Violenza – Prevenzione degli atti di violenza e divieti di accesso nonchè di avvicinamento

Violenza – Prevenzione degli atti di violenza e divieti di accesso nonchè di avvicinamento – Austria
“La maggior parte degli atti di violenza, si verifica in ambito familiare”.
Questo è quanto stato riferito dal ministero dell’Interno austriaco, alla fine del 2023, in occasione di un vertice, al quale avevano partecipato anche tre ministri di altri dicasteri.
Con l’istituzione di “Gewaltambulanzen” in alcuni grandi centri urbani, s’intende migliorare la documentazione (a fini di prova) di fatti di violenza, che si estrinsecano in lesioni personali volontarie. È previsto, che queste “Ambulanzen” saranno operative 24 ore su 24 e che, nelle stesse, presterà servizio personale qualificato, che svolgerà attività gratuitamente in favore delle persone, che si rivolgeranno alle stesse, soprattutto assicurando e documentando le prove concernenti le lesioni subite.
Nei maggiori centri urbani (e, successivamente, anche in quelli minori, nonchè nei centri rurali di una certa dimensione), sorgeranno ambulatori, ai quali le vittime di violenza potranno rivolgersi.
Le “Gewaltambulanzen” avranno pure il compito, di trovare, alle vittime di atti di violenza, una sistemazione abitativa provvisoria in “Gewaltschutzeinrichtungen”, in attesa del reperimento di un alloggio.
“Mobile teams”, porteranno le vittime in strutture sanitarie.
Come ha riferito la ministra della Giustizia all’epoca in carica, la “Verurteilungsrate ist sehr niedrig” (la percentuale delle condanne è molto bassa (s’intende, per reati di violenza commessi, prevalentemente, in ambito familiare)); è intorno al 10%, per cui spesso, le vittime prescindono dallo sporgere denuncia-querela, perchè ritengono, che l’autore della violenza sarà - con grande probabilità- assolto.
Secondo la ministra della Giustizia, in carica nella 1^ parte del 2023, circa il 30% delle donne, è oggetto di violenza fisica, psichica o sessuale. È stato istituito un numero telefonico unico, al quale possono rivolgersi le vittime di violenza o di minacce gravi. Non, necessariamente, le Hilfesuchenden, devono fornire le loro generalità; possono anche chiedere l’anonimato.
L’Austria intende istituire le “Gewaltambulanzen”, dopo le esperienze positive fatte, con le stesse, in Belgio; in questo Paese, dopo l’istituzione di “Ambulanzen” del genere, la percentuale delle condanne, per reati di violenza, è raddoppiata.
In Austria, come ha riferito il ministro dell’Interno, nel 2023, sono decedute, di morte violenta, 23 donne (di età tra i 19 e i 95 anni).
I mezzi finanziari, che sono stati destinati, nel 2023, complessivamente, al Gewaltschutz”, sono stati pari a 12.000.000 di Euro; parte di questo importo, è stato utilizzato per la locazione di “Übergangswohnungen” (alloggi, nei quali sono state sistemate provvisoriamente le vittime di violenza domestica).
Anche agenti di polizia e giudici, sono stati “sensibilizzati”, in occasione di corsi di aggiornamento, al problema della “Gewalt”.
Dopo l’entrata in vigore del “Gewaltschutzgesetz” del 2019, il numero dei provvedimenti, che si sono concretizzati in divieti di accesso, di avvicinamento, di revoca dell’autorizzazione a possedere armi, è notevolmente aumentato. Da menzionare, è, pure l’obbligo – per gli autori di fatti di violenza – di frequentare “Anti-Gewalt-Trainings”. Questi “Trainings”, vengono effettuati dall’”Associazione Neustart” e vi partecipano, “Gewalttäter”, a seguito di una “Weisung” del giudice o coloro, che dichiarano la loro partecipazione volontariamente. Obbligati a “frequentare” questi “Trainings”, sono persone condannate ripetutamente per gravi episodi di violenza, specie se verificatisi nell’ambito della famiglia.
Lo scopo è, di rendere consapevoli queste persone delle loro azioni, dei danni che ne conseguono e della loro responsabilità.
I “Trainings” si svolgono con la partecipazione da 8 a 14 persone e “sovrintendono” agli stessi, due perone specializzate. La durata è di 45 minuti; vanno assolti da 50 a 60 “Trainingseinheiten” e la frequenza minima prevista, è di almeno 6 mesi (ma non superiore a un anno).
Piuttosto frequente, è la violenza nei confronti di minori. Statistiche hanno rivelato, che il rischio – per persone di minore età- di subire violenza da parte di adulti, varia tra il 20 e il 30%. Questo rischio, è indipendente dalla situazione economica o sociale dei genitori e dall’ambiente culturale o religioso. Le conseguenze di violenze del genere, si appalesano, spesso, a distanza di anni (come ha accertato l’UNICEF).
Seconda la Convenzione ONU del 1989 - art. 19, i minorenni hanno diritto a essere preservati da violenza (in famiglia, ma anche da coetanei). Il 75% dei minori trascurati, ha un’età inferiore a 14 anni. Ci sono stati, nella RFT, nel 2023, complessivamente, 203.700 “Hinweise” (“segnalazioni”), che hanno riguardato sospetti di trascuratezza e maltrattamenti di minori e di “Jugendlichen”; vi è stato, un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
Provenienza delle segnalazioni: il 23% da parenti, conoscenti o vicini di casa, anche in forma anonima; dalla “Kinder- und Jugendhilfe”, il 13%.
Alcuni ordinamenti penali europei, prevedono la fattispecie di reato della “Kindesvernachlässigung” (trascuratezza nei confronti di minori) quale forma di maltrattamento.
Cosí, per esempio, il C.P. della RFT, commina pena detentiva fino a 3 anni o pecuniaria, per chi trascura, in modo grave, il proprio dovere di assistenza e di educazione nei confronti di persona minore di anni 16, se, per effetto di tale comportamento omissivo, viene messo in pericolo, in modo rilevante, lo sviluppo fisico o psichico di una delle predette persone. Da statistiche della RFT e relative al 2022, sono state accertate ben 62.300 “Kindeswohlgefährdungen”, un numero, mai cosí alto, rispetto al passato (e un più 4% rispetto all’anno precedente).