vasto, ma di certo ha (escludendo alcune eccezioni metropolitane) molti limiti. Tra questi, il maggiore, è la rigidità delle aziende nel voler fare nuova comunicazione con vecchie iconografie.
La cultura dell’immagine è cambiata e non riesco a comprendere come non si possa osare e lasciare liberi i creativi di mixare linguaggi nel 2021.
Ana Gutman, rimane un esempio fresco e accattivante di come basti la creatività e un oggetto per scatenare endorfine.
Non serve una modella, una bocca seducente, ma F A N T A S I A e leggerezza.
Ovviamente il tutto deve essere subordinato al brand corretto. Nel suo lavoro troviamo contemporaneità, calore seppur utilizzi immagini molto pulite, rigore e conoscenza della gestione dello spazio visivo. Ma la cosa che amo di più è che il colore si fonde con tutto ciò che utilizza nelle composizioni: come se quegli oggetti fossero nati per stare assieme.
Da Caravaggio a Duchamp
Il cibo e la fotografia di cibo non devono per forza essere sempre rappresentati nello stesso modo. Il medesimo appeal può essere trasmesso tramite composizioni e giochi di luce differenti da quelle proposte per anni e anni.
In fondo la stessa cosa è successa anche in arte, moda, spettacolo...pensate a tutto il panorama figurativo iperrealistico dell’arte. Nessuno dirà mai di non essere emozionato da un Caravaggio, ma Duchamp ha certamente dato una possibilità di visione differente, per quello che concerne l’oggetto rappresentato e contestualizzato in un luogo.
Pillole di curiosità: piatti dal mondo
Come ormai di abitudine una breve carrellata su piatti curiosi, pietanze inaspettate e composizioni da sinapsi accese.
Che sia arte, musica, comunicazione grafica, video, nulla si ferma (e non si deve fermare) per mantenerci curiosi e sempre ricchi di stimoli.