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Cina: il silenzio sull’ucraina prepara l'invasione di Taiwan?

L’inerzia della Cina nel caso Ucraina nasconde un’operazione simile in Taiwan?
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Cina: il silenzio sull’ucraina prepara l'invasione di Taiwan?

Sin dall’inizio la Cina, pur dichiarandosi politicamente “amica” e vicina alla Russia e a Putin, ha evitato di prendere posizioni nette e definite sull’atto messo in pratica da Zar Vladimir.

Non solo, si è detta comprensiva nei confronti dei timori del popolo russo, e  ha lanciato un appello alla moderazione, auspicando una soluzione diplomatica per una situazione definita fuori controllo.

La Cina ha accusato gli Usa di aver provocato la crisi, senza pensare al fatto che Pechino ha un volume di affari con Ucraina e Russia che potrebbe mettere in difficoltà l’economia di molti colossi cinesi.

Di poche ore fa la dichiarazione della Cina che  "si oppone a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, secondo cui "gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011", inutili per la risoluzione dei problemi (fonte Ansa).

Insomma, la Cina non interverrà in aiuto dei russi, qualora ne dovessero avere bisogno, e resta distante dalle condanne europee e americane, fatte di sanzioni e di punizioni economiche ai danni della Russia.

D’altro canto, invece, la Cina invia altri 9 caccia militari nello spazio aereo di Taiwan, rafforzando così una presenza pressante già in atto da tempo e che cresce sempre di più.

Si tratta di un caso o ci può essere una correlazione tra l’inerzia della Cina sull’Ucraina e l’ingerenza crescente verso lo stato di Taiwan?

L’impressione è che possa essere un atteggiamento volto a cercare un avallo internazionale, o quanto meno russo e americano, volto a giustificare una prossima invasione dello stato di Taiwan da parte della Cina, che pare sempre più probabile.

Come la Cina, dunque, ha lasciato fare Russia e Ucraina, così implicitamente pare chiedere la stessa cosa nei confronti degli Stati Uniti qualora l’invasione di Taiwan si realizzasse davvero.

D’altro canto anche Biden è stato chiaro. Come la Nato, che ha affermato che non invierà truppe ma darà supporto all’Ucraina, ha fatto capire di non accettare una guerra sul terreno Ucraino e ha dichiarato: "Un attacco premeditato, Putin lo ha pianificato da mesi. Ha respinto ogni tentativo di dialogo per evitare queste sofferenze umane. Putin è l'aggressore, e ora dovrà fronteggiare le conseguenze. Oggi imporrò nuove sanzioni e limitazioni che provocheranno gravi costi all'economia russa, abbiamo pensato a queste sanzioni per massimizzare un impatto a lungo termine sulla Russia e minimizzare quello sugli Stati Uniti e i suoi alleati. Gli Stati Uniti non sono soli. La Russia non farà più parte dell'economia globale, daremo un colpo fondamentale alle ambizioni a lungo termine di Putin. E siamo pronti a fare ancora di più".

Dunque via libera alla Cina?

È probabile che la posizione americana, ora, sia cambiata. Ricordiamo che in una intervista In un'intervista alla Cnn, Biden ha dichiarato di avere un ruolo fondamentale per la difesa dell’isola.

La Cina ha risposto piccata che "non c'è spazio per compromessi" sulla questione di Taiwan, per voce del Ministero degli Esteri, Wang Wenbin.

Certo, militarmente il confronto tra Ucraina e Taiwan non si può nemmeno porre, ma la situazione della Cina sembra assomigliare sempre di più a quella di Taiwan.