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Riscaldamento: ecco come e quando risparmiare

La stretta del Governo per il contenimento dei consumi di gas naturale
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Riscaldamento: ecco come e quando risparmiare

Riscaldamento: il Ministero della Transizione ecologica rende noto il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”, al fine di fronteggiare e, ovviamente, evitare un aumento eccessivo dei costi e un inevitabile rincaro delle bollette.

Si ipotizza anche una diversificazione della provenienza del gas per favorire un graduale allentamento della dipendenza dal gas russo.
 

Riscaldamento: la guerra continua…

Ebbene sì, la guerra continua, ma non solo quella sul campo. Gli scontri militari moderni si sviluppano in modo diverso rispetto a quelli che hanno caratterizzato i secoli precedenti, per effetto della nascita di ordinamenti sovranazionali (come l’Unione europea) e della tanto avvertita globalizzazione. Di conseguenza, bombe e fucili non sono l’unico mezzo di “guerreggiare”. Sentite e sofferte sono anche le conseguenze economiche, politiche e sociali.

L’Italia si prepara a fronteggiare il primo vero inverno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, avvenuto lo scorso 24 febbraio e quindi alle porte della primavera 2022. Ne conviene che gli effetti –per quel che concerne il riscaldamento – non sono stati ancora avvertiti.
 

Riscaldamento: la proposta del Mite per contenere il rincaro bollette.

Il Ministero della transizione ecologica ha reso noto il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”.

Sono state adottate diverse misure vòlte ad azzerare gli sprechi, ad ottimizzare i consumi ed evitare un ulteriore e notevole rincaro bollette.

L’Italia, come durante il periodo pandemico, viene divisa nuovamente in zone e, questa volta, si fa riferimento al DPR 412/1993 e al DPR 74/2013, che ha diviso il territorio italiano in sei zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere, dalla zona A (più calda) a quella F (più fredda). Si sa, il clima italiano varia molto e dipende in maniera prevalente dal luogo in cui ci si trova.

Il Piano prevede le seguenti misure:

  • nella zona A sarà consentita l’accensione dei riscaldamenti per 5 ore al giorno, partendo dall’8 dicembre e terminando il 7 marzo;
  • nella zona B il numero di ore sale a 7 e il periodo si prolunga fino al 23 marzo;
  • nella zona C il riscaldamento potrà durare 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo;
  • nella zona D per 11 ore al giorno dall’8 novembre al 7 aprile;
  • nella zona E per 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile.
  • La zona F è esente da misure restrittive.

Le zone più fredde (zone E ed F) sono ovviamente quelle alpine e appenniniche.

Le zone con un clima mite (zone C e D) sono quelle del centro e del Sud.

Le zone con un clima caldo (zone A e B) sono quelle appartenenti al territorio siciliano.
 

Riscaldamento: verso nuovi orizzonti

Sul tavolo del Governo troviamo anche ipotesi come la diversificazione della provenienza del gas, avendo “siglato un accordo per il graduale aumento delle forniture di gas dall’Algeria”.

Con queste nuove misure e novità si sta per aprire l’autunno 2022. Restiamo in attesa di ulteriori e –si spera- migliori sviluppi.