Bonus 150 euro: come ottenerlo?

Bonus 150 euro: come ottenerlo?
Tra le proposte del Governo, vòlte a calmare le acque e la paura per le bollette sempre più vicine, si inserisce questa volta, dopo il bonus 200 euro, quello 150 euro. Diverse sono le differenze tra i due bonus, ma cosa cambia esattamente?
Bonus 150 euro: che natura ha il sostegno dato ai consumatori?
L’estate è terminata e tutti tiriamo un sospiro di sollievo. L’ultima stagione estiva è stata caratterizzata da una temperatura così alta quasi mai percepita nel nostro Paese e nel resto del mondo. Da qui la corsa all’acquisto di ventilatori e condizionatori.
L’estate è terminata, le temperature si sono finalmente abbassate ma le goccioline di sudore sulla fronte faticano a lasciarci e, questa volta, non per il caldo! Sono in arrivo le bollette e i timori dei consumatori sono altissimi per l’utilizzo, moderato o sfrenato che sia stato, degli strumenti di ventilazione.
Il Governo prova a tirare un ancora di salvezza dalle somme riportate sulle bollette e arriva il bonus 150 euro –previsto dal Decreto aiuti ter-, un sostegno erogato una tantum, direttamente in busta paga, per fronteggiare i rincari di luce e gas.
Bonus 150 euro: la platea dei beneficiari.
Beneficeranno del bonus 150 euro tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, aventi un reddito non superiore ai 20 mila euro lordi annui.
Pensionati e lavoratori autonomi, rientranti nella summenzionata fascia reddituale, non si vedranno esclusi dall’essere beneficiari del bonus 150 euro.
Bonus 150 euro: come sarà erogato?
Come per il bonus 200 euro, anche quello 150 euro sarà accreditato direttamente sulla busta paga di novembre.
“Prevediamo” –sostiene Mario Draghi- “un contributo sociale di 150 euro per quei 22 milioni di italiani circa che guadagnano meno di 22 mila euro, inclusi anche gli incapienti.”
Bonus 150 euro e bonus 200 euro: bonus a confronto
In attesa di nuove disposizioni di attuazione, possiamo delineare sin da subito una differenza importante che distingue il bonus 150 euro dal bonus 200 euro: mentre il primo –come detto – si rivolge ad una platea di individui con un reddito inferiore ai 20 mila euro annui, la base sociale a cui è destinato il secondo è più ampia, fissando il tetto reddituale massimo a 35000 euro.
È proprio il caso di dirlo: il nostro Governo sembra saperne una più del diavolo…almeno in materia di bonus.