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Attualità - Arriva anche in Italia Ross, l’avvocato Robot che costa poco e lavora come cinque umani

Attualità - Arriva anche in Italia Ross, l’avvocato Robot che costa poco e lavora come cinque umani
Attualità - Arriva anche in Italia Ross, l’avvocato Robot che costa poco e lavora come cinque umani

Dopo aver debuttato nel maggio del 2016 nel grande studio legale americano Baker & Hostetler, Ross sbarca anche in Italia.

Si tratta del primo robot progettato nel 2014 da un team dell’Università di Toronto in grado di sostituire le mansioni dell’avvocato.

Ross è in grado di leggere ed elaborare testi e documenti legali, formulare ipotesi e redigere pareri.

Da ottobre Ross è presente anche in sei studi milanesi.

La tecnologia di Ross è basata su quella c.d. “Watson” (il nome del primo computer cognitivo realizzato da Ibm). Le similitudini con l’avvocato in carne e ossa sono tante, con una differenza sostanziale: il canone mensile per il noleggio di questo avvocato robot è, infatti, paragonabile al costo di un’ora di lavoro di un legale umano, anche se, allo stato attuale, l’efficienza lavorativa concreta del robot è simile a quella di un praticante all’inizio della sua carriera.

“Gli poni le tue domande in inglese semplice, come faresti con un collega, e poi Ross passa in rassegna l’intero corpus legale e ti dà una risposta contenente una citazione e letture a tema a partire dalle leggi, dai precedenti legali e dalle fonti secondarie per metterti velocemente in moto”, spiegano sul sito della IBM dedicato alla novità robotica. “Inoltre monitora la sfera legale senza interruzioni per notificarti di eventuali nuovi verdetti che possono interessare il tuo caso”.

Avrà successo anche in Italia?

Sarà adottato prevalentemente dagli studi di grandi dimensioni oppure sarà uno strumento a disposizione anche di studi medio-piccoli?

Che tipo di impegno formativo richiede?

Che impatto porterò sul piano dell’approfondimento e dello studio del legale?

Che livello di efficienza, di precisione e di utilità raggiungerà nei Paesi di civil law?

Porterà cambiamenti nelle dinamiche organizzative degli studi?

Quali saranno le interazioni con i legali che lo utilizzeranno?

Noi di Filodiritto siamo curiosi e vi aggiorneremo sugli sviluppi.

Da leggere anche questo articolo della rivista “Fortune“ su Ross.  

Dopo aver debuttato nel maggio del 2016 nel grande studio legale americano Baker & Hostetler, Ross sbarca anche in Italia.

Si tratta del primo robot progettato nel 2014 da un team dell’Università di Toronto in grado di sostituire le mansioni dell’avvocato.

Ross è in grado di leggere ed elaborare testi e documenti legali, formulare ipotesi e redigere pareri.

Da ottobre Ross è presente anche in sei studi milanesi.

La tecnologia di Ross è basata su quella c.d. “Watson” (il nome del primo computer cognitivo realizzato da Ibm). Le similitudini con l’avvocato in carne e ossa sono tante, con una differenza sostanziale: il canone mensile per il noleggio di questo avvocato robot è, infatti, paragonabile al costo di un’ora di lavoro di un legale umano, anche se, allo stato attuale, l’efficienza lavorativa concreta del robot è simile a quella di un praticante all’inizio della sua carriera.

“Gli poni le tue domande in inglese semplice, come faresti con un collega, e poi Ross passa in rassegna l’intero corpus legale e ti dà una risposta contenente una citazione e letture a tema a partire dalle leggi, dai precedenti legali e dalle fonti secondarie per metterti velocemente in moto”, spiegano sul sito della IBM dedicato alla novità robotica. “Inoltre monitora la sfera legale senza interruzioni per notificarti di eventuali nuovi verdetti che possono interessare il tuo caso”.

Avrà successo anche in Italia?

Sarà adottato prevalentemente dagli studi di grandi dimensioni oppure sarà uno strumento a disposizione anche di studi medio-piccoli?

Che tipo di impegno formativo richiede?

Che impatto porterò sul piano dell’approfondimento e dello studio del legale?

Che livello di efficienza, di precisione e di utilità raggiungerà nei Paesi di civil law?

Porterà cambiamenti nelle dinamiche organizzative degli studi?

Quali saranno le interazioni con i legali che lo utilizzeranno?

Noi di Filodiritto siamo curiosi e vi aggiorneremo sugli sviluppi.

Da leggere anche questo articolo della rivista “Fortune“ su Ross.