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Decreto taglia prezzi: ecco tutte le novità del Governo.

Tra le previsioni, la cessione del credito frazionata
Energia
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Decreto taglia prezzi: i temi toccati

Il Decreto taglia prezzi, nella sua versione non ancora convertita in legge (Decreto-Legge 21 marzo 2022, n. 21), prevede, anzitutto, misure finalizzate al contenimento dei prezzi di gasolio e benzina, di energia e gas e tutte quelle vòlte ad aiutare imprese e attività di vario tipo.

In particolare, il decreto prende in considerazione la situazione di eccezionalità in cui versa il nostro Paese (e l’intera Europa), determinata dallo scoppio della guerra in Ucraina a seguito dell’invasione russa.

Ai sensi dell’art. 1, è stabilito che “in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, le aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante […] sono rideterminate nelle seguenti misure:

  • Benzina: 478,40 euro per 1000 litri;
  • Olio da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per 1000 litri.”
     

Decreto taglia prezzi: quelli non ancora trattati ma attesi

Per lunedì è prevista l’approvazione del nuovo Decreto aiuti, nel quale si auspica siano inserite tutte quelle misure non prese in esame dal Decreto taglia prezzi.

In particolare, la richiesta di cessione dei crediti frazionati va avanti.

Tuttavia, il Ministero dell’economia frena sulla possibilità di introdurre i summenzionati, dal momento che potrebbero presentarsi problemi di tracciabilità del credito stesso.

Per adesso il credito può essere ceduto per l’annualità.

Sicuramente ritorneranno in auge tutti gli aiuti offerti ad imprese ed attività, sul piano dell’energia e del gas e del contenimento dei prezzi di benzina e gasolio (almeno fino al 30 giugno 2022). Si propenderà, ovviamente, a favorire l’utilizzo e la produzione di energie alternative, mediante la semplificazione delle procedure di autorizzazione di installazione degli impianti.

Novità riguardano anche gli aiuti vòlti a sostenere i comuni, le città metropolitane, le province e le regioni, sempre in un’ottica di ridimensionamento e di rincaro dei costi energetici e di rimborso delle spese effettuate per ospitare gli immigrati provenienti dall’Ucraina.

Si attende anche la proroga dell’articolo 119 del Decreto-Legge n. 34 del 2020 per le abitazioni unifamiliari: la percentuale del 30% si auspica sia riferita ai lavori nella loro complessità.

Infine, aiuti soccorrono anche alle banche, riconoscendo la possibilità di cedere il credito ai propri correntisti, per l’utilizzo esclusivo in compensazione dei loro debiti fiscali. La novità, sulla quale è ancora aperta battaglia, è che lo potranno fare anche in maniera frazionata.