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Cashback: arriva lo stop definitivo 

Il cashback: di Stato non tornerà nel 2022
Notte di luna piena
Ph. Giacomo Martini / Notte di luna piena

Cashback: arriva lo stop definitivo. Il cashback: non tornerà nel 2022

È ormai ufficiale: il Cashback di Stato non tornerà nel 2022. Lo strumento messo in atto dal Governo Conte-due, a trazione M5s-Pd, per ridurre l’uso del contante e incentivare l’uso di carte e app di pagamento, il tutto in funzione antievasione, abbandona definitivamente la scena.

L'iniziativa a cui hanno aderito 8,9 milioni di italiani era già stata sospesa a fine giugno ma con l’idea di ripristinarlo nel 2022. Ora, nonostante gli appelli di Conte, rilanciati anche dal Pd, arriva l’addio definitivo. La decisione, già nell'aria da qualche mese, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri che si è tenuto giovedì 28 ottobre 2021. 

La fine del cashback permette allo Stato di recuperare circa 1,5 miliardi di euro che saranno destinati ad altre misure.

 

Cashback: già sospeso per sei mesi

Avviato in via sperimentale durante le festività natalizie dello scorso anno ed entrato in vigore all’inizio del 2021, tale strumento tendeva alla riduzione dell’uso del contante nelle transazioni quotidiane. Il Cashback, infatti, prometteva di ottenere il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti con le carte.

Nonostante i buoni propositi, la misura era già stata fermata lo scorso giugno per una rivalutazione:

il governo aveva deciso in un primo momento di cancellare tout court la misura per la seconda metà del 2021 per poi propendere, a seguito delle accese proteste di M5s e Pd, per un semplice stop di 6 mesi spiegando che il Mef avrebbe effettuato rilevazioni periodiche relative all’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici.

 

Cashback: le critiche di Draghi

Il Governo Draghi, insediatosi lo scorso febbraio, ha subito dimostrato il suo scetticismo nei confronti della misura. "Il cashback ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliorispiegavano fonti di Palazzo Chigi.

Lo stesso Draghi ha sottolineato che: “A fronte degli effetti regressivi, dei costi e delle criticità applicative, non possono a tutt’oggi stimarsi effetti significativi sul gettito. Al contrario, è probabile che le transazioni elettroniche crescano per effetto del cashback soprattutto in settori già a bassa evasione, come la grande distribuzione organizzata che, secondo l’Istat, assorbe quasi la metà della spesa al dettaglio, piuttosto che in quelli critici”.

La maggiore concentrazione dei mezzi alternativi al contante, ha inoltre sostenuto Draghi, si registra “tra gli abitanti del Nord e, più in generale delle grandi città, con un capofamiglia di età inferiore a 65 anni, un reddito medio-alto e una condizione diversa da quella di operaio o disoccupato

La misura, insomma, ha aggiunto “rischia perciò di accentuare la sperequazione tra i redditi, favorendo le famiglie più ricche, con una propensione al consumo presumibilmente più bassa, determinando un effetto moltiplicativo sul pil non sufficientemente significativo a fronte del costo della misura”.

 

Cashback: la posizione di Conte


Di diverso avviso è ipresidente M5s, Giuseppe Conte il quale continua a difendere con fermezza la misura evidenziandone l’efficacia contro l’evasione. “Il cashback è stato uno strumento molto efficace, il governo ha dichiarato di sospenderlo e poi evidentemente di riprenderlo a gennaio”, ha ricordato il presidente M5s. “Vogliamo cambiare nome, vogliamo trovare una misura comunque efficace in questa direzione? Ben venga, a noi interessa la lotta contro l’evasione “. ”Se contrastiamo l’economia sommersa e incitiamo i pagamenti digitali possiamo concretamente abbassare le tasse per tutti” ha concluso Conte.

 

Cashback: i dati

Dal Politecnico di Milano sono arrivati i primi dati sull’impatto della misura. Nei primi sei mesi 2021 le transazioni digitali sono aumentate del 41% passando dai 2,3 miliardi dello stesso periodo 2020 (un dato simile a quello del 2019) a 3,2 miliardi. E le cifre transate sono salite del 23%, da 118 a 145,6 miliardi, più che compensando il calo registrato nei mesi delle più dure restrizioni anti Covid

Circa il 18% della popolazione maggiorenne, e oltre 6,1 milioni hanno raggiunto la soglia delle 50 transazioni per un rimborso massimo di 150 euro. I partecipanti hanno totalizzato “oltre 750 milioni di operazioni effettuate, pari a oltre il 24% delle transazioni con carta del semestre – ha spiegato Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico, nel presentare le stime - Questo significa che gli utenti che hanno aderito hanno utilizzato la carta più frequentemente della media e per importi ridotti “. Infatti, lo scontrino medio è sceso di oltre l’11% in un anno, con un calo netto di circa 6 euro (da 51,7 a 45,7 euro).