La famiglia nella sua quotidianità

La famiglia nella sua quotidianità
Si parla continuamente della crisi di famiglia, del tramonto della famiglia tradizionale, della pluralità delle famiglie ma non adeguatamente di cosa sia la famiglia.
Famiglia: legami (essere legati) e vincoli (sentirsi legati); meccanismi (elementi) e dinamiche (movimenti interiori ed esteriori). La famiglia non è monolitica né statica: bisogna acquisire questa consapevolezza per non cadere e cedere alle prime difficoltà. La famiglia ha bisogno di manutenzione. Come spiega lo psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro: “‘Manutenzione’ è un termine a prima vista fuori dal nostro contesto perché richiama quelle operazioni che servono a mantenere efficienti e in buono stato impianti, macchinari, edifici. Non è comune un’espressione quale ‘manutenzione d’amore’, anzi si potrebbe ritenere sconsigliabile, perché unisce in una sorta di ossimoro due immagini in apparenza contraddittorie, la presunta pesantezza della manutenzione e la presunta levità dell’amore. Invece, nella manutenzione c’è spesso tanto amore, nel senso di un forte legame di affetto e interesse, o almeno di impegno e diligenza, affinché l’oggetto ‘ben mantenuto’ duri nel tempo nelle migliori condizioni possibili”.
Il sociologo Francesco Belletti scrive: “Ogni famiglia ha nel corso della sua vita persone fragili, dipendenti, spesso per brevi periodi, spesso per lunghissimi anni, o anche per tutta la vita, come nel caso di tanti figli disabili, che i genitori accolgono comunque, ma verso i quali, al termine della propria vita, si rinnova quella domanda inquietante: “E quando noi non ci saremo più, a chi affideremo nostro figlio?”. E se non si riesce a dare risposta, a confidare in qualcun altro, allora la belva della disperazione vince nuovamente”. La famiglia può essere segnata da ferite, pesi, problemi di ogni sorta in ogni fase e non solo quando vi sono bambini o crisi di coppia. La famiglia ha bisogno di solidarietà (e non di chiacchiere) ed è espressione di solidarietà, uno dei principali valori costituzionali (art. 2 Cost.).
Belletti afferma: “La famiglia in genere è un sistema di relazioni solidali circolari, dove ogni persona, l’anziano, il figlio, il bambino, l’adulto, di volta in volta sa/può essere risorsa o bisognoso di cura, e il dono si scambia in una circolarità che si estende anche nel tempo: i nonni sono spesso risorsa di cura ed economica per le nuove generazioni, ma poi chiedono aiuto, compagnia, prossimità, e così, nel tempo, si dà e si riceve, in un circuito in cui nessuno è solo “dipendente dagli altri”, ma è anche risorsa – anche se bloccato in un letto, anche se non più autosufficiente. Alle famiglie servono quindi politiche specifiche, che sappiano leggere queste relazioni, le valorizzino e le sostengano. In modo che anche la società sappia trasformarsi in un circuito di scambi di solidarietà, e non solo in un ambito in cui gli interessi si scontrano, e ogni individuo o categoria è in competizione con gli altri. Per questo il tema della natalità – […] – non riguarda solo i giovani e i bambini, ma interessa tutte le generazioni, e il futuro di un intero popolo” (in un articolo del 24 luglio 2022). Le crisi individuali si riverberano sulla famiglia e viceversa a conferma della rilevanza della famiglia. Non si può stare senza famiglia, basti pensare anche alle discussioni per far riconoscere le varie compagini familiari. Nella famiglia si realizzano vari principi costituzionali, oltre alla solidarietà sociale di cui all’art. 2 Cost., anche tutti quei fini sociali o funzioni sociali attribuiti ad altri “campi” umani, quale “la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata” (art. 45 Cost., definizione che si attaglia alla famiglia) o l’elevazione sociale del lavoro (art. 46 Cost. - perché, se si riflette, si lavora sì per se stessi ma soprattutto per il benessere della famiglia e conseguentemente degli altri).
Ancora secondo Belletti bisogna “[…] pensare – e attuare – politiche familiari che non considerino le famiglie come puro “luogo di produzione e riproduzione delle nuove generazioni”, come “strumento per la società”, ma piuttosto le valorizzino come un vero e irrinunciabile ambito di senso, libertà e significato di vita, luogo privilegiato per proteggere la dignità e l’integrità di ogni vita, spazio educativo, generativo e rigenerativo della società, da promuovere e rispettare nella sua intima essenza, fatta di libertà e legami, di dono reciproco, di affetto, cura e corresponsabilità” (in un articolo dell’8 novembre 2022). Nelle politiche familiari e nelle scelte personali bisogna tornare a considerare la famiglia per quella che è, fonte di amore, vita e cura (si legga pure il nuovo Piano nazionale per la famiglia 2025-2027, adottato il 9 dicembre 2024). Bisogna ri-tornare al senso dell’art. 29 della Costituzione, innanzitutto a quello di “società naturale”.
La famiglia è sacrifici immensi e immersi in un oceano di relazioni, situazioni ed emozioni. La famiglia è immagine proprio del sacrificio in senso etimologico, “fare sacro”: “Il sacrificio è il compimento di un’azione sacra che, in quanto tale, celebra il sacro, celebra ciò che importa, celebra il valore che dà un senso a noi stessi e alla vita e non va trascurato, specie nella minutezza della quotidianità” (cit.).
Famiglia, fare famiglia: essere al servizio l’uno dell’altro, mantenersi a vicenda, aiutare a mantenere la croce del componente più debole nell’atassia della vita quotidiana. La famiglia ha dei compiti peculiari per i quali, in caso di difficoltà, deve ricevere l’adeguato sostegno. “Convinti che la famiglia, quale nucleo fondamentale della società e quale ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolare dei fanciulli debba ricevere l’assistenza e la protezione necessarie per assumere pienamente le sue responsabilità all’interno della comunità” (dal Preambolo della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).
La famiglia è quel “luogo” (e non “posto”) in cui si ricevono come non in altri: ascolto (che è altro dall’assentire), aiuto, assistenza, amorevolezza (e non la parola “amore” a ogni piè sospinto come, ormai, si dice a chiunque), attenzione (e non solo attenzioni), accoglienza, accettazione, accordo (che è più dell’andarsi incontro). Tutto ciò fa l’armonia che copre anche le immancabili note stonate.
“[…] Il bosco, se non viene interessato da notevoli eventi devastanti o catastrofici, è perenne, non muore mai, perché si rinnova di continuo, naturalmente, attraverso la disseminazione delle piante mature e la crescita del novellame, in un perpetuo ritmo rinnovatore assieme a tutta la comunità vegetale” (da “Alberologia” di Antonio De Bona). La famiglia è come un bosco con piante mature e novellame e che ha bisogno di essere mantenuto pulito e di prevenzione da incendi.
La famiglia è come una falda acquifera: è necessaria; è fonte di vita; ha percorsi sotterranei o oscuri; ogni acqua ha le sue qualità; può essere inquinata o inaridirsi; può confluire in altre falde.
La famiglia è come una fattoria (dal verbo latino “facere”, fare) che ha una precisa collocazione abitativa, occupazione nell’attività del coltivare e dell’allevare, riconoscibilità all’esterno e ognuno vi ha un ruolo, un impegno.
Famiglia: aspettarsi e rispettarsi; donarsi e “per-donarsi”; accogliersi e raccogliersi (in caso di “cadute”); “acco-starsi” e ascoltarsi, continuare a sostenersi a vicenda, pur zoppicando.
Famiglia: gioie e dolori, di tutti i colori, dalle tinte più tenui a quelle più fosche. È così nel bene e nel male o, forse, più nel male.
“[…] la famiglia è uno straordinario laboratorio di umanizzazione ed è il luogo costitutivo della persona per eccellenza. […] Gioie e dolori, fragilità e risorse, speranze e delusioni, cadute e precipizi, fatiche e riprese sono perle preziose che rendono unica ogni storia familiare. Su queste piccole storie, molto spesso disconosciute, si è sviluppata la storia incredibile del nostro Paese che, proprio grazie alle famiglie, è sempre stato in grado di rinascere e ripartire, anche di fronte alle sfide più dure. Mettiamo le famiglie nelle condizioni di essere ancora una volta il cuore pulsante della nostra Italia” (Adriano Bordignon, direttore del consultorio familiare “Centro della famiglia”). La famiglia è storia e storie, ascese e discese, abbracci e allontanamenti, ma è e rimane il sogno e bisogno di tutti.
La famiglia è faro, bussola e strada di casa