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The Billion Dollar Code, il codice da un miliardo di dollari

The Billion Dollar Code
The Billion Dollar Code

The Billion Dollar Code, il codice da un miliardo di dollari

Basata su una storia vera, The Billion Dollar Code è una serie tv giudiziaria tedesca, emozionante e piena di suspense, segue un “viaggio ispiratore” che porta a un processo in tribunale per violazione di brevetto. La storia è il classico “Davide contro Golia”: una piccola azienda con un brevetto per un'idea innovativa fa causa a una grande società per essersi appropriata dell’idea e averne ricavato miliardi.

Al centro della storia ci sono i due giovani che hanno inventato un programma di realtà virtuale, chiamato “Terravision”, negli anni ‘90: un'innovativa rappresentazione del pianeta che, grazie a un algoritmo, dà la possibilità di vedere le mappe nel dettaglio partendo da un punto qualsiasi (suona famigliare?). Da lì a breve, con un espediente più o meno lecito, un colosso dell’informatica ruba il loro algoritmo, non dando loro né credito né denaro.

La serie inizia ai giorni nostri ma ci trasporta immediatamente nel 1993, quando Carsten (artista digitale incompreso) incontra Juri, programmatore solitario (forse hacker, non lo sapremo mai con certezza) che vede nel suo lavoro, ancora un po’ allo stato grezzo, la possibilità di migliorarlo grazie a un algoritmo a cui sta lavorando. Il risultato è eccellente e i due iniziano una collaborazione, che cresce di pari passo con l’amicizia che li porta ad avere un determinato successo a livello internazionale. La vita riserverà loro fortune alterne.

A questo punto viene da chiedersi: qual è il risultato così innovativo del loro lavoro? Il loro prodotto, di fatto, è quello che noi oggi conosciamo come Google Earth, ma siamo negli anni ‘90 e il software di Google arriverà almeno dieci anni dopo. Che fine ha fatto, quindi, l’idea originale dei due giovani?

The Billion Dollar Code è sicuramente una serie basata su una vicenda giudiziaria, ma è principalmente un film sull’amicizia: senza entrare nel dettaglio per evitare spoiler (anche se la storia è reale, per cui basta documentarsi per sapere come sia effettivamente andata) gli inventori protagonisti, separati dai problemi dell’azienda e radicalmente ancorati a punti di vista talmente opposti che uno dei due decide di prendere anche una distanza fisica trasferendosi all’estero, avranno l’occasione di rivedersi loro malgrado e di ricominciare ad apprezzare ciò che avevano visto uno nell’altro all’inizio del loro sodalizio. Possiamo dire solo che non sarà facile.

Cosa apprezzare di questa serie? Innanzitutto la storia dell’informatica, gli albori di Internet, tutto ciò che fa parte del passato non più tanto recente ma che molti di noi ricorderanno senz’altro con una punta di nostalgia. Inoltre, apprezziamo il suo messaggio, seppur idealistico: si può rubare l’opera di un artista, ma non si può rubare l’arte (e diciamo anche che la ricchezza, a volte, non è solo una questione di denaro).

 

Disponibile su: Netflix

Stagioni: miniserie (2021)

Episodi: 4 episodi da circa un’ora ciascuno

Da vedere se vi è piaciuto: The social network (mi prendo una licenza perché si tratta di un film e non di una serie), Silicon Valley, Mr. Robot.

Da non vedere se vi aspettate: The Big Bang Theory, The IT Crowd, Black Mirror.