x

x

Senzatetto e povertà nella RFT, in Svizzera e in Austria

Qualche dato statistico
povertà
povertà

Senzatetto e povertà nella RFT, in Svizzera e in Austria – Qualche dato statistico

Abstract: Nonostante l’”International Year of Shelter for the Homless” (proclamato dalle Nazioni Unite) e la “Global Strategy for Shelter”, il numero delle persone senza (adeguata) sistemazione abitativa (“housing”), non è - tuttora - diminuito e non si prevede neppure una diminuzione (almeno a breve). E questo vale, non soltanto per i Paesi “in via di sviluppo”, nei quali le risorse sono, notoriamente, carenti, ma anche per gli Stati economicamente evoluti, come, per esempio, quelli europei. Adeguata sistemazione abitativa, vuol dire, non soltanto un alloggio (salubre), ma, pure, che lo stesso sia “accessibile” anche per chi non appartiene alla “Mittel”- o all’”Oberschicht”.

 

Introduzione

Vita dignitosa vuol dire, avere anche un “Dach über dem Kopf”, un’adeguata sistemazione abitativa (che, peraltro, è pure uno dei presupposti per un buono stato di salute). A certi “gruppi marginali”, il “Recht auf Wohnung” non viene garantito.

Non stiamo qui a elencare le – tante – norme di diritto internazionale (convenzioni), che, sin dal 1948, hanno sancito il diritto a un’adeguata sistemazione abitativa quale diritto fondamentale di ogni persona. Spesso questo diritto, accanto a quello del lavoro e della sicurezza sociale, è sancito anche da norme costituzionali degli Stati.

Povertà, non di rado, si “accompagna” a “Wohnungslosigkeit” e a discriminazione sociale.

Fatta questa breve premessa, vediamo ora, qual’è la situazione – in punto “Wohnungslosigkeit und Armut” – in due Stati comunitari e in uno Stato non appartenente all’UE.


RFT

 “Wohnungslosenberichterstattungsgesetz”. Che cosa è mai una legge del genere?

Essa è stata deliberata dal Bundestag il 4.3.20 e modificata dalla legge 5.12. 22 (art. 2). Sulla base di questo “Gesetz”, il ministero del Lavoro e delle Attività Sociali, ha elaborato il “Wohnungslosenbericht 2022”, che contiene informazioni e analisi in materia di “Wohnungslosigkeit” (senzatetto).

Secondo la citata legge, sussiste “Wohnungslosigkeit”, se la sistemazione abitativa di una persona o di più persone facenti parte dello stesso “Haushalt”, non è data, nè in base a un contratto di locazione, nè in base a un diritto reale.

 All’inizio di febbraio 2022, nella RFT erano stati registrati complessivamente 262.600 “Wohnungslose” (senzatetto), tra cui anche minorenni, che vivevano, con i loro genitori, “sulla strada”. Dei “Wohnungslosen”, d’ora in avanti anche indicati con l’abbreviazione WL, il 65% erano uomini e il 35% donne.

L’età media dei WL è stata di 44 anni. Il 26 % dei WL, non aveva ancora compiuto 18 anni di età. Due terzi dei WL non aveva cittadinanza della RFT; il resto non l’aveva o era apolide.

Coloro, che avevano trovato una sistemazione precaria/d’urgenza nell’ambito del “Wohnungsnotfallsystem”, si trovavano da almeno un anno nella RFT (il 61%). Ciò non vuol dire, però, che dopo il “Wohnungsverlust”, abbiano trovato subito una sistemazione nell’ambito del “Wohnungsnotfallsystem”, anzi, il 45% di esse, era “wohnungslos” sin dal 2020. C’è stato chi, tra gli stranieri o apolidi, ha dichiarato di non aver mai posseduto un’abitazione nella RFT.

Tra le persone sistemate in “Not- und Gemeinschaftsunterkünften”, il 33% circa, erano coppie con uno o più figli, mentre il 41% circa, erano “Alleinstehende”.

Stato di salute dei WL: male il 35%; più della metà di essi, soffriva di malattie croniche e il 25% circa era tossicodipendente.

I WL sono una categoria particolarmente vulnerabile anche sotto un altro profilo: il 58% ha dichiarato di aver subito atti di violenza (verbali, come ingiurie, minacce), ma, anche di natura fisica, una volta “persa” l’abitazione. Il 79% di essi erano donne, di cui, più di un terzo, aveva dichiarato, di essere state violentate.

Un numero notevole di persone sistemate in “Asylwerberunterkünften”, era costituito da profughi, ai quali è stato riconosciuto il “Bleiberecht” (diritto di soggiorno) e che vi rimangono, fino a quando, non avranno reperito un’abitazione (si parla, in proposito, di “Fehlbeleger:innen”). È previsto, in futuro, che anche donne ospitate in “Frauenhäusern” (perchè vittime di atti di violenza), saranno incluse nelle statistiche dei WL nonchè persone dimesse da stabilimenti penitenziari. Verrà reso più rigoroso e spedito l’obbligo di informazione dell’Ufficio Federale di Statistica da parte di tutti gli enti locali.

I Bundesländer, nei quali è stato registrato il maggior numero di WL, sono stati il Baden-Würtemberg e il Nordrhein- Westfalen con 36.000 persone nonchè Berlin (con 26.000).
 

Svizzera

Qual’è la situazione in punto “Obdachlosigkeit” nella Confoederatio Helvetica?

Nel febbraio 2022, in Svizzera, il numero degli “Obdachlosen” (nel prosieguo indicati anche con l’abbreviazione OL), è stato indicato in circa 2.200. Un istituto universitario era stato incaricato dal Governo Federale, di procedere ai relativi rilevamenti e stime. 22 Cantoni e oltre 600 Comuni hanno collaborato con il predetto istituto ed è risultato anche, che un numero impressionante di persone era minacciato di “perdere” la propria  abitazione.

L’”Obdachlosigkeit” è stata prevalentemente riscontrata nelle grandi città e negli agglomerati urbani in genere, ma, pure in alcune zone  rurali. Cause dell’”Obdachlosigkeit”, sono, spesso, debiti e tossicodipendenza, nonchè disoccupazione.

Presupposto per fruire di misure di sostegno per gli “Obdachlosen”, è che le persone siano registrate presso la “Sozialhilfe”. Finora mancavano dati esatti relativi ai senzatetto e si tende, in futuro, a migliorare il “monitoring”.

La “Wohnungslosigkeit” è, non di rado, collegata pure al basso reddito, specie in un Paese, come la Svizzera, dove, per le abitazioni in locazione, vengono richiesti canoni piuttosto elevati. Il canone locativo incide, ovviamente, in modo più ”pesante” sulle famiglie (e sui singles), che hanno a disposizione “entrate” basse.

È stato calcolato, che per una famiglia “tipo”, con un reddito mensile pari a SFr 4.000, il canone mensile da versare al locatore, incide nella misura del 34,3%; del 22.6% per i redditi da 4.000 a 8.000 SFr e del 13,0% per quelli oltre i 12.000 SFr. Immaginate, qual’è l’incidenza delle “Wohnkosten”, se il reddito è di 3.000 o di 2.000 SFr il mese (per una famiglia). In questi casi “Wohnkosten”, costituiscono il problema principale per il “wirtschaftliche Fortkommen” delle famiglie, ma anche per chi è single.

È da notare anche, che lo “standard di vita” nella Confoederatio Helvetica, è sensibilmente superiore rispetto ad altri Paesi dell’UE, con conseguente elevato costo della vita.

I percettori di 2.000-3.000 SFr il mese, che non hanno una casa di proprietà, sono, pertanto, “armutsgefährdet” (a rischio di povertà). Il loro numero è stimato in circa 6.000.

Conseguenza: le spese sanitarie sono, non di rado, “erschwinglich” (“abbordabili”).

Spesso chi ha una sistemazione abitativa, non  è più in grado di “mantenerla” a seguito di malattia o disoccupazione.

Ultimamente, la mano pubblica è venuta in soccorso di queste persone e famiglie, con contributi, che vengono erogati direttamente ai “Bedürftigen” (cosiddetta Subjekthilfe) oppure mettendo a disposizione  delle stesse abitazioni a un canone “abbordabile” (si tratta, perlopiù, di appartamenti di proprietà di enti pubblici).

Come riferiscono assistenti sociali, il problema della “Obdachlosigkeit”, si è acuito negli ultimi 2-3 anni (è stato riscontrato quasi un raddoppio degli OL) anche nella capitale Bern.

Il “Berner Passantenheim der Heilsarmee” è sempre ``ausgebucht“. Anche altre istituzioni si occupano degli “Obdachlosen“, consentendo agli stessi l’uso di docce e di lavatrici.

Molto elevata è l’”Obdachlosigkeit”  tra gli stranieri immigrati e tra i profughi.

Nel 2022, è stato rilevato, che circa due terzi degli “Obdachlosen”, sono stranieri “Sans-Papiers” (senza documenti validi).

Nonostante l’aumento dei senzatetto, le autorità pensano già al prossimo inverno e hanno messo in opera preparativi, per far sí, che a ogni “Obdachlosen” possa essere assicurata una sistemazione (almeno) per il pernottamento. In favore di chi è in cerca di un’abitazione e se c’è la prospettiva di  ottenerla, l’amministrazione comunale di Bern, si impegnerà a  provvedere – almeno per un certo periodo di tempo - al versamento del canone di locazione.


Austria

Austria: 19.400 “Wohnungslose” sono stati registrati – nel 2022 – in Austria.

Il numero massimo di questi sventurati, era stato rilevato nel 2013 con 24.459. Dal   8             2011 (con 20.480) all’anno predetto, è stato, quindi, constatato un notevole aumento dei “Wohnungslosen”, il cui numero si è poi tenuto superiore a 23.000 fino al 2017, per poi calare a 22.741 (2018), a 22.266 (2019), a 20.177 (2020), a 19.450 (2021) e a 19.400 nel 2022.

Questi dati sono stati forniti dall’Ufficio Centrale di  Statistica.

L’Austria ha ratificato varie convenzioni internazionali, che tendono ad assicurare a tutti una vita dignitosa (che comprende anche di poter disporre di una sistemazione abitativa adeguata, che non può essere considerata un “Almosen” dato dallo Stato, ma è un diritto fondamentale di tutte le persone). Purtroppo, il “Recht auf Wohnung”, non è sancito costituzionalmente in Austria e questo diritto viene considerato, da alcuni, nient’altro, che una “merce”.

Influiscono, in modo notevole, anzi, quasi determinate,  sulla “Wohnungslosigkeit”, le condizioni economiche degli abitanti.

Nel 2022, in Austria, circa il 15% apparteneva all’”Unterschicht”, il 76% alla “Mittelschicht”(classe media) e il resto all’”Oberschicht”.

Da un’indagine demoscopica, eseguita nel 2021, l’84% degli “interpellati”, hanno ritenuto, che gli Einkommensunterschiede”, fossero troppo elevati. Differenze notevoli sono state riscontrate pure per quanto concerne il patrimonio (valore fino a 10.000 Euro per il 14,3% e superiore a 100.000 Euro per il 46,3%).

“Armutsgefährdet” (a rischio di povertà) sono considerati, in Austria, coloro, che hanno un reddito netto mensile pari a 1.392 Euro (in questa situazione, nel 2022, si trovavano circa 1.200.000 persone). L”Armutsgrenze” è invece ravvisabile, se il reddito è di 2.500 Euro nel caso di genitori con un figlio; di 3.341 Euro, se i figli sono tre.

Particolarmente “armutsgefährdet” sono donne (specie se devono provvedere da sole al mantenimento di figli) e disoccupati. Il 23% dei minori, è, anch’esso, “armutsgefährdet”.

Qualche anno fa, è stato emanato il cosiddetto Sozialhilfe – Grundgesetz, i cui effetti non sono stati però”benefici” per le persone indigenti, tant’e vero, che, non pochi, parlano di “Verarmungsgesetz (Legge di impoverimento).

Significativo è anche, che l’Austria non ha ratificato l’art. 31 della Carta europea dei diritti sociali, come revisionata nel 2011; quest’articolo riguarda il diritto a una sistemazione abitativa. È da notare, che i diritti contenuti nel Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 1973, non sono azionabili direttamente, dinanzi all’autorità giudiziaria austriaca.

Povertà implica, spesso, anche discriminazione ed esclusione dalla partecipazione alla “vita sociale”.

In Austria, i proprietari di un “Eigenheim” (appartamento o casa), sono soltanto il 47,6%, per cui, molte sono le persone in locazione; fatto, questo, che “spinge” verso l’alto i canoni, dato che elevata è la “Nachfrage”.

Sulla povertà o, meglio, sulla non povertà influisce anche il grado di istruzione. Da statistiche pubblicate dall’Istituto Centrale di Statistica, è emerso che circa la metà degli alunni AHS, ha genitori con una laurea. Negli istituti di avviamento professionale, i genitori laureati sono soltanto il 7%. Un adeguato grado di istruzione aumenta le probabilità di ottenere un posto di lavoro ben retribuito e diminuisce il rischio di povertà.

Di 100 figli di genitori laureati è prevedibile, che 81 conseguiranno il diploma di maturità e il 67 % almeno una mini laurea o laurea breve. Detto in parole semplici: il conto bancario dei genitori influisce in modo determinante sul futuro dei figli….