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Blocco alle telefonate pubblicitarie, commerciali e di Telemarketing

Telemarketing
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Dopo 3 anni di duro lavoro, finalmente arriva Il Nuovo registro delle opposizioni. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la firma del Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi.

Le novità sono tante. Il nuovo registro delle opposizioni è l’unico mezzo per proteggere i dati personali e la privacy di milioni di persone che vengono prese d’assalto da operatori telefonici e da voci registrate per finalità pubblicitarie, commerciali e di telemarketing, nonché per truffe online e telefoniche.

Arriva lo scudo al Telemarketing selvaggio e automatizzato

Finalmente, gli utenti potranno difendersi dalle insistenti telefonate promozionali.

Probabilmente, già dal prossimo mese, si potrà ricorrere al Registro delle opposizioni.                            

Tale strumento già funziona per le chiamate su numeri presenti nei vecchi elenchi telefonici pubblici.   Infatti, il registro delle opposizioni è un servizio GRATUITO presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Tale registro consente agli utenti di bloccare i numeri promozionali, pubblicitari e di telemarketing.

Circa 78 milioni di sim, anche fissi, saranno coinvolte nel servizio gratuito.

La novità introdotta riguarda i sistemi automatizzati. Infatti, siamo soliti ricevere telefonate da operatori pubblicitari e di telemarketing, ma anche da sistemi automatizzati.

Per tale motivo, saranno bloccati quei software automatici che lavorano su elenchi di numeri e propongono sconti, offerte e pubblicità.  Manca solo il decreto del Presidente Draghi per attuare le nuove regole.               

Il Presidente della Commissione parlamentare alla tutela dei consumatori Simone Baldelli ha detto i tempi saranno brevi.  Dunque, tra gennaio e inizio febbraio ci sarà il nuovo decreto.

Disciplina del Registro delle opposizioni: come combattere il “telemarketing molesto”

Il d.l. Capienze n. 139 del 2015, recentemente convertito in legge, fortifica l’argine creato dal registro delle opposizioni. Infatti, la l. n. 5 del 2018 ha posto il registro delle opposizioni solo per difendere gli utenti dalle chiamate effettuate dagli operatori fisici.

Inoltre, la normativa per il registro delle opposizioni estende l’azione del registro delle opposizioni non solo ai telefoni fissi ma anche ai telefoni cellulari.

Infatti, è da circa 3 anni che Ministero dello Sviluppo, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Garante della Privacy, Autorità per le comunicazioni e Consiglio di Stato tentano, con il MISE, di recepire le indicazioni poste nella legge n. 5 del 2018 in un d.p.r. specifico. La ratio posta alla base è quella di sostituire totalmente il d.p.r. 178 del 2010 in materia di registro delle opposizioni.

Cosa dice il Garante per la protezione dei dati personali

Data l’importanza della misura, il Garante per la protezione dei dati personali ha manifestato un parere favorevole.  Quindi, per il Garante è doveroso introdurre una modalità di tutela per gli utenti che vogliono opporsi all’utilizzo dei propri dati personali e dei propri recapiti telefonici per le vendite commerciali o per le telefonate a finalità promozionali, nonché per il telemarketing.

Le novità introdotte al “Decreto capienze” permettono agli utenti di opporsi non solo alle chiamate indesiderate, ossia quelle effettuate dall’operatore fisico, ma anche quelle effettuate dai sistemi automatizzati, ossia mediante l’uso di quel disco registrato che ogni giorno “bombarda” migliaia di persone. Questi ultimi sistemi automatizzati non erano stati inseriti della disciplina previgente.

Ogni volta che entriamo in un sito compare la schermata cookie. Ogni volta che ci iscriviamo ad un portale o creiamo delle e-mail, conti online o altri profili digitali dobbiamo accettare le proposte che per finalità promozionali e di profilazione ci vengono sottoposte.

Ma quante volte leggiamo il contenuto di quello che firmiamo? Per tale ragione, al fine di evitare l’uso improprio di precedenti consensi e dati personali, che inavvertitamente o in modo distratto sono forniti, coloro che si iscriveranno al nuovo registro potranno prestare nuovamente il consenso, cioè quello fornito precedentemente sarà azzerato.  Inoltre, non è obbligatorio, prima di sottoscrivere un contratto, accettare alla diffusione dei propri dati per finalità promozionali, di telemarketing o pubblicitarie.

Cosa succede se decido di ricevere comunicazioni di telemarketing dopo l’iscrizione?

Nessuna telefonata indesiderata per finalità di telemarketing, promozionale o pubblicitaria.

Ecco, la tutela massima che sarà fornita agli utenti ogni giorno. Infatti, il telemarketing aggressivo è il problema principale che si sta manifestando in questi anni.    

La novità assoluta introdotta con la nuova normativa sta nel fatto che si potranno non ricevere telefonate pubblicitarie, promozionali e di telemarketing sul telefono fisso, ma soprattutto sul cellulare.        

Si introduce un limite assoluto per tutelare la privacy e la gestione dei dati personali.     

Ma esistono delle eccezioni? Certo, coloro che hanno prestato il proprio consenso ad esser contattati per finalità commerciali o di telemarketing rientreranno nei numeri ammessi ai centralini.

Cosa succede se cambio idea, ossia se mi iscrivo al registro e dopo voglio ricevere comunicazioni promozionali, commerciali o di telemarketing?

La nuova disciplina riconosce la facoltà agli utenti di autorizzare, dopo l’iscrizione al registro, uno o più operatori commerciali. Ciò avviene perché l’autorizzazione dell’utente è la manifestazione del proprio consenso libero, consapevole e specifico.

Cosa è il registro delle opposizioni? Come funziona il blocco al telemarketing?

Il registro per le opposizioni è stato introdotto nel 2010. Si tratta di un servizio posto presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Esso consente di opporsi all’utilizzo massiccio di numeri di telefono, per finalità commerciali, pubblicitarie o di telemarketing.

Dal 2019 è stata estesa anche agli indirizzi postali, purché pubblicati sugli elenchi pubblicitari. L’unico modo per non essere bombardati di telefonate da operatori di marketing o da lettere via poste è iscriversi al registro per le opposizioni.

Perché è importante il nuovo Registro delle opposizioni nella lotta al Tekemarketing Selvaggio?

«Più volte Federconsumatori è intervenuta per denunciare il telemarketing selvaggio, che si traduce a volte in vere e proprie truffe, messe in campo da call center per ottenere telefonicamente un passaggio di contratto». Questo è l’allarme lanciato da Federconsumatori Emilia-Romagna nella lotta allo «sciacallaggio nel settore energetico».

«Troppo tempo è stato necessario per giungere, proprio in questi giorni, all’applicazione di nuove regole in materia di telemarketing.”  L’unico modo per garantire gli utenti più deboli, come anziani, dall’uso massiccio di telefonate e arginare le truffe ai cittadini è aumentare i controlli ed estendere l’efficacia del Registro delle opposizioni. “L’uso attuale di tale registro è stato deludente”, condanna la Federconsumatori Emilia- Romagna.

“Tra le truffate c’è una signora di 92 anni, convinta di avere ricevuto una telefonata da un ufficio statale. C’è un signore davvero convinto di parlare con una Associazione di consumatori. Tanti sono gli anziani che cadono in trappola, ma non sono i soli. Chi risponde “Sì” alla domanda “vuole uno sconto?” deve poi subire lo stress ed i costi per ottenere il ripristino del vecchio contratto, che se è nel mercato libero rischia di essere modificato in peggio”.

Gianluca Di Ascenzo, organo di presidenza del Codacons, l’associazione di tutela dei consumatori, ha detto:

“La modifica era attesa da tempo, perché finora il Registro delle opposizioni è stato un fallimento: è censito un milione e mezzo di numeri telefonici quando in Italia ci sono circa 80 milioni di utenze”. “Si metterà un limite, o almeno è auspicabile, al marketing telefonico selvaggio. Succede spesso che le aziende diano l’incarico a una società di call center che, a sua volta, dà la commissione in subappalto. Si perde così il controllo della filiera: le telefonate arrivano da call center i cui numeri non sono iscritti al Roc, il Registro degli operatori delle comunicazioni, cosa che è assolutamente vietata”.

Come ci si iscrive al registro delle opposizioni per tutelarsi dai pericoli del telemarketing?

È possibile iscriversi al registro delle opposizioni collegandosi al seguente sito web:       www.registrodelleopposizioni.it .

Ulteriore modalità di iscrizione al registro delle opposizioni è chiamare il numero verde 800 265265.

È possibile iscriversi al registro delle opposizioni inviano una mail a iscrizione@registrodelleopposizioni.it .

In passato era ammessa anche la possibilità di iscriversi al registro delle opposizioni inviando una lettera raccomandata con avviso di ricezione a 'Gestore del registro pubblico delle opposizioni – Abbonati', Ufficio Roma Nomentano, casella postale 7211, 00162 Roma. Oggi, tale possibilità è stata eliminata. L’eliminazione della raccomandata è volta a garantire una gestione accurata delle domande di iscrizione al registro, poiché si prevede un numero di domande particolarmente elevate legate all’estensione ai telefoni cellulari.

Dopo un giorno dalla ricezione della domanda l’utente viene iscritto nel registro delle opposizioni. Le informazioni non sono immutabili. Infatti, è possibile modificare i propri dati e i propri interessi facilmente.   

La durata dell'iscrizione è a tempo indeterminato, a meno che non si faccia espressamente domanda di revoca. Potranno essere iscritte al registro anche più numerazioni telefoniche, sia fisse sia mobili.

Violazione del registro delle opposizioni: cosa rischiano gli operatori di telemarketing?

Gli operatori telefonici, pubblicitari e di telemarketing sono tenuti a consultare il registro prima di contattare e inviare materiale pubblicitario e commerciale. Infatti, non possono inviarlo a coloro che sono iscritti al registro. 

Fino a 20 milioni di euro: è questa la somma prevista come sanzione per gli operatori che violano il diritto degli iscritti al registro delle opposizioni.

Per le imprese è prevista una sanzione fino al 4 % del fatturato totale dell’anno di esercizio commerciale precedente.